Gioco d’azzardo, fenomeno sempre più diffuso

Grazie all’occhio sempre attento e vigile dello Stato, che mai perderebbe di vista quanta ricchezza esce dalla miniera italiana del gioco d’azzardo, che un popolo di ludopatici fa lievitare continuamente pigiando sui tasti delle slot machine, non esistono segreti sui dati di spesa di questo preoccupante fenomeno. Che cresce d’intensità giorno dopo giorno e anno dopo anno, anche nella provincia di Gorizia. Parlano chiaro i dati, riferiti al 2016, che con un clic sulla tastiera del pc si possono leggere sfruttando l’indagine realizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Dati riferiti a due categorie di slot machine: quella classificate con la sigla AWP, ma chiamate anche “New Slot”, che accettano solo monete e sono presenti anche nei bar e nella tabaccherie e quelle definite VLT, le Videolottery che accettano anche banconote e sono presenti in locali dedicati esclusivamente a tale gioco e consentono giocate e vincite più alte. Nella nostra provincia, tenendo conto della spesa annua pro capite, quindi per ogni abitante, senza tenere conto dell’età, Monfalcone si piazza al primo posto in classifica con 2254 euro annui per persona ed un totale di 63,10 milioni spesi  in un anno. Monfalcone detiene pure il primato del numero di slot machine per numero di apparecchi ogni mille abitanti, toccando quota 17,7.Seguono, in ordine di spesa pro capite, Gradisca, Grado, Cormòns e la piccola Medea, dove si segnala una spesa annua di 766 euro per ogni suo residente. Poi via via tutti gli altri comuni, fino ad arrivare ai più virtuosi, che sono quelli di Doberdò del Lago, San Floriano del Collio e Dolegna, dove nel 2016 non erano presenti le slot machine. La media italiana parla di un’incidenza del 6 per cento sul reddito familiare (444,7 euro annui pro capite), che viene destinato al gioco d’azzardo. Merita aggiungere, sempre in base ai dati del 2016, che su un valore di cento euro giocati, 71,6 (74,3 nel 2015) vanno in vincite; 17,5 (13 nel 2015) li preleva lo Stato; 6 (6,9 nel 2015) vanno all’esercente; 4,3 (5,1 nel 2015) li incamera il gestore delle slot; 0,5 (0,6 nel 2015) per i concessionari.