I giovani: parte attiva della società
Riflettere con gli studenti delle classi superiori sull’importanza della solidarietà, declinata nei temi dell’ecologia integrale e della cittadinanza attiva. Questi gli obiettivi principali del progetto “A scuola di cittadinanza – Ecologia integrale, cittadinanza attiva per costruire oggi il nostro domani” che dal 2019 la Caritas diocesana di Gorizia mette in atto grazie alla disponibilità dell’ISIS […]
28 Aprile 2025
Riflettere con gli studenti delle classi superiori sull’importanza della solidarietà, declinata nei temi dell’ecologia integrale e della cittadinanza attiva. Questi gli obiettivi principali del progetto “A scuola di cittadinanza – Ecologia integrale, cittadinanza attiva per costruire oggi il nostro domani” che dal 2019 la Caritas diocesana di Gorizia mette in atto grazie alla disponibilità dell’ISIS Galilei-Fermi-Pacassi di Gorizia.
“L’intento è di far sentire i giovani parte attiva di una società che può essere sostenibile nella misura in cui sa sviluppare il senso della solidarietà, se interessata a ciò che succede intorno ad essa ma soprattutto attiva, che agisce cioè per il bene comune, per il prossimo”, spiega la referente del progetto per Caritas diocesana, la dottoressa Valentina Busatta.
L’attività messa in atto all’interno dell’anno scolastico 2024/25, ha portato la Caritas ad incontrare ben 160 studenti, appartenenti ad 8 classi seconde.
“Due i percorsi proposti, in continuità con quanto avviato nello scorso anno scolastico – racconta la referente -: uno con incontri pensati per le classi del biennio sul tema della cittadinanza attiva e il ruolo rilevante della solidarietà nella nostra società, il tutto affrontato attraverso l’ausilio di video, momenti discussione e confronto, brainstorming, Quest’anno è stata proposta anche una novità: la visita a due delle Opere Segno della Caritas diocesana presenti sul territorio, nello specifico a Gorizia: l’Emporio della Solidarietà e l’Emporio dell’Infanzia; un modo per rendere concreto ciò di cui si è trattato in classe – illustra Busatta – toccando con mano le realtà di volontariato e di solidarietà messe in atto dalla comunità attraverso Caritas, mettendosi letteralmente in gioco anche dando una mano nelle normali attività degli Empori in questione”.
Il secondo percorso messo in atto nel corso dell’anno scolastico è stato il Progetto “EduCare: Giornate di Educazione Civica 2025”. Svolto il 3 e il 12 febbraio al Polo Liceale di Gorizia, ha visto la partecipazione anche di Caritas diocesana, che ha dato la propria disponibilità a collaborare in questa terza edizione del progetto, proposto agli studenti in alternativa alle lezioni curricolari e incentrato su temi sociali che, nel caso specifico di Caritas, riguardavano la solidarietà, la cittadinanza attiva ed il ruolo della Caritas. “Anche in questo caso sono state incontrate 8 classi – racconta la dottoressa Valentina – e, visti l’indirizzi di studio, liceo classico e scientifico, abbiamo pensato di affrontare il tema toccando argomenti vicini a loro quali la psicologia, la Costituzione italiana, la fisica…” questo proprio per sottolineare che i concetti alla base dell’operato di Caritas e di qualsiasi cittadino attivo, trovano fondamento in moltissimi aspetti della vita, non da ultimo nell’amore e nella fede.
“Siamo sempre più convinti come Caritas – prosegue la referente – che questi tipi di incontri siano sempre più necessari, lo notiamo proprio nella risposta che otteniamo, lo avvertiamo nei ragazzi.
Siamo di fronte ad adolescenti non tanto diversi da quanto lo eravamo noi, i bisogni e i sogni sono rimasti gli stessi; la differenza è che questi ragazzi sono spaesati, senza più punti fermi, “porti sicuri” e quindi gli adulti, gli insegnanti, i genitori si trovano di fronte a ragazzi fragili, smarriti, iperconnessi ma soli.
Parlare quindi di cittadinanza attiva vuol dire affrontare il tema del “mi sta a cuore” e allo stesso tempo “tu, giovane, ci stai a cuore”. Questa è la sfida: parlare di Amore, verso gli altri e noi stessi, del prendersi cura, con tutte le difficoltà e resistenze che alle volte si incontrano ma, in un modo o nell’altro, si esce arricchiti nelle riflessioni che si sviluppano, con qualche spunto in più per capirsi e capire il “perché” del mondo”.
“Abbiamo notato poi come “nel fare”, nel mettersi al servizio all’interno degli Empori – esprime concludendo la referente -, i ragazzi abbiano dato il meglio di sé: hanno mostrato capacità, organizzazione, spirito di squadra e interesse a dare una mano, sentendosi veramente utili e molti di loro hanno chiesto di poter continuare a farlo anche in seguito a quest’esperienza scolastica”.
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