Pentecoste

Il Vangelo di domenica 24 maggio 2015

20 Maggio 2015

Il Centro della Solennità della Pentecoste è, chiaramente, il dono dello Spirito: un dono che trasforma i discepoli e li spinge sulle vie della missione, li strappa alla stanza del cenacolo, così legata alla memoria di Gesù, e li getta sulla pubblica piazza per annunciare il Signore morto e risorto, facendosi intendere da ogni uomo. Pentecoste, deriva dal greco e letteralmente vuol dire “cinquantesimo” giorno; è una festa della tradizione ebraica e successivamente di quella cristiana. Infatti, per noi discepoli del Signore Gesù, cade nel cinquantesimo giorno dopo la sua Pasqua di morte e risurrezione e ne rappresenta il frutto maturo. È la grande solennità che fa memoria della discesa dello Spirito sugli apostoli, la possibilità che Dio dona agli uomini per vivere l’alleanza nel suo amore. Il termine Pentecoste era utilizzato in origine dagli ebrei come festa della mietitura, del granaio pieno. Successivamente, divenne la festa che commemora l’Alleanza del Sinai tra Dio e il suo popolo… un’alleanza bilaterale, che impegna entrambi i contraenti.Il significato cristiano si aggancia a questo: ora l’alleanza con Dio è nello Spirito Santo, una novità che entra in ogni persona e permette quella fedeltà al suo amore che tanto fa gioire il nostro cuore, che trova piena soddisfazione proprio nel rapporto con il Signore.C’è una seconda sottolineatura: la Pentecoste venendo cinquanta giorni dopo la Pasqua, indica che un tempo è finito. Il tempo del Gesù terreno e delle sue apparizioni è giunto a compimento e si apre un nuovo tempo: il tempo dell’uomo e della Chiesa nello Spirito.Da quella prima Pentecoste ad oggi siamo noi, Chiesa, ad annunciare al mondo la bellezza della fede in Cristo e la sua Parola. Com’è capitato agli Apostoli anche noi talvolta abbiamo paura di essere testimoni del Risorto: il “problema” non è avere paura (essa fa parte del nostro essere uomini); il “problema” è che la paura ci blocchi, ci inviti a starcene per conto nostro, chiusi rispetto al mondo. Pentecoste è fidarsi di Gesù che dice: “Voi adesso uscite perché voi avete la forza di farlo. Io sono con voi, il mio Spirito è dentro di voi e con questa forza adesso voi andate fuori e fate ciò che dovete fare”…Noi siamo strumento, non il fine dell’annuncio del Vangelo; Soprattutto noi siamo testimoni di un’esperienza che ha cambiato la storia del mondo e che, anche oggi, riesce a suscitare emozioni nel cuore degli uomini. Ognuno di noi, infatti, come sempre, ma oggi in modo particolare, è interpellato a dare ragione della propria Fede e della gioia che nasce dall’aver accolto il Vangelo. Alla luce di questa Parola che cosa può cambiare nella nostra vita?