Spettacolo in tre lingue per Nora Gregor, una diva del ’900

Un progetto ambizioso, che ha visto per la prima volta collaborare tutti insieme enti teatrali di Italia, Slovenia e Austria, Paesi vicini ma un tempo divisi dalla guerra. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Slovensko Mladinsko Gledališ¤e di Ljubljana, Slovensko Narodno Gledališ¤e di Nova Gorica, Schauspielhaus di Graz e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, uniti per ricostruire il profilo di una donna, vittima di quel difficile momento storico vissuto dalle nostre terre nel corso della I Guerra Mondiale.Lo spettacolo che andrà in scena al “Verdi” sarà recitato in tre lingue da attori dei teatri-partner, sarà ricco di contributi multimediali e indurrà lo spettatore a riflettere non solo sugli eventi storici che si abbattono sul corso delle esistenze, ma anche sul ruolo della donna nella società e su come la storia condanni al buio della memoria certe incolpevoli figure: la fulgida diva goriziana e austriaca Nora Gregor, ne è un esempio.Per celebrare la figura dell’attrice è stata anche allestita da Kinoatelje, presso gli spazi del Trgovski dom di corso Verdi, la mostra documentaria “Nora Gregor, du bist ein Engel”, visitabile fino al 29 marzo e successivamente proposta a Trieste e Graz. Tra gli eventi collaterali in programma, martedì 24 marzo si svolgerà il simposio “Incontro con Nora”, a cui prenderanno parte ricercatori e studiosi dell’attrice, tra cui Igor Devetak, Christine Casapicola, Hans Kitzmueller e Joe Valencic. Quest’ultimo, ricercatore a Cleveland, terrà il 25 marzo una lezione sul tema “Nora Gregor e gli emigrati sloveni a Hollywood”, mentre giovedì 26 marzo alle 18 il foyer del Verdi ospiterà l’introduzione allo spettacolo teatrale, a cura di Kinoatelje e Kulturhaus, con la proiezione del documentario “Nora Gregor. La regola del gioco”.

Una delle prime stelle del cinema sonoro

Di famiglia tedesca, Nora Gregor (pseudonimo di Eleonora Hermina Gregor) nacque a Gorizia nel 1901, mentre la città era parte dell’Impero Austro-Ungarico; successivamente fu costretta a trasferirsi a Graz, a causa dell’ostilità incontrata nella città una volta divenuta italiana. Nel 1920 iniziò una brillante carriera come attrice, che la portò a esibirsi nei teatri di Vienna, Berlino, Parigi e a Hollywood, proprio nei primi successi del cinema sonoro. Venne diretta in 28 film internazionali dai massimi registi dell’epoca, da Max Reinhardt a Jean Renoir, per quest’ultimo fu tra i protagonisti (nel ruolo di Christine) del suo cult “La regola del gioco” (nella foto con Roland Toutain .Si trasferì in SudAmerica allo scoppio della seconda guerra mondiale e morì tragicamente in Cile il 20 gennaio del 1949.