“Casa del lavoratore”: 60 anni di attività

Sessanta anni fa, in occasione della festa di S.Giuseppe, l’attenzione della Chiesa diocesana e non solo era convogliata a Ronchi dove veniva inaugurata la “casa del lavoratore”, diventata nel tempo sede del circolo Acli  Giuseppe e di tante iniziative culturali e sociali della parrocchia e degli aclisti.Il ricordo felice della inaugurazione collima quest’anno con la celebrazione dell’annuale premio S.Giuseppe che, ogni anno, premia uomini e donne che, da artigiani e piccoli imprenditori, hanno segnato la vita comunitaria.  Il 19 marzo del 1957 erano convenuti a Ronchi, con l’arcivescovo Ambrosi, dirigenti delle Acli ed il presidente nazionale Labor. Una grande festa per una realizzazione -la casa del lavoratore- e per una iniziativa che già di per se stessa aveva il carattere di una vera e propria impresa: costruita con scarsi contributi istituzionali, ma con la passione e la dedizione di tante famiglie che so erano tassate per mettere a disposizione il denaro per la costruzione che, posta accanto alla chiesa, doveva essere insieme sede del circolo Acli e segno evidente della partecipazione della chiesa con il mondo del lavoro. Un “legame” da recuperare e per il quale -a partire da pre Tita Falzari che aveva promosso la costituzione delle Acli- la costruzione di un ambiente di vita e di incontro, oltre che di sede aclista con i suoi servizi differenziati, doveva rispondere a ragioni precise. Essere luogo di fucina per le iniziative pastorali nel e con il mondo del lavoro; dare un segnale vivo alla comunità che il lavoro ed i lavoratori facevano parte viva della comunità ecclesiale; promuovere l’azione pastorale specifica nel mondo del lavoro.La costruzione della “casa” ha raggiunto i suoi obiettivi sostanziali a partire proprio dalla sua costruzione: oltre che la raccolta delle offerte, era stata organizzata una vera e propria scuola di formazione che ha consentito di costruire i muri perimetrali e non solo; la casa, poi, rispetto anche ad altre iniziative in paese, rimane un punto d’onore del mondo cattolico impegnato per un servizio -che ha riguardato insieme il mondo dell’arte e dello sport, la cultura e la ricreazione, la promozione sociale e della pace- che attraverso le Acli, ed i gruppi da essa espressi nel corso ormai di sessanta anni di storia,  sono nati e si sono sviluppati e trovano sede nell’edificio.