Catecumenato: un percorso da vivere tutti insieme

Nelle scorse settimane si è celebrata in diocesi l’Elezione dei catecumeni adulti, che porterà, nei prossimi mesi, alla celebrazione di nuovi battesimi: occasioni di grande gioia, segno di una Chiesa coinvolgente e in crescita. Quali sono però le necessità della nostra diocesi e, nello specifico, delle nostre comunità per seguire al meglio questi nuovi fedeli? Che percorso è loro richiesto e come sono accompagnati? Ne abbiamo parlato con don Flavio Zanetti, responsabile diocesano del Servizio per l’Iniziazione cristiana degli adulti.

Don Flavio, per iniziare, è possibile leggere alcuni numeri di quest’esperienza?Proprio recentemente ho presentato alcuni dati nel corso di un Consiglio dei Vicari. Riguardo le cresime degli adulti, la media è tra le 70 e le 90 persone l’anno. Il 2020 ha visto un calo dovuto alla situazione sanitaria, che ha rallentato gli incontri di preparazione e “ingarbugliato” un po’ le cose. Ad ogni modo già per il prossimo periodo sono in programma una quarantina di cresime. Nel 2020 c’erano 3 persone pronte per ricevere il battesimo ma il Covid ha rallentato tutto. Abbiamo potuto fare un battesimo in novembre e uno in gennaio, speriamo in maggio il terzo.Questo 2021 vedrà altri 2 battesimi. Ci sono poi altri 4 catecumeni in preparazione e 7 “simpatizzanti”, ossia persone che hanno manifestato la volontà di diventare cristiani ma non hanno intrapreso ancora un vero e proprio percorso.

È possibile quindi stilare un bilancio di questi primi anni di operatività del Servizio? Quando abbiamo iniziato mi era stato detto che diverse persone dopo il battesimo non continuavano a frequentare la Chiesa e che anche tra coloro che hanno ricevuto la Cresima, molti si sono poi allontanati.Partendo dalla situazione trovata, il Servizio sta accompagnando una certa evoluzione:- si sta chiarificando l’obiettivo della formazione: aiutare delle persone a scoprire come si vive da cristiani più che dare nozioni o “abilitare” ad un sacramento;- si cerca di far capire che un certo tempo è necessario;- in una realtà che cambia, anche il metodo deve cambiare;- si sperimentano nuove belle esperienze di comunione: ad esempio, abbiamo avuto un gruppo di catecumeni composto da italiani, sloveni ed un extracomunitario che si sono preparati insieme, una bella dimostrazione di come il Vangelo unisca e del fatto che i muri linguistici e culturali esistono soprattutto nelle menti e nei cuori;- si cerca un sempre maggior coinvolgimento di accompagnatori e delle comunità di appartenenza;- c’è un certo numero di “ricomincianti”, cioè di persone che riprendono a vivere la fede dopo un tempo di indifferenza o di avversione;- i “non cristiani” che vogliono diventarlo stanno progressivamente aumentando.

Per essere il più chiari possibile, cosa si intende quando si parla di Iniziazione cristiana degli adulti?Si intende un percorso che aiuti a diventare pienamente cristiano sia chi non lo è e lo sarà grazie al battesimo, sia chi è battezzato ma non vive appieno la sua fede.Il percorso che porta al battesimo dura non meno di un anno e mezzo/due anni, quello per la cresima 4 – 6 mesi.E’ una cosa seria, che va fatta bene perché vi sia una effettiva formazione e un cambio di mentalità e di modo di vivere.Notiamo che almeno la metà delle persone si sono avvicinate perché coinvolte, invitate da qualcuno: un amico, un parente, un compagno di lavoro.Questa è una cosa davvero buona, segno che ci sono persone e comunità cristiane vivaci, attente, “missionarie” potremmo dire.Si diventa cristiani per dono di Dio, per ricerca personale ma soprattutto per “osmosi”, ossia venendo a contatto e facendosi coinvolgere da cristiani e dalle loro comunità.

Chi sono le persone che chiedono di poter iniziare questo percorso e perché desiderano percorrere questo cammino? Dove trovano la loro “scintilla”?Tra coloro che chiedono il battesimo, una parte è straniera, una parte è di origine straniera ma cittadina italiana e una parte è “nostrana” – mi piace definirla così, “gente di queste terre”-.Le strade che li portano qui sono le più diverse, un esempio tra i tanti: abbiamo avuto un catecumeno che per motivi di studio ha letto le Confessioni di Sant’Agostino e si è sentito coinvolto perché aveva trovato qualcosa di bello, di vero.Per quanto riguarda la Cresima invece si tratta quasi per la totalità di italiani, battezzati da bambini e che, per vari motivi, non hanno completato il percorso di iniziazione cristiana.Alcuni si presentano per motivazioni personali profonde, altri spinti da varie occasioni della loro vita, come ad esempio il matrimonio o l’esser invitati ad essere padrino o madrina.

Nel concreto, come si sviluppa questo percorso? Quali i passi da compiere? Molto semplicemente si inizia con un primo contatto, che può essere con un amico credente o con il parroco, quindi direttamente con me.Cerchiamo allora di impostare, possibilmente con delle persone che sono nell’entourage della persona “simpatizzante”, un percorso.In un primo tempo, si fanno degli incontri per far conoscere Gesù e aiutare le persone a fare una prima adesione formale alla fede.Questo avviene nella I^ Domenica di Avvento, nella propria parrocchia, quando fa l’ingresso ufficiale nel Catecumenato. È la prima tappa.Il catecumeno frequenta quindi sempre più la sua comunità e continua la sua formazione.Nella I^ Domenica di Quaresima, in Cattedrale, il vescovo incontra i catecumeni con i loro padrini e madrine e con chi ha li ha seguiti; avviene quindi la cerimonia della seconda tappa, quella dell’Elezione, dove si viene “scelti” per il battesimo.Gli Eletti avranno, nel periodo seguente, i cosiddetti scrutini, ossia delle “mini celebrazioni” – durante la messa domenicale nella propria parrocchia, con la propria comunità di riferimento – con dei momenti di preghiera appositi e continueranno la preparazione prossima al Battesimo, che potrà avvenire o nella notte di Pasqua in Cattedrale o nella propria parrocchia, a seconda delle indicazioni dell’arcivescovo.Seguirà il tempo della Mistagogia, cioè un tempo di accompagnamento per vivere da cristiano.

Guardando alla realtà locale, quali sono le più immediate necessità sulle quali lavorare per la l’accoglienza dei catecumeni e per la costruzione del loro percorso?C’è bisogno di persone con le quali condividere tale percorso.La prospettiva è quella di inserire coloro che si avvicinano al cristianesimo in una comunità cristiana concreta, aiutati appunto da questi accompagnatori, persone disponibili ad avventurarsi anch’esse in percorsi nuovi.Questo sarà il futuro: coinvolgere parrocchie, parroci, catechisti, coristi, volontari della caritas, scout, Azione Cattolica… perché i nuovi cristiani si inseriscano effettivamente nella vita della loro comunità di riferimentoAbbiamo bisogno di comunità “vive”, capaci di dare vicinanza e testimonianza, oltre che contenuti. Alcune parrocchie e alcuni parroci in questo momento si trovano un po’ in difficoltà, spesso la novità fa paura. Il Servizio vuole aiutare a superare queste difficoltà. Costruire, cambiare, rinnovare è un percorso faticoso, ma è ciò che dobbiamo fare. L’alternativa è di chiudere baracca e burattini.

Poco fa si parlava degli “accompagnatori” e di come molti dei catecumeni si avvicinino alla Chiesa proprio perché richiamati, spronati, da amici e conoscenti cristiani. Un elemento questo prezioso. Allo stesso tempo però, “ribaltando” la prospettiva, cosa rappresentano i catecumeni per le nostre comunità e la nostra Chiesa?Avere dei catecumeni o delle persone adulte che si riavvicinano alla fede è una vera e propria occasione, un’opportunità per rilanciare e rinnovare le nostre comunità cristiane: per aiutare e sviluppare questo processo, l’arcivescovo, ha creato il servizio per l’Iniziazione cristiana degli adulti.Il Catecumenato è un settore che sta avanzando.Per diverse parrocchie è qualcosa di nuovo e può essere colto appunto come una nuova opportunità, un’occasione nella quale coinvolgere sempre più persone che si sentano implicate in questo percorso, che vogliano rinnovare se stesse e la Chiesa alla luce del Vangelo.La Chiesa, proprio nel condividere la fede, ci dà l’occasione per rinnovare qualcosa anche in noi – tutti, anche noi parroci -, per rilanciare le comunità e per vivere in maniera autentica il nostro Credo.(Coloro che desiderano diventare cristiani, che chiedono di essere battezzati o cresimati, ma anche per tutti coloro che volessero proporsi per qualche ruolo in questo settore, è possibile contattare don Zanetti all’indirizzo di posta elettrinicasica@arcidiocesi.gorizia.ito al numero di telefono 3338264378)