A Maria Paola Pagnini il Premio 2024 “Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia”

È la professoressa Maria Paola Pagnini la vincitrice del Premio 2024 “Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia”, scelta dalla Commissione per “aver contribuito con profondo impegno, passione e professionalità alla fondazione del Corso di Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche dell’Università degli Studi di Trieste, con sede a Gorizia.

Un riconoscimento ulteriore è assegnato anche all’artista Franco Dugo, che oggi come un tempo continua a “far parlare” il nostro territorio attraverso le sue opere.

La cerimonia di consegna del Premio e del Riconoscimento si terrà sabato 16 marzo alle ore 11.30 nella Sala “Giuseppe Verdi” di Palazzo De Bassa, con ingresso libero fino ad esaurimento posti.

A precedere la cerimonia, la Solenne Celebrazione presieduta dall’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli in Cattedrale alle ore 10.

Il Premio “Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia” viene assegnato a persona, ente, associazione o società comunque denominata non aventi finalità di lucro o finalità politiche che, attraverso la propria opera o attività nel campo civile, economico, culturale, artistico, religioso o sociale, abbia onorato e fatto conoscere e apprezzare il nome di Gorizia in Italia e all’estero.
Da questa edizione, la Commissione valutatrice ha ritenuto di eliminare il requisito che imponeva che la persona designata risultasse essere nata o residente a Gorizia.
La Commissione valutatrice è presieduta di diritto dal Sindaco e dal Decano della città ed è composta dal Parroco del Duomo, dall’Assessore comunale alla Cultura, dal Presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario, dal Presidente della C.C.I.A.A. e dal Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.


Maria Paola Pagnini

La Professoressa Maria Paola Pagnini ha intrapreso la carriera universitaria con passione e determinazione quando le donne in cattedra erano eccezioni, se non tabù, tanto più in un settore disciplinare come la geografia politica ed economica, appannaggio maschile.
Di padre italiano, nato ai tempi dell’Impero austro-ungarico, e mamma slovena, è cresciuta parlando tedesco in famiglia. Appartenere a due culture e avere una doppia identità sono sempre state per lei una ricchezza, anche se nella sua città, Trieste, erano piuttosto fonte di difficoltà. Ma è stato proprio l’innato multiculturalismo a farle desiderare di esplorare e mettere a confronto luoghi e popoli del mondo, agevolata dalla conoscenza di più lingue straniere.
Ha consolidato le proprie ricerche geografiche con numerosi viaggi e missioni di studio per il mondo ed in particolare nell’area compresa tra il Mediterraneo e l’Oceano Indiano.
Nei primi anni Ottanta, durante il rettorato del Professor Fusaroli, si è dedicata all’internazionalizzazione universitaria individuando in Gorizia il luogo di incontro fra due mondi allora molto lontani. Ha coinvolto Antonio Scarano, allora Sindaco della città, e assieme hanno convinto il Presidente del Consiglio e poi Ministro degli Esteri Giulio Andreotti, che occorreva prepararsi a un cambio epocale nelle relazioni Est-Ovest. La storia racconta che, ben prima della caduta del muro di Berlino, un D.P.R. apposito, a firma Cossiga, sancì la nascita, in Gorizia, dell’unico Corso di Laurea In Scienze Internazionali e Diplomatiche.
Il primo anno del Corso di Laurea (che ha diretto a lungo) è stato avviato a ottobre 1989, il 9 novembre dello stesso anno, è caduto il muro di Berlino.
Raccogliendo nuove sfide intellettuali e professionali, si è poi trasferita a Roma, nei primi anni 2000, all’Università Telematica Niccolò Cusano, dove è stata Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Coordinatore di dottorati di ricerca e master e dove presta tuttora la sua attività universitaria.
Nel frattempo ha ricoperto l’incarico di Assessore del Comune di Trieste nella Giunta Di Piazza.
Molti sono stati i suoi incarichi universitari: da componente del Consiglio di Amministrazione delle Università degli Studi di Trieste e dell’Università per Stranieri di Siena, alla carica di Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e di Coordinatore dei Dipartimenti dell’Ateneo triestino.
Ha insegnato in molte Università italiane e straniere, ha compiuto viaggi di studio in Africa, Asia e America, ha diretto programmi di cooperazione universitaria del Ministero degli Affari Esteri.
Ha ricevuto numerose onorificenze tra le quali, da parte della Repubblica Italiana, il titolo di Ufficiale nel 1987 e di Commendatore nel 1991. Dal Comune di Trieste ha ricevuto il Premio di Vetro Elca Ruzzier nel 2021 e a febbraio di quest’anno, a Roma, le è stato assegnato il Premio “Eccellenze Italiane”. È autrice di più di 200 pubblicazioni scientifiche tra libri, articoli e recensioni.


Franco Dugo

Franco Dugo è nato a Grgar (Slovenia) nel 1941, ma vive e lavora da sempre a Gorizia. La sua prima mostra è del 1972 a Gorizia. Per diversi anni si interessa prevalentemente di grafica e partecipa alle più importanti rassegne nazionali e internazionali di incisione. Dal 1989 al 1995 è docente di Tecniche dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 1996 all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1992 torna a dedicarsi alla pittura, concentrandosi soprattutto sul paesaggio. Nel frattempo continua a lavorare al ritratto, un genere che attraversa tutta la sua produzione. L’opera di Dugo si articola in cicli, nei quali l’artista sviluppa un tema principale che emerge dalla complessità di motivi minori, e affronta diverse tecniche: olio, pastello, disegno, acquerello e calcografia. Numerose le esposizioni personali e collettive di incisione e pittura in gallerie private e spazi pubblici sia in Italia che all’estero. Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero e in molte gallerie d’arte moderna e contemporanea, tra cui: il Gabinetto Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo, la Collezione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, la Galleria Regionale L. Spazzapan di Gradisca d’Isonzo e i Musei Provinciali di Gorizia, la Galleria d’Arte Moderna di Udine, la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara (Mantova), il Centro Iniziative Culturali di Pordenone, la Collezione Amici di Veno Pilon della Pilonova Galerija di Aidussina (Slovenia), il Biuro Wystaw Artystycznych di Lódź e il National Museum di Varsavia (Polonia), la Japan Print Association di Tokyo, i Musei Civici Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il Victoria & Albert Museum di Londra.
Nel 2021 è stato il protagonista della personale Franco Dugo. Interrogare la vita, dipinti, disegni, carte d’atelier (Galleria Sagittaria, Pordenone).
Nel 2022 ha ricevuto la targa della Biennale Giuliana d’Arte alla carriera, al Magazzino 26 di Porto Vecchio a Trieste; è stato invitato alla mostra Artista + Artista (Galleria Regionale Spazzapan, Gradisca d’ Isonzo) e alla mostra Continuità, Biennale di Grafica Contemporanea (Galleria Diego Donati, Perugia); ha partecipato alla mostra Crucifixus con Cernigoj, Belluz, Busan, Figar, Fedel, Pignat (Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento).
Nel 2023 ha partecipato alla mostra Dal grembo della terra (Centro culturale Aldo Moro, Cordenons); è stato invitato alla mostra 23+23, ventitré artisti italiani + ventitré artisti cechi a confronto (Villa Mauroner, Tissano, Santa Maria la Longa) e ha presentato la mostra Franco Dugo. Il viaggio di Marco, un eroe del moderno (Biblioteca nazionale slovena e degli studi, Gorizia). Nel 2024 è stato invitato a esporre alle mostre che si terranno al Museo Santa Chiara di Gorizia e alla Galleria comunale d’arte contemporanea di Monfalcone dal 26 ottobre 2024 al 4 maggio 2025, nell’ambito del progetto multidisciplinare ideato e curato da Marco Goldin: Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo.