Pazienza e costanza

Due virtù ci aiutano quest’anno, in modo particolare, a vivere la Quaresima in tempo di COVID-19: la pazienza e la costanza. Non solo ci sono di aiuto, ma oserei dire che ci sostengono nella sopportazione di tale circostanza. La prima aumenta la nostra forza interiore ed il nostro carattere, la seconda ci permette di avere una regolarità nella vita, quindi, una vita senza (o con meno) sregolatezze. Il nostro vicendevole affetto e rispetto è caratterizzato da segni e simboli particolari: stretta di mano, abbraccio, bacio, scambio di oggetti o presenti. Ora dobbiamo avere tanta pazienza: prima ad astenerci da qualsiasi avvicinamento fisico con l’altro e poi ad attendere un tempo migliore in cui potremo di nuovo usare le vecchie abitudini. La pazienza finalizzata ai rapporti interpersonali fisici è anche segno di pazienza con i nostri limiti e peccati, ma anche con quelli altrui. Accettare l’altro così com’è, senza critica, giudizio o condanna, è un mega esercizio di pazienza, ma che ha un modello: il Cristo. Se Gesù non avesse avuto pazienza con l’umanità, ma l’avesse condannata, piuttosto che giustificata, ora saremmo ancora sotto l’oppressione del peccato e della morte. La Sua pazienza, arrivata all’apice sulla croce, è stata un elemento decisivo per la nostra salvezza. Quanti rapporti potrebbero migliorare, e non cessare, se la pazienza diventasse una nostra costante.La costanza, poi, è una virtù tipicamente quaresimale. Il giorno delle Ceneri ci siamo preposti alcuni modi o metodi o atti o atteggiamenti per dare alla nostra Quaresima un senso di penitenza e riforma personale. Riesce la costanza a combattere le deviazioni che spingono la nostra volontà a uscire dal circuito iniziato quel Mercoledì? O non è forse che piccole e quasi cercate cause di circostanza ci sono di gradito aiuto per giustificare le nostre “scappatelle”? Manca poco al Triduo pasquale, culmine della nostra fede, delle nostre assemblee e della nostra vita cristiana. Tutta la nostra vita procede da esso e in esso trova il suo compimento. Avremo almeno in questi ultimi giorni la pazienza e la costanza di prepararci in modo adeguato alla sua celebrazione?Buona Pasqua!

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Il percorso di rinnovamento intrapreso dall’Unitalsi

L’UNITALSI già dall’anno scorso ha intrapreso un cammino di rinnovamento quanto mai necessario. L’esigenza di un cambiamento è legata alla crisi multifattoriale (di valori, economica, sanitaria e, guardando all’interno della nostra associazione, di numeri) che stiamo vivendo.L’emergenza dovuta al Covid non è stata neanche il motivo principale, ma è stata in realtà un’occasione per accelerare in questo percorso di discernimento. Infatti la mancanza dei pellegrinaggi e di tante attività ha consentito di dedicare un maggior tempo agli incontri (la maggior parte dei quali in videoconferenza). Sono stati coinvolti i presidenti, gli assistenti spirituali e altri consiglieri di tutte le sottosezioni del Triveneto.Gli ambiti che sono stati individuati sono i seguenti: organizzazione e struttura dell’associazione, identità dell’associazione, comunicazione, pellegrinaggi, progetti e formazione. Per ciascuno di questi ambiti già l’anno scorso erano stati predisposti dei quesiti e degli spunti di riflessione, proposti dall’UNITALSI Nazionale. Dopo alcuni incontri di presentazione, sono stati formati sei distinti gruppi di lavoro, e ciascuno di questi ha lavorato su un argomento specifico. Dal confronto all’interno di questi gruppi sono nate delle proposte, che in un primo momento sono state condivise a livello Triveneto, e attualmente vengono portate alle riunioni nazionali, alle quali partecipano delegati da tutta Italia.Questi incontri indubbiamente sono stati un’occasione di dialogo, di conoscenza reciproca e di crescita spirituale. Speriamo che i frutti di questo lavoro per la nostra associazione si vedano anche negli anni a venire!Sandro