Guerra e animali: omaggio all’esercito silenzioso

Spesso non ci si pensa, anche perché i libri di scuola non ne parlano, ma gli animali ricoprirono davvero un ruolo importante – e in alcuni casi determinante – all’interno della Prima Guerra Mondiale.Di questa pagina bellica “dimenticata” si è occupata nel 2014 una mostra fotografica – curata da Serenella Ferrari e Mario Muto – che, partita proprio da Gorizia, oggi sta continuando a riscuotere grande successo in molte città Italiane, anche perché l’unica ad occuparsi di questa tematica su tutto il territorio nazionale.Nel 2014, durante l’esposizione fotografica, tra gli eventi collaterali venne organizzata una mattinata dedicata alle scuole secondarie di primo e secondo grado, consistente in una lectio brevis e una proiezione cinematografica. Oggi il progetto viene riproposto ed ampliato: in sinergia con l’Assessorato all’Istruzione, Università e Benessere animale del Comune di Gorizia, nelle giornate del 19 e 30 novembre più di 300 ragazzi potranno prendere parte a “1914/1918: la guerra e gli animali. Truppe silenziose al servizio degli eserciti”.L’approfondimento, che verrà ospitato al Kinemax di Gorizia, vedrà una lectio brevis sulla tematica, corredata da slides e da letture di brani che parlano appunto di animali e guerra, come la strage di cavalli tratta da “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Remarque; seguirà quindi la proiezione del fim “War Horse” di Spielberg.Hanno già dato la loro adesione l’ISIS “Galilei”, il Liceo “Slataper”, l’IPS “Da Vinci” e le scuole secondarie di primo grado “Ascoli” di Gorizia e “Della Torre” di Gradisca.Nonostante il primo conflitto mondiale rappresentasse l’innovazione tecnica, l’uomo non poté fare a meno degli animali, mobilitandone oltre 16 milioni, di cui 11 milioni di equini, 100.000 cani e 200.000 piccioni. Accanto a loro anche bovini, utilizzati per la nutrizione, e i fondamentali muli.