Collaborazione e amicizia contro la paura

Carissimi tutti della Diocesi di Gorizia,Ho superato bene la febbre dengue e proseguo il mio impegno con giornate ricche di incontri.Con  i nostri studenti, i responsabili nelle scuole e tanta gente (cristiani, musulmani e di religione tradizionali),  alla quale siamo legati per collaborazione e amicizia, si condividono gioie e dolori. Arrivando a Bobo sabato, tantissima gente ha risposto all’incontro di preghiera ecumenica allo Stadio Omnisport. L’evento è  stato organizzato dalla comunità islamica per la PACE nel Paese. In riferimento ai terroristi qualcuno mi ha detto: “loro credevano di farci sbattere la testa gli uni contro gli altri, scatenando conflitti tra di noi”.Infatti  è il contrario che si sta verificando in molte parti del Paese. Non solo i leader religiosi delle diverse confessioni creano occasioni di salvaguardia di unità e pace ma il Governo stesso si dà molto da fare per lottare contro la destabilizzazione e promuovere valori duraturi nonostante l’ insicurezza e la frequenza dei  drammi provocati dagli attacchi jihadisti.Stamattina, vedo centinaia e centinaia di bici e moto nel terreno della cattedrale di Dedougou e persone che vi affluivano. Cosa succede? Mi sono chiesta. Ebbene, ogni mercoledì si prega per e con gli ammalati. A dirigere la preghiera,  tre catechisti che conosciamo bene e formati nel Rinnovamento. Naturalmente vi accedono anche numerose donne musulmane, in particolare… Quasi ogni giorno condivido un piatto di riso (o polenta) con qualche nostro studente, a pranzo. Scambio di notizie e aiuto alla scolarità. Dopo diversi anni che avevamo perso di vista uno di loro perché aveva lasciato il villaggio, la grande gioia di ritrovarlo a Dedougou, frequenta l’ ultimo anno dello scientifico, e come prospettiva, all’ università vorrebbe fare Inglese ; “ma la mia passione è il calcio. Zia, non conosci qualche squadra in Italia che….”? É orfano di padre da quando era alle elementari…. Le prove della vita, la lotta alla povertà finiscono per riscattarsi o…perdersi.Un altro che sembrava non mettere la testa a posto, perdendo anni durante il suo percorso scolastico, in un SMS di gratitudine mi assicura di aver capito quanto sia importante lo studio per prepararsi ad una vita professionale. Si è appena  iscritto alla facoltà di  Biologia, a Bobo. Per molti il nuovo anno accademico non é ancora iniziato…Domani continuo a Nouna dove si celebra la settimana conclusiva del 75°  della fondazione della parrocchia cattedrale. Il ferreo coprifuoco non ha scoraggiato gli organizzatori e comunità cristiana, il  programma è ricco di importanti eventi culturali e liturgici.Noi, in queste settimane abbiamo contribuito a  completare i manuali scolastici del liceo diocesano: anche questo è stato un modo per onorare l’evento manifestando la vicinanza della diocesi di Gorizia a quella di Nouna, ai suoi giovani in particolare.Grazie a tutti voi. Ogni bene, Mandi,Ivana

Riceviamo anche una lettera, da parte di Mons. Joseph Sama, Vescovo di Nouna, che traccia un resoconto dell’anno concluso, ma pone anche l’attenzione sulle difficoltà del Burkina Faso, Paese dal 2015 continuamente scosso da attacchi terroristici.Cari amici,abbiamo appena celebrato la nascita del Salvatore e siamo ancora nella gioia di questa celebrazione. Possa questa gioia abitare sempre nei vostri cuori e darvi l’opportunità di trascorrere un piacevole anno 2020 con Cristo. L’anno che sta per finire è stato ricco di “colori” diversi nella diocesi di Nouna. Molti eventi sono accaduti e ognuno di essi è stato per noi motivo di rendimento di Grazia a Colui che sa organizzare tutti i “colori” in vista della sua opera d’amore. L’anno 2019 è iniziato con l’apertura di un anno giubilare, quello della parrocchia della cattedrale dedicata alla Madonna del Perpetuo Soccorso a Nouna, il 2 febbraio. Creata nel 1944 da monsignor Jean Lesourd, allora Prefetto apostolico di Gao in Mali, la parrocchia della cattedrale celebra quest’anno il suo 75° anniversario. Questo giubileo, abbiamo voluto che assumesse un carattere diocesano poiché la creazione della chiesa di Nouna ha posto le basi per la creazione della diocesi di Nouna con l’ordinazione dell’arcivescovo Jean Lesourd come suo primo vescovo il 2 febbraio 1952. 2 Febbraio: questa è anche la data scelta per la chiusura del giubileo. Siete tutti cordialmente invitati a questa grande festa di rendimento di Grazia. Per questo giubileo “d’alabastro”, sono stati avviati dei lavori per dare alla cattedrale di Nouna (l’edificio) un nuovo splendore: rifacimento della pitturazione, riparazione dei banchi e del campanile, piastrellatura del terreno circostante, costruzione di un muro di recinzione, costruzione di una Via Crucis nel cortile della cattedrale, ecc. La parrocchia si è anche dotata di una grotta mariana con l’immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso. Tutti i lavori hanno richiesto una significativa mobilitazione finanziaria, sia internamente che esternamente. Siamo molto grati a tutti coloro che ci hanno aiutato così generosamente. Alcuni cantieri sono ancora aperti, a questi bisogna aggiungere, a livello diocesano, quello della costruzione delle chiese parrocchiali di Kouka e Sonon. Nel corso del 2019 ho potuto ordinare un solo nuovo giovane sacerdote a Solenzo il 6 luglio. Con il nuovo sacerdote sale a 57 il numero di sacerdoti diocesani. Sono sempre pochi gli operai nella messe. Cristo stesso l’ha detto. Ma io lodo con gratitudine l’abnegazione e il coraggio di tutti gli operatori pastorali che lavorano con il cuore per la diffusione e il radicamento della Buona Novella. Sono 37 sacerdoti, 28 religiose di 7 diverse congregazioni, 3 Fratelli religiosi delle Scuole cristiane, 1 Fratello Missionario d’Africa e circa 275 catechisti che lavorano nella diocesi. Con loro, si impegnano ferventi laici impegnati, senza i quali l’azione pastorale avrebbe un impatto molto limitato.A proposito delle cifre, si potrebbe pensare che i catechisti siano molto numerosi, ma questo sarebbe un errore. Essi sono la spina dorsale dell’attività missionaria nelle 10 parrocchie della diocesi. Purtroppo il loro numero è in costante calo. Quelli che vanno in pensione non vengono facilmente sostituiti. Questa situazione è così preoccupante che per trovare una soluzione abbiamo riservato una assise diocesana sulla vita e il ministero del catechista dal 23 al 26 aprile. Alla fine di questi incontri sono state assunte delle risoluzioni e speriamo che possano contribuire a rendere questo ministero più attraente per le generazioni più giovani, oltre a rafforzare lo zelo dei catechisti attivi. Non posso finire senza affrontare il problema della sicurezza, il vero argomento scottante del momento. Dal 2015 il Burkina Faso ha subito frequenti attacchi terroristici. Inizialmente erano diretti contro gli occidentali. Oggi sono invece diretti contro tutti coloro che rappresentano l’autorità dello Stato (militari, gendarmi, poliziotti, ecc.) e, in misura minore, contro le scuole e contro i cristiani. Questi attacchi hanno provocato uno spostamento interno di oltre 650.000 persone, la morte di molti cittadini, la chiusura di 1.455 scuole materne, secondarie e secondarie, che ha riguardato 202.595 studenti e 6.276 insegnanti (situazione al 29 ottobre 2019). “Individui armati non identificati”; questo è il nome che viene sempre dato ai terroristi dopo ogni attentato, tanto si sa sulla loro identità e persino sui loro obiettivi. Sappiamo solo che si tratta di gruppi jihadisti con base in Mali. Il Burkina Faso ha un confine di 1.000 km con il Mali, questo lo rende un paese di facile accesso per questi gruppi jihadisti. Come altre province del paese, la provincia di Kossi (una delle due province della diocesi, di cui Nouna è il capoluogo) è stata posta sotto coprifuoco serale (dalle 19.00 alle 6.00) dallo scorso mese di novembre. Questo comporta necessariamente dei cambiamenti nelle abitudini degli abitanti, come ad esempio la Santa Messa nella notte di Natale ch è stata celebrata alle 4 del pomeriggio. Abbiamo cantato ugualmente: “il bambino divino è nato; festa oggi sulla terra! “. L’amore di Dio è più forte del male. Il Natale ce lo ridice ogni anno nella semplicità della mangiatoia.L’esercito sta facendo un buon lavoro e ha più che mai il sostegno della gente. La popolazione impara a vivere nella speranza, ma con la paura e soprattutto con un maggior senso di solidarietà per la cura degli sfollati interni.Che Dio vi benedica!Mons. Joseph SamaVescovo di Nouna