“Eccomi a braccia aperte”

Ottantamila persone in piazza San Pietro. Erano anni che non si vedevano tante persone addirittura oltre la Piazza in via della Conciliazione. Cosa ci racconta questo? In primo luogo a chi, in questi anni passati nelle parrocchie, ha pensato che l’associazionismo cattolico ed in particolare l’AC fosse morto, l’AC ha dimostrato di esserci più vitale che mai, adulti, giovani, giovanissimi ed Acr hanno fatto risuonare in Piazza San Pietro il proprio “Eccomi a braccia aperte”.
Un Eccomi che si rivolge non solo alla Chiesa, ma anche e soprattutto al Paese. L’AC a Roma ha raccontato la parte bella di questa Italia, ed ha voluto idealmente abbracciare il Pase da nord a sud con l’impegno a vivere una grande attenzione per l’oggi e per costruire il mondo del domani avendo a cuore la pace e la cura della casa comune.
Riprendendo un pensiero del Presidente nazionale Notarstefano lo slogan “A braccia aperte “vuole essere la traduzione plastica di questo camminare insieme come comunità consapevole di dover procedere in maniera sinergica valorizzando le diversità e andando incontro uomini e donne del nostro tempo”.
Il riferimento in tal senso è l’enciclica Fratelli tutti un testo in cui Papa Francesco offre a tutti una proposta autentica di vita e di convivenza sociale e che si rivolge ai credenti e anche ai non credenti.
“Voi laici di Azione cattolica potete aiutare la Chiesa tutta e la società a ripensare insieme quale tipo di umanità vogliamo essere, quale terra vogliamo abitare, quale mondo vogliamo costruire.
Anche voi siete chiamati a portare un contributo originale alla realizzazione di una nuova “ecologia integrale”: con le vostre competenze, la vostra passione, la vostra responsabilità”.
Queste le parole di papa Francesco ai membri del Consiglio nazionale di Azione Cattolica il 30 aprile 2021.
Papa Francesco, nel suo intervento rivolto al popolo di Azione Cattolica riunito per l’occasione, ha invitato i partecipanti, senza distinzione di età ad essere “pellegrini di speranza”.
Il percorso sinodale, ha ricordato il Papa, è giunto ormai alla sua terza tappa, “la più impegnativa e importante, quella profetica” che significa tradurre il lavoro fatto fin qui “in scelte che diano slancio e vita nuova alla missione della Chiesa nel nostro tempo”.
Il Santo Padre ha inoltre aggiunto: “Ma la cosa più importante di questo Sinodo è la sinodalità”.
Per questo c’è bisogno di gente forgiata dallo Spirito, di “pellegrini di speranza”, di uomini e donne sinodali, che sappiano dialogare, interloquire, cercare insieme, come dice il tema del Giubileo ormai vicino, uomini e donne capaci di tracciare e percorrere sentieri nuovi e impegnativi.
Vi invito ha concluso Francesco, dunque, ad essere “atleti e portabandiera di sinodalità”, nelle diocesi e nelle parrocchie di cui fate parte, per una piena attuazione del cammino.
Abbiamo vissuto un momento storico e l’Azione Cattolica, con la sua presenza in Piazza San Pietro, ha voluto ribadire che non è morta ma che vuole vivere uno stile di vita ed una postura culturale che si fanno accoglienza sincera e reciproca condivisione.

Paolo Cappelli, presidente diocesano Ac


In prima fila nel cammino sinodale

Riassumere in poche righe tutto quello che abbiamo vissuto in questi 3 giorni non è affatto semplice. Per iniziare voglio riprendere le parole che il card. Matteo Zuppi ha voluto condividere con noi durante una delle celebrazioni svolte a Sacrofano: “Nell’abbraccio “si confonde chi aiuta e chi è aiutato. Chi è il protagonista? Tutti e due, o, per meglio dire, l’abbraccio”. Alda Merini diceva che solo con l’abbraccio si è interi. L’abbraccio lo riceviamo ed è affidato a noi.”.
L’A.C ha come ministero l’abbraccio, dove l’Io diventa un NOI che è sempre più grande, probabilmente è proprio questo che abbiamo vissuto in questi giorni grazie alla preghiera, agli amici nuovi e ritrovati, alla democrazia, alla responsabilità che è parola bella e al dialogo sinodale.
I giorni dell’Assemblea sono stati giorni intensi, ricchi di relazioni, preghiera e confronto democratico, questo ci ha fatto riscoprire la bellezza della nostra associazione che è viva e giovane. È stato emozionante vedere la passione di tanti adulti, giovani, ragazzi e assistenti che si accompagnano a vicenda per ripartite tutti assieme sulla stessa barca non da estranei, ma da fratelli – nessuno escluso -. Tutti i settori dell’Ac, dai più giovani ai più grandi hanno lavorato, riflettuto e votato assieme il documento assembleare che ci farà da guida in questo triennio. Non possiamo nascondere che è stato un lavoro lungo, ma tutto questo ci ha fatto sperimentare la pratica della democrazia che è fondamentale per la nostra associazione in tutti i suoi passaggi.
L’Azione Cattolica è in prima fila nel cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa, cogliendo l’occasione di dialogo e discernimento che ci viene donata dallo Spirito Santo, un Sinodo che prima di tutto ci ha fatto riscoprire il senso profondo della sinodalità che è quello di camminare assieme nello spirito di unità della fede.
Abbiamo visto come diversi associati sono impegnati su questo tema e questo ci fa comprendere come l’Ac si voglia fare vicino al Papa, alle diverse comunità e diocesi con umiltà e passione in questo cammino sinodale.
Concludendo, l’Azione cattolica vuole essere a braccia aperte per accogliere ed accompagnare i vicini ed i lontani che vorranno farsi prossimi in una prospettiva inclusiva, ponendo attenzione alle fragilità di ognuno e accompagnare i diversi carismi e doni che ognuno porta con sé, gioendo della bellezza che ogni giorno ci viene donata dall’incontro coi fratelli e con Dio. Ritornando a casa facciamo nostro l’invito del Presidente Nazionale Giuseppe Notarstefano: “Coraggio, riprendiamo il largo”.

Jacopo Bassi, vicepresidente Settore Giovani Ac Gorizia


La grande Festa degli Incontri a Capriva

Si è infatti svolta a Capriva e Mossa, la Festa degli Incontri, che ha visto coinvolti un centinaio di bambine e bambini, ragazze e ragazzi.
Dopo l’accoglienza iniziale con dei BANS che hanno riscaldato gli animi e dopo aver ascoltato una breve testimonianza sulle iniziative di Legambiente e l’importanza della conservazione del nostro pianeta, hanno proseguito il pomeriggio con una camminata nella natura incontaminata del Preval, mettendosi alla prova nell’osservare il territorio che li circondava.
Una volta giunti alla loro meta, la splendida Chiesetta del Preval, e aver fatto merenda, i ragazzi hanno concluso la giornata con un grande gioco, in cui hanno sperimentato la bellezza e l’importanza delle particolarità di ciascun membro della propria squadra. Don Giovanni, il nostro assistente ACR, ha celebrato la Celebrazione conclusiva invitando tutti i bambini ad essere parte attiva di questo mondo, impegnandosi in prima persona in quello a cui tengono e credono.
L’evento si è svolto a conclusione del Mese degli Incontri in cui i ragazzi hanno potuto sperimentare la bellezza di abitare il mondo in modo nuovo, nella consapevolezza che un mondo nuovo non c’è.
Hanno maturato uno sguardo sensibile ed autentico verso la realtà che li circonda, accogliendo l’invito a vivere in modo sostenibile, non limitandosi ad essere semplici osservatori ma assumendosi l’impegno a proteggere la grande “casa comune” con rispetto e responsabilità.
Ci auguriamo che i ragazzi abbiano potuto raccogliere la grande sfida di abitare il mondo con la consapevolezza che la cura passa attraverso l’impegno di tutti e rendersi conto che il prendersi cura non può confinarsi ad un’area protetta, ma ovunque è possibile promuovere comportamenti e iniziative di tutela della grande ricchezza che abita il loro territorio.
Ringraziamo di cuore tutta l’equipe ACR che ha lavorato in modo coeso per la riuscita della Festa.
Un sentito ringraziamento all’AC Capriva-Cormons che si è adoperata in modo importante per accoglierci e farci sentire a casa.

Anna Pia & Paolo, responsabili Acr