Togliere dall’oblio i Caduti di uno Stato che non c’è più

  a Croce Nera Austriaca (Österreichisches Schwarzes Kreuz) è stata costituita nel 1919, in seguito alla Prima Guerra Mondiale, con uno scopo che possiamo far corrispondere a quello dell’Onorcaduti italiana, con la differenza che – contrariamente a quello italiano – non è un organismo statale ma un’associazione privata che collabora strettamente con il Governo e il Ministero della Difesa austriaci. Da subito ha iniziato a interessarsi, individuare e sistemare i tantissimi cimiteri che conservano le spoglie dei Caduti austroungarici, in particolare in Galizia, Serbia, Bosnia. Il loro impegno è proseguito nella Seconda Guerra Mondiale, con i fronti di tutt’Europa.Nella nostra zona ci sono diversi cimiteri che accolgono i resti di soldati austroungarici, come quelli di Redipuglia, Palmanova, Brazzano, Prosecco, sistemati dopo il Secondo Conflitto Mondiale.Da anni quindi c’era la presenza nelle nostre terre, in determinate occasioni o anniversari, di funzionari e rappresentanti della Croce Nera Austriaca. Inoltre esisteva un particolare sentimento, in quella che era la “Contea di Gorizia e Gradisca”, nel quale venivano ricordati i nostri soldati richiamati il 28 luglio 1914 a vestire la divisa dell’Impero d’Austria – Ungheria, la maggior parte inviati in Galizia o in Serbia. I soldati che, dopo moltissime traversie (nel ’20-’21, passando per la Siberia, la Cina, trovandosi coinvolti nella Rivoluzione Russa…), riuscirono a far rientro a casa, spesso non trovarono nulla: né la casa, né la famiglia o la moglie ma soprattutto la cosa che dispiace di più è che, avendo combattuto con la divisa “diversa”, sono stati condannati all’oblio, non riconosciuti dallo Stato che, all’epoca, si stava formando.In questi ultimi anni il sentimento nei confronti di questa realtà del nostro passato è cresciuto sempre di più, con diversi enti e associazioni che lo manifestano in maniera particolare – come ad esempio gli “Scussons” di Romans d’Isonzo, il Comitato Promotore per i Caduti di Lucinico e, a Turriaco, il Circolo Brandl. Anche a Gradisca d’Isonzo si era iniziato a creare un gruppo di interessati all’argomento e, nel 2012, il 21 giugno, è stata costituita l’Associazione “Amici della Croce Nera Austriaca”, che si compone di un Comitato direttivo, il quale gode della presenza ufficiale di un rappresentante della Österreichisches Schwarzes Kreuz, l’ingegner Otto Jaus.Il nostro scopo è, naturalmente, quello di ricordare tutti i Caduti, di tutte le nazionalità, di tutte le guerre, in particolare per far sì che – alle porte del centenario – questi Caduti, dispersi, morti nella profuganza a Wagna, Metlika o altre parti, vengano ricordati in maniera ufficiale, di modo che la loro memoria sia tolta dall’oblio e portata alla conoscenza di tutti, in maniera particolare dei più giovani.Notiamo infatti come, parlando della nostra specifica realtà, esista una lacuna dal punto di vista storico, in maniera particolare tra i ragazzi che, per ovvi motivi, non possono aver conosciuto direttamente questa nostra parte di storia.Il collegamento tra la nostra Associazione e la Croce Nera Austriaca si trova in particolare nella sistemazione, cura, ripristino di tutti i cimiteri che custodiscono salme di militari austriaci. Esiste inoltre una collaborazione con l’Onorcaduti, per cui anche loro curano in Austria cimiteri dove si trovano nostri soldati, creando quindi un bell’interscambio.L’Associazione “Amici della Croce Nera Austriaca” conta una cinquantina di iscritti, tra i quali anche molti sindaci, poiché una delle prime attività compiute è stata proprio quella di presentarci a tutte le istituzioni, in maniera particolare ai primi cittadini non solo del goriziano ma di tutto quello che veniva chiamato il “Litorale Austriaco”: con loro abbiamo chiarito i nostri obiettivi e la nostra mission e ci siamo messi a totale disposizione nel caso in cui vogliano erigere qualche monumento, apporre qualche lapide commemorativa o dare vita ad altre attività che rispondano alla necessità di memoria e conoscenza condivisa dei fatti.La prima cerimonia ufficiale è stata svolta a Lucinico nel 2012, in collaborazione con il Comitato Promotore per i Caduti che ha voluto erigere un piccolo monumento in ricordo dei Caduti della frazione: un segno molto importante perché ancora oggi è difficile conoscere le cifre dei caduti italiani con la divisa austroungarica; si parla di 35.000 – compreso anche il Trentino – ma non si hanno ancora delle notizie certe per quanto riguarda le nostre perdite, sia nei numeri, sia nei luoghi dove queste persone hanno trovato la morte.Alla prima cerimonia ne sono seguite altre, come quella ad Aiello del Friuli che ha visto riportare alla luce una lapide del 1933 – periodo fascista, nel quale non si volevano riconoscere questi soldati – che rappresenta un rarissimo caso di commemorazione dei Caduti con divisa austroungarica. A questa particolare cerimonia ha preso parte anche il generale Federico Maria Pellegatti, a quel tempo Comandante regionale dell’Esercito Italiano. Pellegatti è stato presente anche a Fogliano – Redipuglia nel marzo del 2013 quando, alla presenza di un rappresentante della Croce Nera Austriaca, con la collaborazione del Comune abbiamo svolto una cerimonia molto toccante nella quale sono stati ricordati i Caduti austroungarici di Fogliano – Redipuglia, seguito da un omaggio della Österreichisches Schwarzes Kreuz al Sacrario a tutti i caduti italiani, e un momento commemorativo presso il Cimitero Austroungarico.Un’altra cerimonia che rappresenta simbolicamente la nostra vocazione come Associazione è stata quella svolta il 17 maggio 2014 presso l’Ara Pacis di Medea, alla presenza di molte autorità e del nuovo comandante, il generale di brigata Alessandro Guarisco. Questo luogo contiene parte di tutte le terre e acque dove sono caduti militari italiani nel corso delle due Guerre Mondiali.In questi ultimi anni – poiché la pace non ha confini e tempo -, è stata portata lì anche della terra dove sono caduti soldati italiani in missione di pace (Iraq, Afghanistan, Libano); insieme a questa è stata aggiunta anche della terra proveniente dall’Istria, per ricordare gli infoibati.La nostra Associazione ha proposto di aggiungere un ricordo verso quei soldati delle nostre terre morti con la divisa austroungarica: la proposta è stata accolta dall’amministrazione di Medea e, con una cerimonia davvero significativa, è stata collocata all’Ara Pacis della terra proveniente dai cimiteri della Galizia, portata proprio dalla Croce Nera Austriaca.In quest’occasione è stato anche consegnato dalla stessa Croce Nera un riconoscimento allo scrittore Paolo Rumiz, sempre vicino a questi temi.I prossimi obiettivi puntano a proseguire l’opera di sensibilizzazione verso le amministrazioni locali e i ragazzi: grande opportunità ci è stata data ad esempio con una serata svolta al Teatro Nuovo Giovanni da Udine in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della Prima Guerra Mondiale, dove abbiamo incontrato gli studenti delle scuole medie cittadine, e a San Pier d’Isonzo dove – con i giusti termini – abbiamo parlato dell’Associazione ai piccoli delle scuole primarie.Per il futuro, è nostro desiderio apporre una lapide a Lucinico per onorare un centinaio di Caduti lucinichesi nella Prima Guerra Mondiale, sui quali sono già state fatte delle ricerche. Si spera di sbrogliare a breve alcuni intoppi burocratici e, una volta compiuto l’iter procedurale, installare il simbolo commemorativo nei pressi della Posta.