“Gradisca 1”: l’impegno nella lotta alle mafie

Noi scout del Gruppo AGESCI “Gradisca 1” abbiamo intrapreso, da ormai più di un anno, un percorso assieme a “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” in collaborazione anche con il Comune di Gradisca d’Isonzo.La nostra esperienza ha avuto inizio a marzo 2022, quando, per la prima volta, abbiamo incontrato i ragazzi del Presidio Libera “Marcella di Levrano” di Gorizia che ci hanno illustrato il loro operato e ci hanno invitati ad un evento da loro organizzato il mese successivo.Il 21 e 22 maggio 2022, infatti, si è tenuta la prima edizione di “Una Notte al Comando”, un weekend incentrato sul tema della legalità e ideato dal Comune di Gradisca d’Isonzo presso il Comando della Polizia Locale, intitolato “ai Magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” già il 23 maggio del 2005”. Nel corso della serata ci sono state raccontate le storie di diverse vittime innocenti di mafia e noi non siamo rimasti indifferenti al coraggio di queste persone.Colpiti da quest’esperienza, abbiamo deciso di iscriverci ad un campo di impegno e formazione sui beni confiscati del progetto “E!State Liberi!” a Maiano di Sessa Aurunca, nell’alto Casertano (CE).Con il nostro Clan, composto da ragazze e ragazzi tra i 17 e i 19 anni, abbiamo trascorso una settimana presso la Cooperativa Sociale “Al di là dei Sogni”, un progetto nato nel 2008 su un terreno sequestrato alla camorra; ci siamo potuti inserire nella loro quotidianità, lavorando, sporcandoci le mani e imparando al loro fianco. Questa realtà si basa sulla cultura dell’inclusione e qui viene data una seconda possibilità e nuova dignità a soggetti appartenenti alle fasce deboli che, affiancati da alcuni operatori e attraverso l’inserimento lavorativo, producono sottoli, marmellate e sughi pronti, partendo proprio dai prodotti della terra che loro stessi coltivano. Le giornate trascorse nella cittadina campana all’insegna del Servizio ci hanno anche permesso di approfondire l’argomento delle mafie attraverso dei momenti di formazione; abbiamo avuto il piacere di ascoltare numerose esperienze raccontate in prima persona da parenti di vittime innocenti, giornalisti e altre persone che in vari modi, la mafia, l’hanno toccata con mano.Questo viaggio ha lasciato un segno indelebile in ognuno di noi e ancora oggi, dopo mesi, ci è difficile trovare le parole adatte per raccontarlo. Avevamo la necessità di vivere un’esperienza del genere per comprenderla a pieno.Il nostro legame con Libera si è fatto sempre più forte e ha permesso la creazione di nuovi progetti, come quello a cui abbiamo partecipato lo scorso 4 marzo. Grazie al Comune di Gradisca, agli artisti di Macross Acu e a Libera Gorizia abbiamo preso parte all’intervento di creatività urbana “Rossella Libera Tutte”, reso possibile grazie alla collaborazione con e-distribuzione per #iorispetto.Una semplice cabina dell’elettricità nel parco di Via Pian a Gradisca d’Isonzo è diventata un’opera d’arte a cielo aperto per far sì che Rossella Casini, vittima innocente della mafia, non venga dimenticata e che la sua storia, come quella delle altre vittime, possa diffondersi.Su tre lati della struttura, un disegno, che concentra l’attenzione su due mani che mostrano allo spettatore una foto, quella della giovane ragazza fiorentina vittima della ‘Ndrangheta a cui, il Comune di Gradisca assieme al nostro Gruppo scout, ha deciso di intitolare il parco nei prossimi mesi. Il quarto lato, invece, riporta una scritta, il titolo di quest’iniziativa: “Rossella Libera Tutte”.Il nostro percorso a fianco di Libera non si ferma qua. Le nostre attività sul tema della legalità proseguiranno perché, dopo aver incontrato nuove realtà, la curiosità e la voglia di conoscere sono aumentate. Invitiamo chiunque passi accanto alla cabina dell’elettricità di via Pian a fermarsi anche solo per un attimo e, ripartendo, a portare con sé la storia di Rossella e farla conoscere. Ci auguriamo che il nostro piccolo contributo nel parco gradiscano possa accrescere in tutti la curiosità e il desiderio di conoscere altre storie di vittime innocenti di mafia e del loro coraggio, perché, una maggior consapevolezza è il primo passo per cercare di “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”.