Brazzano: due bandiere ricordano i soldati caduti in guerra

Da alcuni giorni due bandiere, una italiana e l’altra austriaca, sono state collocate sulla facciata di ingresso del cimitero di Brazzano. È il segno visibile che indica che all’interno, oltre a a quello civile, si trova il cimitero militare austroungarico che contiene i resti di 542 soldati caduti sul fronte della prima guerra mondiale con la divisa austroungarica o soldati morti nel campo di prigionia che l’Austria aveva allestito a Brazzano nell’ultimo anno di guerra. Di questi 542 caduti 376 sono soldati austroungarici, gli altri 166 prigionieri di cui 150 russi, 12 serbi, 2 rumeni e 2 tedeschi. Di questi 63 sono rimasti ignoti.
L’esposizione delle bandiere è un atto dovuto previsto da una convenzione stipulata tra il Comune e Onorcaduti, che gestisce il cimitero per conto della Croce Nera austriaca. Una convenzione che prevede anche lo stanziamento annuo di 5mila euro a favore del Comune che ne cura la manutenzione. Soldi che potrebbero essere utilizzati per sostituire le croci bianche che vengono divelte a causa del tempo ma anche durante lo sfalcio dell’erba.
Sulla collocazione delle bandiere è intervenuto il presidente della Società Cormonese Austria, Giovanni Battista Panzera: “Da tempo sollecitavamo il Comune che adempisse a questo dovere”, ed aggiunge “Noi vorremmo, se ce lo consentono, collocare, anche all’interno accanto al monumento, venissero collocate anche le bandiere che rappresentano gli altri soldati sepolti come la Russia, la Serbia e la Romania. Avanzeremo questa proposta alla Croce Nera e a Onorcaduti”. “Ci sarebbe da fare anche un altro intervento – afferma Pansera -, la lapide dell’ossario riporta storpiati i nomi di molti Caduti. Un ingegnere ceco, Milos Krybus, nella ricerca del nonno morto durante la prima guerra mondiale ha visitato il cimitero di Brazzano, ha potuto constatare le storpiature dei cognomi, Così, in collaborazione con la Società Cormonese Austria, ha verificato attraverso gli archivi militari, i nomi di tutti i soldati austroungarici constatando che per 231 soldati, 197 austroungarici e 34 russi, il nome era errato. “Ci auguriamo che quanto prima i nomi errati della lapide – conclude Pansera – vengano corretti, e trascritti quelli mancanti. Un atto doveroso per ricordare questi numerosi soldati che hanno dato la loro vita per le loro patrie”.