Buona strada don Maurizio!

Un saluto che la comunità ha voluto rivolgere al suo parroco don Maurizio che, dopo 17 anni, ha lasciato la guida dell’unità pastorale per dedicarsi a un mondo che ha conosciuto da vicino, quello della donazione degli organi. Una giornata che don Maurizio ha voluto vivere con intensità, celebrando e predicando a tutte le Messe della domenica. Alle 9.30, in particolare, con la presenza della corale “San Marco” di Mossa, quasi ad augurare un sentito”bentornato” a don Maurizio nel suo paese natio.Alle 11.15 si è vissuto forse il momento più toccante con il saluto ufficiale alla comunità, i canti del coro parrocchiale e la commozione sul volto di don Maurizio, che ha fatto cogliere a tutti l’intensità del momento: “17 anni fa dietro a questo altare c’era padre Bommarco…” e l’affetto dei fedeli si è subito dimostrato con un applauso che ha consentito al celebrante di ricordare anche i momenti difficili di salute e la vicinanza che ha sempre percepito in San Giovanni Paolo II e Sant’Antonio di Padova.E poi l’invito incessante a “ridare una casa a Maria” in riferimento ai molti lavori ancora necessari per riaprire la chiesa dell’Addolorata e, infine, il grazie a chi ha corso di più in questi anni: “a mia madre, adesso vado un po’ con lei”.Successivamente il grazie è stato espresso dal sindaco Linda Tomasinsig, che ha donato a don Maurizio una cartella con numerosi scorci della città ritratti dall’artista Renzo Pagotto, così da portare Gradisca nel cuore assieme ad una targa “A don Maurizio Qualizza l’amministrazione comunale riconoscente per l’opera svolta a favore della comunità gradiscana”.Quindi sono seguiti i saluti da parte della comunità, affidati ad Alfreda Molli che ha saputo interpretare i sentimenti della comunità: “Ci mancherai don Maurizio, perché in questi 17 anni di vita parrocchiale abbiamo imparato ad apprezzarti e a volerti bene” e la consegna del dono da parte del moderatore del Consiglio Pastorale: un nuovo tablet affinché don Maurizio possa sentirsi sempre in collegamento con i suoi parrocchiani.Nel pomeriggio si è snodata la tradizionale processione lungo le vie del centro storico, presieduta dallo stesso don Maurizio con la presenza di numerosi sacerdoti della diocesi e l’accompagnamento della Filarmonica “Candotti” di Pieris e dei Sacri Cantores Theresiani che hanno riproposto per l’occasione lo Stabat Mater di Haydn-Tartini.Il lunedì mattina alle 6.30 del mattino alla Madonna della Porta l’ultimo saluto, che nelle previsioni doveva essere “intimo”, ha visto invece la presenza di oltre un centinaio di parrocchiani che in un clima di raccoglimento e preghiera hanno voluto salutare il parroco prima della partenza. Al termine di tutte le celebrazioni don Maurizio ha consegnato un’immaginetta che lo ritrae assieme a San Giovanni Paolo II in Valle d’Aosta, di cui riportiamo il testo:”La storia della mia vocazione sacerdotale? La conosce soprattutto Dio. Nel suo strato più profondo, ogni vocazione sacerdotale è un grande mistero, è un dono che supera infinitamente l’uomo. Ognuno di noi sacerdote lo sperimenta chiaramente in tutta la sua vita. Di fronte alla grandezza di questo dono sentiamo quanto siamo ad esso inadeguati”. (Giovanni Paolo II, Dono e Mistero)L’ho sentita questa inadeguatezza, anche nell’esser stato parroco – per 17 anni – a Gradisca d’Isonzo; l’ho sentita davanti alla generosità e alla passione di tante persone, che sempre mi ha stupito; l’ho sentita nell’incontrare grandi sofferenze vissute con fede.Tutti voglio portare nel mio cuore e su tutti invoco la protezione dei nostri patroni: la Beata Vergine Maria Addolorata, i Santi Pietro e Paolo, San Valeriano e Sant’Antonio di Padova. A tutti chiedo il ricordo nella preghiera” don Maurizio.La comunità gli è grata perché grazie alla sua azione pastorale la parrocchia non si è chiusa nella Fortezza ma si è aperta a tante realtà e in questo don Maurizio ha saputo convogliare tante energie ed entusiasmi, senza sosta alcuna, con tanti sì che hanno aperto tante porte a nuove realtà e avvicinato tanta gente; difficoltà non sono mancate ma ogni scelta pastorale le porta con sé.Il ricordo di tante esperienze vissute insieme, però, non va chiuso in un album ma proiettato nel futuro, perché ciò che è stato seminato possa produrre buoni frutti per la comunità.E con queste intenzioni sabato 3 e domenica 4 ottobre Gradisca saluterà e incontrerà – alle Sante Messe d’orario –  il nuovo amministratore parrocchiale, don Ignazio Sudoso, a cui la comunità formula i più cari e fervidi auguri per un fruttuoso ministero nell’unità pastorale gradiscana.