Salesiani: non viene meno l’impegno in città

I salesiani rimangono a Gorizia e si impegnano nell’animazione delle parrocchie. A sottolinearlo è don Vittorio Tonidandel, direttore del convitto San Luigi, al quale abbiamo chiesto informazioni riguardo la cessione del Convitto stessa, emersa nelle scorse settimane sulla stampa locale.”Il San Luigi – ha sottolineato don Tonidandel – per quanto riguarda il blocco centrale della struttura, è stato acquisito da una Onlus – con dirigenza di Trieste – che continuerà nell’accoglienza, anche perché è questa la destinazione d’uso stessa del San Luigi: accoglienza e attività sociale ampia. La comunità salesiana, formata da 5 membri, si sposta nella canonica di San Pio X; le attività giovanili continuano tutte e rimangono al San Luigi, coordinate sempre dal folto gruppo di animatori. La chiesa rimarrà disponibile per tutte le solite celebrazioni. Non potremo usufruire delle stanze e degli ambienti interni solo del blocco centrale della casa”. Anche l’Estate Insieme, che ogni anno accoglie con le sue attività centinaia e centinaia di bambini e ragazzi, non subirà variazioni e per il 2016 sarà sempre ospitata al centro San Luigi. “Prendiamo spunto da questo cambio di direzione – ha aggiunto – anche per rinnovarci come Pastorale Giovanile e come servizio dei giovani. Ora come ora, di comune accordo con gli animatori, abbiamo scelto di rimanere al San Luigi; ciò non toglie che, tra poco o tanto tempo, non si sposti una o più attività nelle parrocchie che seguiamo, osservando dove sia più opportuno effettuare questa o quella forma di animazione”.Una scelta non semplice quella fatta dalla comunità salesiana ma, come raccontato da don Vittorio, necessaria a causa del mutamento economico: “la scelta di alienare questo bene dopo 120 anni è dovuta al fatto che non ce la facciamo più a mantenerlo dal punto di vista economico. La questione quindi è soltanto legata ad una causa economica, non è stata un’operazione di business – non l’abbiamo fatto per guadagnarci – ma è stata effettuata per non essere schiavi di un debito enorme, circa mezzo milione di euro, che assorbe energie, preoccupazioni, risorse. Non è una cosa che si fa a cuor leggero e non lo si vorrebbe mai fare. Personalmente la vivo in pace, ma in sé non è bello e non lo si fa volentieri”.Per quanto riguarda l’ospitalità offerta dal centro a tanti universitari e lavoratori, nulla cambia: “con il 1° settembre, come tutti gli anni, si riprendono le preiscrizioni ed iscrizioni per l’anno accademico 2015/16 di tutti gli universitari e gli ospiti. Il personale rimane quello che era, è stato assunto completamente. Certo, chi verrà dopo di noi metterà le sue regole; sono persone vicine alla Chiesa e sensibili ai suoi valori, ma non sono religiosi (non sono preti né suore)”.Riguardo l’opzione di un trasferimento delle attività allo Stella Matutina – apparsa sempre negli scorsi giorni su alcuni quotidiani -, i Salesiani non sono al corrente di questa possibilità. “Se il Vescovo riterrà opportuno questo, noi valuteremo questa possibilità, ma al momento nessuno l’ha ipotizzato. Stesso discorso riguardo l’ipotesi che il San Luigi diventi un punto di riferimento per gli immigrati: io non lo so dire, sarà la nuova direzione che prenderà in esame eventuali proposte che, al momento, non so nemmeno se siano state avanzate. Come Salesiani – ha concluso don Tonidandel – siamo a disposizione della Diocesi e di monsignor Redaelli per ricollocarci dove verrà ritenuto opportuno quando si realizzerà la nuova organizzazione dei decanati”.