Cristianesimo e Islam, una radice comune

Si è tenuto lo scorso martedì 25 ottobre, presso la sala conferenze del CISI di Gradisca d’Isonzo, il secondo di una serie di quattro incontri per il dialogo tra Cristianesimo e Islam, a partire dai due testi sacri, Bibbia e Corano, messi a confronto rispetto ad alcuni temi: in queste prime due serate i temi affrontati sono stati quelli della Creazione e della storia di Abramo. Per la parte islamica è intervenuto Nader Akkad, siriano, ingegnere civile e ricercatore presso il centro internazionale di fisisca teorica Abdus Salam di Trieste, per la parte cristiana Santi Grasso, biblista e docente di sacre scritture presso varie università teologiche italiane, sacerdote cattolico della diocesi di Gorizia.Questo progetto, promosso dal gruppo locale del Movimento di Rinascita Cristiana, è stato condiviso e sostenuto dal circolo Acli “G. Boscarol” di Gradisca d’Isonzo, dalle Acli provinciali, dall’Arcidiocesi di Gorizia, e ha ricevuto il patrocinio da parte dell’Amministrazione Comunale di Gradisca.In entrambe le serate è emerso chiaramente che le due fedi hanno una radice comune. Infatti sul tema della Creazione in tutte e due le visioni religiose si racconta della necessità di credere in un unico Dio creatore, superiore a tutte le altre realtà esistenti, da lui create, che ha dato la vita all’essere umano, considerato il vertice della creazione stessa e, seppur fragile, dotato di intelletto e di libero arbitrio, capace di scegliere se obbedire a Dio, e amarlo liberamente, o disobbedirgli allontanandosi da Lui: credere in Dio/Allah rappresenta il senso dell’esistenza per l’uomo. Ma anche confrontando la storia di Abramo secondo i due testi sacri si ritrova una narrazione molto simile, seppur osservata da due angolazioni diverse, da cui emerge che Ibrahim/Abraham è la figura centrale della fede sia per l’Islam, il cui nome deriva proprio da quello del profeta, considerato il padre di tutti i profeti e il fondatore dell’Islam stesso, sia anche per il Cristianesimo, in quanto Abramo è stato un uomo, pur complesso e non privo di contraddizioni, che ha creduto nonostante tutte le evidenze contrarie alla promessa di Dio di dargli una discendenza numerosa, e per questo considerato padre nella fede per i cristiani. Il prossimo incontro si terrà giovedì 10 novembre, sempre con inizio alle ore 20.45 presso il CISI di Gradisca d’isonzo (in via Zorutti 35), e riguarderà il tema della Misericordia secondo le due visioni religiose; questa volta per la parte islamica interverrà la teologa musulmana Nibras Breigheche, mentre per il quarto ed ultimo incontro, martedì 15 novembre, che avrà come tema l’aldilà, la vita oltre la morte, ritornerà l’imam Nader Akkad. Nibras Breigheche, nata da genitori siriani, cittadina italiana, è guida religiosa islamica, ha conseguito due lauree conseguite in Francia (in Teologia islamica e in Lingua e letteratura araba), vive a Trento e fa parte del direttivo dell’”Associazione islamica italiana degli Imam e delle Guide religiose”, fondata cinque anni fa per il sostegno culturale, spirituale e religioso dei musulmani d’Italia, nel rispetto delle leggi e della Costituzione.Il numero elevato di persone presenti ai precedenti incontri ha fatto capire  che il tema del dialogo tra le due religioni monoteiste sta a cuore a molti cittadini, ed è considerato importante per favorire la conoscenza al di là dei pregiudizi tra persone di culture e appartenenze diverse, e per promuovere l’incontro e le iniziative comuni che costruiscano la pace e una società accogliente e giusta.