Montesanto: convegno internazionale a 300 anni dall’incoronazione

Il convegno internazionale dedicato al terzo centenario dell’incoronazione dell’immagine della B.V. di Monte Santo, un titolo all’apparenza molto specialistico, si è rivelato interessante per le novità e i numerosi spunti di approfondimento offerti dai relatori provenienti dall’Italia e dalla Slovenia. Moderatori della giornata il prof. Matej Klemen¤i¤ dell’Università di Lubiana e lo storico Renato Podbersi¤ noto anche per le sue ricerche sulla comunità ebraica goriziana.I lavori sono stati aperti dal prof. Sergio Tavano che ha approcciato il tema privilegiando un punto di vista personale, ricordando le salite a piedi verso il Santuario ma anche occasioni eccezionali, quali il “riemergere” del dipinto nel 1950 nei Musei Vaticani dopo il suo trafugamento a Gorizia nel 1947. A Liliana Ferrari, docente di storia all’Università di Trieste, e all’archivista Lucia Pillon è stato affidato l’incarico di delineare il contesto storico della Contea di Gorizia nel primo Settecento, investita dalle riforme attuate da Carlo VI d’Asburgo, e proseguite dalla figlia Maria Teresa e Giuseppe II, che portarono a un ridimensionamento dei poteri locali a favore del nascente apparato burocratico statale e degli interessi del porto franco triestino. Jo¬e Škofljanec, dell’Archivio di stato di Lubiana, è invece entrato nel dettaglio sulla vita della provincia francescana della Santa Croce e del convento di Monte Santo che lungo tutto il XVIII secolo fu sede della scuola di filosofia dell’ordine dei frati minori. Personaggio centrale del processo che portò all’incoronazione fu il guardiano del convento p. Romuald Sitar (1664-1733), nativo di Ronzina presso Canal d’Isonzo, la cui figura di grande spessore e profilo intellettuale è stata tratteggiata dal Podbersi¤.Lo storico Vojko Pavlin ha esaminato i documenti che attesterebbero l’esistenza di una chiesa dedicata alla Madonna sulla Skalnica prima del 1539, anno dell’apparizione, mentre Pavla Jarc ha analizzato la tipologia pseudobasilicale della chiesa distrutta durante la Grande Guerra e oggi conosciuta grazie alle fotografie e alla documentazione grafica prebellica. Padre Silvin Kranjc ha esposto le fondamenta bibliche, teologiche, liturgiche e pastorali che sottostanno al rito dell’incoronazione.La parte storico artistica è stata introdotta dal sottoscritto che ha preso in esame la documentazione iconografica su Ursula Ferligoi, soffermandosi anche sui dipinti di Clemente Delneri (1865-1943) nei quali la figura della pastorella assume valenze cristoformi. Anchise Tempestini, storico dell’arte e grande conoscitore della pittura veneta quattro-cinquecentesca, ha invece affrontato la difficile questione della paternità del dipinto donato nel 1544 dal Patriarca d’Aquileia Marino Grimani e della sua iconografia proponendo di riconoscere nella figura sulla sinistra san Girolamo. Katra Meke dell’Università di Lubiana ha incentrato l’intervento sulla nobile lubianese Anna Caterina Schell Schellenburg (1662-1732) la committente delle due corone, le cui iniziali sono sbalzate sul diadema della Madonna, mentre con il marito Jacob Schell Schellenburg (1652-1715) si era distinta sostenendo vari ordini religiosi a Lubiana, contribuendo anche all’arrivo delle Orsoline da Gorizia. Il gemmologo Miha Jeršek ha avuto modo di rimarcare la preziosità del dono non tanto per l’uso dell’oro zecchino o delle perle naturali, ma soprattutto per l’impiego di pietre preziose di eccezionale qualità tra rubini, smeraldi, ametiste e diamanti.Il convegno è stato organizzato dal Convento di Monte Santo, dal Centro di restauro della Soprintendenza per i beni culturali della Repubblica di Slovenia e dal Centro internazionale per la ricerca storica comparata operante in seno alla Facoltà di Filosofia presso l’Università di Lubiana che si occuperà di editare gli atti, la cui pubblicazione è prevista per la fine del prossimo anno.