La Parola ritrovata (anche in una situazione particolare)

L’epidemia di Coronavirus ha interrotto anche il “regolare” cammino dei Gruppi della Parola attivi in diocesi. Sospesi gli incontri con don Santi Grasso (ma sul sito diocesano sono state pubblicate le schede che avrebbero dovuto essere presentate nei mesi di marzo ed aprile), gli ostacoli agli spostamenti non hanno permesso in linea di massima ai Gruppi parrocchiali di mantenere il calendario prefissato di incontri. Vi sono alcune eccezioni rese possibili dal contatto attraverso i mezzi telematici. Ci è parso significativo, quindi, ospitare la testimonianza dell’esperienza del Gruppo della Parola presente nell’Unità pastorale del Sacro Cuore e di San Giusto a Gorizia raccontata da Fabio Buttussi (coordinatore del Gruppo insieme a Caterina Millevoi) e da sua moglie Daniela.

Raccontiamo prima un po’ del Gruppo della Parola di cui Lei è coordinatore e che frequenta insieme a sua moglie: da quanto possiamo definire il Gruppo “ufficialmente operativo” e quante persone vi prendono parte? Può fare un piccolo bilancio di quest’esperienza (facendo riferimento al “pre” pandemia)?Il Gruppo della Parola dell’Unità Pastorale di Sacro Cuore e San Giusto è nato nel 2018 inizialmente con l’idea di leggere e meditare insieme le letture della domenica successiva per poi formulare anche le preghiere dei fedeli. Nel tempo il gruppo si è molto trasformato: ci sono stati incontri nelle canoniche delle due parrocchie ed incontri domestici, serate in cui c’era una decina di persone ed altre in cui eravamo in tre! La Provvidenza però lo ha sempre sostenuto ed in un modo o nell’altro l’attività è continuata. La svolta principale è arrivata a marzo del 2019 quando è stata avviata la proposta diocesana dei Gruppi della Parola. Da quel momento infatti abbiamo cominciato a seguire il programma diocesano fissando le riunioni del gruppo a settimane alterne, tipicamente il mercoledì delle settimane in cui non c’era l’incontro di formazione diocesano. Nelle ultime settimane prima del lock down, ci ritrovavamo presso la cappella della Chiesa del Sacro Cuore per leggere i brani del Vangelo di Matteo selezionati dalla equipe diocesana. Lo Spirito faceva sempre in modo che ciascuno tornasse a casa arricchito dai pensieri condivisi dagli altri in un clima fraterno.

La pandemia ha fermato tutte le attività, anche quelle della Chiesa. In questo momento i social, le app di comunicazione e gli strumenti di comunicazione si sono spesso rivelati utili per accorciare le distanze e proseguire incontri e attività. Come vi siete organizzati con il vostro Gruppo della Parola in questo momento di stop? Avete forse utilizzato anche voi questi strumenti?Quando il virus ha cominciato a diffondersi in Italia, abbiamo bloccato subito gli incontri in chiesa. Poi l’8 marzo Caterina ha avuto l’idea di leggere le schede ognuno per conto suo per scambiarci le riflessioni in futuro. Visto che avevamo già un gruppo su WhatsApp per ricordarci gli incontri e scambiarci il materiale, abbiamo deciso di continuare a ritrovarci il mercoledì sera tramite l’applicazione. Ci scriviamo per cominciare con una preghiera di invocazione allo Spirito, ognuno legge il brano e la scheda diocesana per conto proprio e medita sul testo, condividendo dopo un po’ di tempo le sue riflessioni se e quando vuole. Dopo circa un’ora o poco più, ci salutiamo con una preghiera finale. So che qualche gruppo ha optato per sistemi di videoconferenza o comunque chiamate video, ma noi abbiamo preferito lasciare a ciascuno l’intimità domestica e la libertà di seguire o meno con i propri tempi, magari anche rileggendo i testi e le riflessioni degli altri in un momento diverso.

Quale è stata la risposta? Si riesce ad avere partecipazione o risulta più complicato?La risposta è andata ben oltre le aspettative. Certo qualcuno non segue subito o condivide di meno che di persona, ma molti che magari faticavano a venire agli incontri, con questa modalità lo possono fare. L’entusiasmo per la Parola ritrovata in questa situazione particolare ci ha portato ad estendere l’invito anche ad amici al di fuori dell’unità pastorale. Si sono così unite al gruppo diverse persone che contribuiscono alla riflessione, condividendo ciascuna il suo bagaglio di esperienze.

Cosa rappresenta oggi, in questo momento così particolare – secondo voi ma anche facendo riferimento alla vostra esperienza personale, nel quotidiano – la riflessione sulla Parola?In questo momento particolare, la riflessione sulla Parola ha per noi un ruolo fondamentale. Come ci è stato detto, lo smartphone diventa in quella serata come un breviario, dal quale si legge la Parola e poi si attende che arrivi anche una buona parola da parte di persone ormai diventate amiche. Molto spesso ci è capitato che la Parola ci abbia aiutato a leggere degli eventi tristi o lieti accaduti in quei giorni, come un lutto, un anniversario di matrimonio e la Giornata della Terra. Dio ci stupisce sempre con delle provvidenziali “coincidenze” tra i brani selezionati e il momento vissuto, permettendo nelle riflessioni l’attualizzazione e la rilettura del presente.

Da quel che osservate o che magari vi è stato raccontato in qualche confronto, come vive la comunità dei cristiani questo momento di stallo, senza le liturgie? Pensate inciderà sul vivere la propria fede?Certo è un momento di stallo per quanto riguarda le liturgie partecipate nelle chiese, ma le liturgie non si sono fermate e tanti sono i modi che ci sono stati suggeriti per poterle seguire in famiglia: i sussidi, i video e i commenti preparati dai sacerdoti, le celebrazioni diocesane in streaming e quelle presiedute dal Papa. Nell’impossibilità di ricevere la comunione sacramentale, abbiamo provato una grandissima gioia nel poter ricevere la comunione spirituale. Anche il nostro gruppo ci ha permesso di vivere meglio la Quaresima e la Settimana Santa, richiamandoci per condividere insieme i rosari e le liturgie. In particolare, Mercoledì Santo, invece della scheda programmata, abbiamo meditato sul brano suggerito dall’arcivescovo nella liturgia penitenziale. Questa situazione drammatica ci ha fatto riscoprire l’importanza della preghiera in famiglia e del creare una rete di condivisione tra i cristiani che vada oltre i momenti e i luoghi “prefissati”, ma possa entrare nelle case e nella vita quotidiana.

La Parola parla sempre alla vita

Grazie alla disponibilità di Elisabetta Pecorari – coordinatrice della segreteria dei Gruppi della Parola della diocesi –  abbiamo raccolte alcune ulteriori testimonianze su come alcuni di essi stiano vivendo questo momento.Come sta proseguendo la vostra attività?GdP Lucinico – Capriva: Dopo un iniziale momento di arresto il nostro Gruppo della Parola, Lucinico-Capriva,  ha ripreso gli incontri in modo collettivo con la partecipazione di quasi tutto il gruppo. Solo chi non ha dimestichezza con il mondo digitale al momento non è presente. Rispettiamo il calendario che era stato fissato in precedenza garantendo così la meditazione di tutte le schede secondo programma.GdP dell’AC di Gradisca e Farra “AC – Viaggio alle Origini”: Dopo due settimane di stop a fine febbraio/inizio marzo, abbiamo ripreso a incontrarci ogni quindici giorni attraverso lo strumento del videoincontro. Ciascuno ha a disposizione la scheda predisposta dall’Arcidiocesi per prepararsi all’incontro, che si svolge poi attraverso la forma del videoincontro, con la possibilità di condividere la propria meditazione e di interagire. In occasione del triduo pasquale, poi, come gruppo adulti di AC abbiamo condiviso l’esperienza “Vegliate un’ora con me”, con la meditazione dei brani della Passione di Matteo nella notte tra giovedì e venerdì santo. Gli ingredienti sono stati la Parola, un lume e un gruppo WhatApp dedicato all’iniziativa per condividere riflessioni e preghiere.

Riuscite ad usare piattaforme online (Skype, Zoom, Google Duo…) o strumenti di messaggistica (Whatsapp, Messanger…) per ritrovarsi in video o almeno per scambiarvi delle riflessioni?GdP Lucinico – Capriva: Per gli incontri usiamo una piattaforma on line (Jitsi Meet) con collegamento video tramite computer , smartphone o tablet. I nostri incontri si svolgono seguendo il metodo adottato fin dall’inizio anche se leggermente adattato al momento.GdP dell’AC di Gradisca e Farra: Per il videoincontro abbiamo utilizzato la piattaforma Jitsi Meet che per la sua semplicità di accesso è facilmente utilizzabile anche da chi non ha particolari competenze informatiche. Il gruppo WhatsApp è sempre attivo per condividere riflessioni, appuntamenti e proposte di approfondimento.Che senso si dà in questo momento così particolare alla riflessione sulla Parola? GdP Lucinico – Capriva: Il momento attuale, del tutto nuovo e inaspettato, ci mette alla prova su quanto è  vera la nostra fede e ci aiuta a vivere questo momento con fiducia e speranza in una prospettiva di risurrezione che riguarda già il nostro oggi. GdP dell’AC di Gradisca e Farra: La Parola parla sempre alla Vita. Il momento che stiamo vivendo ci offre l’opportunità di avere più tempo per leggere e meditare la Parola e comprendere come Dio parla nella vita di ciascuno e delle nostre comunità.Il GdP di Gradisca d’Isonzo ci ha risposto: “Con dispiacere non ci sono incontri mediatici. Ognuno riflette nelle proprie dimore. Poiché il senso di questi gruppi è la relazione anche fisica ; dove i nostri sensi sono fondamentali per aiutarci nel vivere pienamente la condivisione della Parola. Tutti hanno molta nostalgia e sono positivi nell’attesa. Ci telefoniamo e ci scriviamo aspettando quel momento di ritrovarci”