Donazione: inno alla vita che smentisce la cultura della morte e dell’egoismo

Si spendono tante parole per descrivere le attività delle varie Associazioni, tutte meritorie di sostegno e visibilità per continuare nel tempo la loro azione. Ci sono però situazioni o datazioni particolari, che invitano a descrivere i momenti qualificanti di ognuna, come quelli della Fidas isontina – Sezione “G.Paravan” di San Lorenzo Isontino, il cui momento consuntivo annuale si è svolto il 27 luglio con la riunione dell’assemblea straordinaria dei soci per attivare l’elezione dei componenti del nuovo Consiglio Direttivo. Era presente la maggioranza del Direttivo uscente, la presidente Tiziana Trevisan, i nuovi aspiranti candidati, il vicesindaco Flavio Pecorari e Feliciano Medeot, presidente provinciale della Fidas. Medeot ha esordito lodando l’operato della Sezione e dei suoi componenti, che sanno attivarsi seguendo una linea comune che, pur rispettosa delle richieste a livello provinciale, sa proseguire il suo cammino in autonomia senza mai dimenticarsi che lo scopo primigenio è quello di salvaguardare e preservare la vita.La manifestazione ufficiale dell’associazione si è svolta domenica 3 settembre con la 51° “Giornata del donatore” e la messa presieduta da don Sandrin. Di grande partecipazione affettiva la celebrazione religiosa, con l’entrata dei labari delle sezioni e i loro portatori, i nomi delle sezioni e i loghi comuni con due rami avviluppati: uno di ulivo (pace e trionfo) e l’altro di quercia (lunga vita, durata nel tempo, dignità). I simboli dei due alberi attestano lo spirito e lo “star bene” proprio delle donazioni di sangue, che qualificano chi le dona e arricchiscono, risanando, chi ne è beneficiario.Significativa l’omelia di don Sandrin, che ha descritto la “donazione” come un inno alla vita che smentisce la cultura di morte dell’egoismo e diventa un amore ricevuto, prima che dato. Efficace la preghiera dei fedeli e quella del donatore che “augura il ritorno del vigore della vita nei sofferenti” (cfr. Giovanni XXIII). Ancora più stupefacente il canto del donatore, le cui parole cariche di intensità emotiva, nobilitate dal suono trionfale dell’organo, hanno accompagnato le persone sul sagrato, dove la banda di Villesse si è esibita con una carrellata di pezzi continuata fino alla baita degli Alpini, dove la Pesidente ha nominato i presenti, il loro ruolo partecipativo e delineato il quadro delle attività, sociali, culturali, civili e religiose del gruppo donatori in seno alla Comunità. Il sindaco ha definito il gruppo associativo come un’eccellenza della Comunità e Feliciano Medeot ha citato un aneddoto su cui riflettere: “Il sangue non si compra sui siti del web!”, espressione che definisce l’unicità e la responsabilità personale del dono.  A seguire, la presentazione dei nuovi eletti del Direttivo e l’enucleazione di tutti i donatori. Cinque le prime donazioni e un distintivo di bronzo o d’argento per le molteplici donazioni a una rosa “speciale” di donatori. A conclusione il pranzo conviviale.