Curiosità per il catafalco restaurato

Sino a venerdì 11 novembre è stato possibile ammirare, presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie, il Catafalco. Grazie anche ai giorni di festa e di bel tempo, l’isola era piena di turisti e tantissime persone hanno potuto ammirare questa particolare opera: nei giorni festivi si formava la cosa per entrare a vedere questa opera di arte.Il 2 novembre ricorre la commemorazione di tutti i fedeli defunti, giorno interamente dedicato alle preghiere di suffragio per le anime del Purgatorio, originatasi nella pratica monastica e fissata dall’abate sant’Odilone di Cluny nel 998, e successivamente passata alla Chiesa Universale (XII secolo). Nei secoli scorsi c’era l’usanza liturgica (oggi dismessa) di allestire nella navata centrale delle chiese il Catafalco che dopo un primo restauro, è stato collocato nella Basilica delle grazie come un’”opera di arte” .L’Etimologia del termine “Catafalco” è alquanto incerta: gli esperti propendono che derivi dal latino “captare” (catturare lo sguardo) e da “palco” (luogo elevato e visibile). In sostanza il Catafalco è una “costruzione in legno” formata da una base a “tronco di piramide” con i simboli dell’inesorabile trascorrere del tempo della dissoluzione del corpo dopo la morte.  Nel catafalco (esposto in Basilica indicativamente di fine XVII secolo e con restauro nel 1875) troviamo 8 riquadri disposti su due paniche richiamano le anime del purgatorio e le arti ed i mestieri dell’epoca: l’opera aveva lo scopo di far riflettere sul destino comune ed invitare alla preghiera per la pace ed il perdono dei cari defunti.Un grazie è stato rivolto unanimente all’Associazione Portatori della Madonna che ha allestito la Basilica con la consueta disponibilità ed intraprendenza.