Lo spirito del pellegrinaggio verso GO!2025

Si avvicina sempre più il 2025, anno in cui Nova Gorica e Gorizia saranno Capitale Europea della Cultura. Allo stesso tempo, celebreremo un anno santo e giubilare nella Chiesa… Ci sono insomma tante cose belle davanti a noi.Allo stesso tempo viviamo una crisi nella società e anche nella Chiesa. Basti pensare alla guerra in Ucraina, ai migranti, ai disaccordi all’interno della Chiesa… Nel nord dell’Europa, che si scristianizza sempre più, si chiudono, vendono e demoliscono “chiese morte”… Ci stiamo avvicinando anche noi a questo? Cosa c’è dietro tutto ciò? Il cristianesimo è finito? Oppure è solo la sua forma culturale specifica ad essere in declino, non è più adatta ai tempi di oggi e che non piace all’uomo moderno?Noi cristiani del Goriziano/Goriška, che viviamo su entrambi i lati del confine, grazie a “Go!2025” abbiamo il privilegio di riflettere su queste e altre questioni forse più spesso di altri. Grazie a Dio per questo.Siamo uniti dalla fede cristiana, eravamo insieme nell’arcidiocesi di Gorizia, ci unisce Maria su Monte Santo/Sveta Gora… D’altra parte tante cose ancora ci separano, ferite del passato sono aperte… Ho assistito ad alcune spiegazioni in Slovenia, dove venne enfatizzata la violenza fascista contro la nazione slovena dopo la Prima Guerra Mondiale. In alcune presentazioni dei rapporti tra i due Paesi in Italia, i relatori italiani sottolineano la violenza comunista, le foibe, la questione degli esuli. Non sarebbe giusto far finta che queste ferite non esistano, perché così non le guariremo. Ma come superare tutto ciò che c’era di sbagliato nel passato, così come anche i conflitti di oggi?Lungo il confine tra Slovenia e Italia si trovano un gran numero di importanti chiese, mete di pellegrinaggio, dedicate a Maria: Strugnano, Barbana, Monte Grisa, Duino, Preval, Monte Santo, Marijino Celje, Castelmonte, Porzus, Lussari… Maria ci dice che è “impegnata” alla frontiera, che è nostra Madre, la Regina delle entrambe nazioni!Non basta non ucciderci a vicenda! Il nostro vicinato e la nostra convivenza ci permettono di avere una crescita spirituale e una qualità di vita oltre ogni aspettativa.Propongo che l’anno prossimo i fedeli di tutte quattro le diocesi sul confine, lungo il confine tra i due Paesi, lungo 232 chilometri, facciano un pellegrinaggio a Monte Grisa, nell’anno giubilare 2025 a Monte Santo e ad Aquileia, nel 2026 a Castelmonte…Senza dubbio la cosa più importante è il linguaggio del cuore. Ma questo linguaggio si vede anche attraverso le parole che escono dalla nostra bocca. Credo sarebbe giusto che i bambini su entrambi i lati del confine imparassero a scuola la lingua dei loro vicini. Forse possiamo anche considerarla una “penitenza utile e gioiosa”, per espiare i peccati dei nostri antenati posseduti da demoni di varie ideologie. Ciò non distruggerà la nostra identità nazionale, ma la rafforzerà. Noi sloveni che viviamo al confine con l’Italia siamo diversi dagli sloveni di Lubiana. Voi italiani a Gorizia e Trieste siete diversi dagli italiani a Roma. Questa differenza non è una cosa negativa ma un arricchimento per entrambe le nazioni. Per la grazia di Dio possiamo essere luce ed esempio, testimoni dell’amore infinito di Dio.