Alimentazione: un diritto fondamentale per ogni uomo

Una ricerca della Coldiretti stima che nel 2017 ben 2,7 milioni di persone in Italia hanno avuto bisogno di un aiuto alimentare per poter sfamarsi. La ricerca di Coldiretti si basa sui dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Si tratta di famiglie che hanno beneficiato di sostegno per mangiare – precisa la Coldiretti – attraverso l’accesso alle mense dei poveri o molto più frequentemente con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.Il Papa osserva nel discorso alla FAO del 20 novembre 2004 che “oggi si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame. È inoltre doloroso constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla “priorità del mercato” e dalla “preminenza del guadagno”, che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria. E mentre si parla di nuovi diritti, l’affamato è lì, all’angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, chiede di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non elemosina”.Per offrire un sostegno alle persone che vivono nella nostra diocesi e hanno difficoltà ad alimentarsi dignitosamente la Caritas diocesana ha costituito gli Emporio della Solidarietà di Monfalcone e di Gorizia; a breve sarà inaugurato anche l’Emporio della Solidarietà a Gradisca d’Isonzo. Gli Empori della Solidarietà sono opere-segno che hanno lo scopo di ricordare che il diritto all’alimentazione è un diritto fondamentale della dignità dell’uomo a prescindere dall’età, dal ceto sociale e dalla nazionalità: tutti abbiamo il diritto di nutrirci dignitosamente, perché facciamo parte di un’unica famiglia umana.Gli Empori della Solidarietà di Gorizia e Monfalcone sono aperti tre giorni alla settimana e sono operativi grazie all’impegno di 50 volontari e sono sostenuti dalla Fondazione Carigo, dall’UTI Collio Alto Isontino e Carso Isonzo Adriatico. L’ATER mette a disposizione i locali per l’Emporio monfalconese. Un indispensabile apporto è dato dall’associazione La Ginestra onlus che mette a disposizione la professionalità di 4 operatori.  Per accedere agli Emporio bisogna rivolgersi ai CdA Caritas parrocchiali alla San Vincenzo di Gorizia e alla Croce Rossa Italiana di Monfalcone. I prodotti sono donati dal Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia, dall’AGEA, dalla COOP Alleanza 3.0, dal Despar tramite Siticibo, Ipersimply e Conad. ed infine i prodotti per l’igiene dalla Croce Rossa Italiana.

Chi sono coloro che si rivolgono all’Emporio della Solidarietà?Nel corso del periodo da gennaio a ottobre 2018 si sono rivolti all’Emporio della Solidarietà di Gorizia 354 nuclei familiari di questi 212 italiani e 142 stranieri. Calcolando tutti i componenti nei nuclei familiari hanno beneficiato del servizio dell’Emporio della Solidarietà goriziano 1062 persone. Analizzando ora le 1062 persone beneficiarie dell’Emporio goriziano si nota che il 7,06% hanno un’età inferiore ai 5 anni, pari a 75 bambini, il 19,77%, cioè 210 persone, sono ragazzi tra i 6 e i 15 anni. Per 285 persone si tratta di minorenni che vivono in una famiglia in povertà assoluta. Il 68,46% dei beneficiari dell’Emporio di Gorizia hanno un’età tra i 16 e i 64 anni; infine ci sono 50 ultra sessantacinquenni pari al 4,71% del totale dei beneficiari.Analizzando i dati di acceso all’Emporio della Solidarietà di Monfalcone si scopre che da gennaio a ottobre 2018 si sono rivolti all’Emporio della Solidarietà 306 nuclei familiari di questi 204 italiani e 102 stranieri.Tra i nuclei familiari che beneficiano dell’Emporio della Solidarietà il 39,37% sono composte da una sola persona; il 15,69% da due componenti, il 31,37% da tre o quattro ed infine il 13,07% da più di quattro persone. Dai dati sopra riportati si evidenzia che agli Empori della Solidarietà si rivolgono prevalentemente madri e padri di famiglia. Rilevare che gli utenti degli Empori sono genitori significa per riflesso che la povertà è la povertà di figli minori.  Essere figli di genitori poveri significa avere meno opportunità formative e culturali per poter essere attrattivi e competitivi sul mercato del lavoro e quindi avere meno competenze richieste dalla società attuale. La povertà, quindi, rischia di essere una condizione socio-economica che si eredita dai genitori ai figli. L’analisi condotta dall’ISTAT sulla povertà in Italia nel 2017 evidenzia che la povertà assoluta cresce nei nuclei familiari al crescere del numero dei minori a carico: la percentuale di famiglie in povertà assoluta è del 6,9%, sale al 9,5% se c’è un minore tra i componenti e più che raddoppia al 20,9% se sono presenti tre o più minori.

(Nel grafico: le famiglie beneficiarie dell’Emporio della Solidarietà di Gorizia)