Da 50 anni a Straccis insieme a don Bosco

Mentre in queste settimane di ottobre muove i primi passi la neo costituita unità pastorale “San Giovanni Bosco” comprendente ben sei parrocchie cittadine, la nostra attenzione si sposta a ciò che avveniva esattamente 50 anni fa, il 1° ottobre 1972.In quell’anno, per la prima volta, l’arcivescovo mons. Pietro Cocolin affidava alla comunità salesiana una parrocchia cittadina: San Giuseppe Artigiano a Straccis.Questa novità si inseriva in un processo di rinnovamento che investiva la città negli anni del post Concilio e che vedeva prospettive urbanistiche di grande espansione e un conseguente proliferare di nuove parrocchie. Nell’arco di un quindicennio vennero erette ben otto realtà parrocchiali: Madonna della Misericordia (Campagnuzza) il 20 giugno1954, S. Giuseppe Artigiano (Straccis) il 15 gennaio 1961, S. Pio X (Ponte del Torrione) l’8 ottobre 1962, Nostra Signora di Lourdes (Madonnina) il 30 giugno 1964, Maria SS. Regina (Montesanto) il 15 gennaio 1964, S. Anna il 26 luglio 1965, S. Maria Assunta il 4 marzo 1970, Santi Giovanni di Dio e Giusto il 3 agosto 1970. Allo stesso tempo importanti parrocchie cittadine vedevano l’avvicendarsi dei loro pastori o l’affidamento ad una comunità religiosa. Il primo cambiamento in questo senso avveniva nella parrocchia del Sacro Cuore, nella quale si era concluso da pochi anni il lungo mandato di monsignor Cristoforo Maria Monti, iniziato nel lontano 1938. La parrocchia, con una convenzione firmata il 1° gennaio 1970, veniva affidata alla Compagnia di Gesù: “in considerazione dell’attività religioso-sociale, ed in particolare delle benemerenze nel campo educativo e formativo, che i Padri Gesuiti da lungo tempo hanno svolto e che anche attualmente stanno svolgendo nella città di Gorizia; attese le nuove esigenze pastorali che di giorno in giorno si rendono più complesse ed esigenti e quindi la massima convenienza di inserire, secondo lo spirito del Concilio Vaticano II, anche i Religiosi nel complesso delle attività pastorali diocesane, con il decreto arcivescovile del 1° gennaio 1970 la parrocchia cittadina e la Chiesa-Santuario del Sacro Cuore in Gorizia sono state affidate alla Compagnia di Gesù”. Pochi mesi più tardi un’apposita convenzione avrebbe regolato anche l’affidamento di due nuove parrocchie: Santa Maria Assunta ai Frati Minori Cappuccini il 4 marzo 1970 e i Santi Giovanni di Dio e Giusto ai Fatebenefratelli il 3 agosto 1970. Nel contempo il collegio dei parroci urbani vedeva la presenza di due giovani parroci, poco più che trentenni, nominati alla guida delle parrocchie di San Rocco e Sant’Anna.La decisione di affidare, due anni più tardi, la giovane parrocchia di Straccis ai figli di don Bosco si inseriva proprio in questo processo di rinnovamento: nella convenzione si legge che “l’inserimento dei Salesiani nel collegio dei parroci urbani rappresenta un momento significativo del processo di corresponsabilizzazione dei religiosi nella vita pastorale della chiesa isontina in generale, e in particolare a Gorizia, dove ormai cinque parrocchie sono affidate ai religiosi”.La presenza salesiana, successivamente, si allargò ad altre due realtà: il 31 dicembre 1988, infatti, si aggiunsero ufficialmente le parrocchie dei Santi Vito e Modesto in Piazzutta e di San Pio X al Ponte del Torrione (che già dal 1979 vedeva la presenza di un sacerdote salesiano).A Piazzutta la presenza della società salesiana subentrava ai Frati Minori della Provincia Trentina S. Vigilio presenti in loco  dal 1° novembre 1956 e che in precedenza avevano operato al santuario mariano della Castagnavizza. Le tre parrocchie, su richiesta dell’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco, in accordo con l’ispettoria salesiana e con l’approvazione del Collegio dei consultori e del Consiglio presbiterale, avrebbero creato “ad experimentum” una zona pastorale affidata alla comunità del “S. Luigi”.Ogni parrocchia avrebbe conservato il suo parroco, ma uno di questi avrebbe avuto il compito di coordinare le attività pastorali. Si trattò di un’intuizione che ben presto sarebbe divenuta realtà in altre zone della diocesi.Storia recente (2021) è l’affidamento alla comunità salesiana dell’Unità pastorale delle parrocchie del Sacro Cuore di Gesù e di Maria e di Santi Giovanni e Giusto, costituita ufficialmente nel 2018 anche se guidata da un solo parroco già dal 2010 e l’aggregazione della parrocchia di Maria SS. Regina (2022) con la conseguente creazione di una nuova zona pastorale unitaria.Un’attività pastorale diretta nelle parrocchie che compie quest’anno 50 anni, inserendosi però in una storia ben più lunga risalente addirittura al 1895 quando su impulso del barone Somaruga -che nel 1882 di ritorno da Lourdes ebbe la fortuna di incontrare don Bosco- e del forlivese mons. Domenico Alpi, professore di teologia morale al Seminario Centrale e promotore e sostenitore di tantissime iniziative culturali e assistenziali, i primi tre salesiani giunsero a Gorizia. Si trattava di un sacerdote, don Giovanni Scaparone, di un suddiacono Aurelio Guadagnini e di un coadiutore laico Giovanni Gavarrino che andarono a vivere in Riva Piazzutta all’angolo con via degli Orzoni al Convitto già allora denominato “San Luigi” iniziando una lunga storia di apostolato al servizio della gioventù.