Una “casa” per la salute della donna

È una vera e propria “casa” il nuovo polo sanitario dedicato alla Salute della Donna, dell’Infanzia e dell’Adolescenza, recentemente inaugurato negli spazi del “Parco Basaglia” di Gorizia.
Il nuovo complesso dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina – ASUGI si pone come una realtà innovativa sul territorio nazionale, con un programma unico che punta ad abbracciare la salute femminile in tutto l’arco della vita. La struttura infatti desidera non solo garantire e promuovere la salute intesa come assenza di malattia, ma anche come completo benessere psicofisico. Al suo interno pertanto non solo ambulatori e studi medici, ma anche un’ampia sala conferenze, uno spazio dedicato all’allattamento, una sala ristoro nella quale verranno svolti appuntamenti dedicati allo svezzamento del neonato; ancora una palestra, una sala benessere e una piscina: tutti spazi dove, attraverso l’acqua, massaggi e movimento, verrà promossa la salute della donna durante le fasi salienti del suo percorso di vita.
La Casa della Salute della Donna, dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ospitata presso la Palazzina D all’interno del Parco, è stata ristrutturata grazie un finanziamento nell’ambito del Progetto Salute Zdravstvo del Programma Interreg Italia – Slovenia 2013-2020, di cui il beneficiario è stato il GECT GO, ponendosi quindi anche come un innovativo polo transfrontaliero.
All’interno della Casa verrà messa in atto la promozione di un percorso integrato ospedale – territorio, al fine di garantire equità d’accesso favorendo la messa in rete di tutti i Servizi Sanitari dedicati non solo al percorso nascita nei primi 1000 giorni di vita, ma anche alla prevenzione e la promozione della salute femminile, dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il lavoro delle ostetriche pertanto si andrà ad integrare a quello di tutti i professionisti coinvolti: ginecologi, psicologi, assistenti sociali, pediatri ospedalieri, pediatri di libera scelta, medici di medicina generale… e con tutte le Strutture del territorio e ospedaliere. “Siamo di fronte ad un nuovo modo di fare sanità – ha espresso Antonio Poggiana, direttore generale di ASUGI – dove l’ospedale si integra con il territorio e dove si troveranno team specializzati e multiprofessionali, in una nuova concezione sanitaria “orizzontale” tra le varie figure di riferimento coinvolte”.
Alle donne con gravidanza “a basso rischio” verrà infatti offerto un percorso basato sulla presa in carico da parte dell’ostetrica, nell’ambito di un team multiprofessionale che opera in una rete integrata, la quale prevede appunto l’interazione tra ostetriche, ginecologi, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, professionisti dei Consultori familiari e professionisti dei Punti nascita.

La struttura

Per quanto riguarda la struttura, anche questa si presenta con una nuova concezione che punta a una maggiore “umanizzazione delle strutture socio – sanitarie e sanitarie, mettendo al centro il paziente”, ha illustrato Poggiana.
Al suo interno quindi massima attenzione alla tipologia dei materiali e delle finiture, con tanto vetro, legno, acciaio corten e scelte cromatiche innovative, in armonia con le colorazioni degli arredi e le scelte geometriche dei controsoffitti.
Anche le scelte impiantistiche sono di ultima generazione e rispettano gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
L’edificio si sviluppa su due piani: piano terra (circa 324 metri quadrati utili) e piano interrato (circa 560,00 mq utili).
Al piano terra sono presenti l’area accoglienza e ristoro, 4 studi medici, lo studio delle ostetriche, l’area incontri, l’area allattamento e servizi di supporto alle attività.
Al piano interrato si trovano invece un locale polifunzionale, da utilizzare come palestra o sala conferenze, il Percorso Benessere, l’Area SPA con piscina e i servizi di supporto.
I lavori, realizzati dall’impresa I.C.I. sono stati pari a 2.423.489,05 euro.

Le voci

All’inaugurazione della Casa della Salute della Donna, dell’Infanzia e dell’Adolescenza, erano presenti numerose autorità locali.
Accanto al direttore Poggiana anche Dimitrij Klancic, direttore generale dell’Ospedale di Sempeter Nova Gorica, Romina Kocina, direttrice del GECT-GO, Anton Harej, vicesindaco di Nova Gorica, e Silvana Romano, assessore al Welfare del Comune di Gorizia la quale, visibilmente emozionata, ha espresso “grande soddisfazione nel vedere il compimento di questo percorso transfrontaliero, partito ormai molti anni fa. Un percorso anche doloroso, dopo la chiusura del Punto Nascita di Gorizia, che dimostra però la forza del lavorare insieme”.
Tra gli altri ospiti anche Roberta Chersevani, presidente dell’Ordine dei Medici di Gorizia, Silvia Vaccari, presidente Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, e Roberta Giornelli, responsabile ostetrica dell’Area Isontina la quale, ricordando a sua volta la dolorosa chiusura del Punto Nascita, ha desiderato anche portare un commosso ricordo dell’ostetrica Maria Teresa Braidot, recentemente scomparsa, che per lunghi anni ha accolto e accompagnato tante mamme e future mamme nel loro percorso. A Braidot è stata dedicata l’area interna della Casa, dove sarà possibile leggere una targa in sua memoria.
Intervento finale dell’inaugurazione della Casa della Salute della Donna, dell’Infanzia e dell’Adolescenza da parte di Riccardo Riccardi, assessore regionale alla Salute, Politiche sociali e Disabilità, il quale ha sottolineato come la struttura goriziana vada a “dare risposte ad esigenze diverse, nuove; la concezione della maternità e della vita stessa sono cambiate e hanno bisogno di una risposta moderna, al passo con i tempi e i cambiamenti”. L’assessore ha anche aggiunto come spesso, in particolar modo in ambito della Sanità, si debbano vivere “momenti difficili e scelte difficili, che magari nel breve periodo non si riescono a comprendere come “esterni” ma che, nel lungo periodo, si dimostrano poi le più giuste e che possono dare vita a nuove progettualità come quella che inauguriamo oggi”.
Prima del taglio del nastro, la benedizione da parte di monsignor Armando Zorzin, vicario generale dell’Arcidiocesi, il quale ha desiderato anche porre un monito “a tutti gli uomini: si ricordino che sono nati da una donna, che li ha gestiti, nutriti, curati nei primi momenti della loro vita. Si deve fare memoria di questo e rispettare ogni donna”.

Selina Trevisan