Volontari insieme in festa

È stata una vera festa quella che lo scorso sabato 17 settembre ha riunito il mondo del volontariato sociale negli spazi del Kulturni Center “Lojze Bratuž” di Gorizia.La prima edizione della “Festa del Volontario”, promossa da Caritas diocesana di Gorizia, insieme ad Acli provinciali, Associazione Nazionale Alpini Sezione di Gorizia, Associazione Nazionale Forestali di Gorizia, Croce Rossa Italiana – Comitato di Gorizia, Unitalsi Sottosezione di Gorizia, con la partecipazione del Centro missionario diocesano, del settimanale diocesano Voce Isontina e il patrocinio del Comune di Gorizia si è conclusa con successo, registrando un altissimo numero di adesioni tanto da parte dei volontari, quanto da parte di rappresentanti di associazioni e istituzioni pubbliche, nonché una forte partecipazione da parte dei relatori che si sono alternati nel pomeriggio dedicato all’approfondimento.L’incontro si è aperto con i saluti del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e del vicesindaco di Nova Gorica, Simon Rosič, i quali si sono entrambi dimostrati sensibili ed emozionati nell’esprimere il proprio “grazie” ai tanti che, nei tempi complicati che abbiamo recentemente vissuto, hanno speso sé stessi per gli altri: “è luogo comune dire che ci si accorge dell’importanza di qualcosa, quando questo qualcosa manca. Oggi è il momento del ringraziamento al mondo del volontariato, per la sua costante presenza che garantisce alla società di rialzarsi in ogni difficoltà. Momenti come questo sono anche utili per riflettere su cosa nel tempo è andato bene e cosa va sistemato, creando ancora più occasioni di sinergia e di mettersi a sistema”, ha espresso il sindaco di Gorizia. A portare il suo saluto e il suo “grazie” ai tanti volontari, anche l’arcivescovo Redaelli, il quale ha sottolineato la bellezza di un momento in cui ritrovarsi per stare insieme e dire grazie a chi si dà da fare per gli altri; “voglio sottolineare poi l’aspetto della riconoscenza: un modo per guardare a chi fa del bene, riconoscendo che quel dono che ci è dato, è segno dell’amore di una persona. La riconoscenza verso i volontari significa questo”.Dopo la parte introduttiva, l’appuntamento – moderato dal direttore di Voce Isontina, Mauro Ungaro – ha visto l’intervento, molto apprezzato da tutti i presenti, del sociologo Maurizio Ambrosini dell’Università degli Studi di Milano. Tema centrale del suo approfondimento, “L’evoluzione della solidarietà. Nuove tendenze del volontariato in Italia”. Partendo da alcune considerazioni di Claudio Magris su Male e Bene, il professor Ambrosini ha interessato la sala con un’articolata ricerca sulla società moderna, in uscita dalla pandemia che ha necessariamente messo in discussione e a dura prova il mondo del volontariato. “Il Male piace alla società contemporanea, ma il Bene è più coraggioso – ha espresso il docente -. Un tempo la solidarietà era quasi “obbligata”, perché andava a sopperire fortemente mancanze istituzionali; oggi invece l’individuo sceglie, la solidarietà è una libertà soggettiva che poi, molto spesso, viene ribadita con comportamenti nel quotidiano. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi, il fenomeno associativo del volontariato ha subìto forti cambiamenti: da una forma strutturata e costante, in cui i ruoli associativi sono riconosciuti, a una più occasionale, disintermediata e limitata a singoli eventi. Si tratta del volontariato soggettivo, un’esperienza arricchente, mossa dall’attivismo civico, che talvolta però, si dimostra un segno leggero nella vita di ciascuno. Quest’azione solidale ha comunque una sua validità: recenti ricerche rilevano come le due forme di volontariato possano intrecciarsi ed evolversi da impegno occasionale ad uno continuativo”.L’appuntamento è quindi proseguito con la testimonianza di Jožica Ličen, già direttrice della Karitas diocesana di Koper, la quale ha raccontato della fitta rete di Karitas sul territorio d’oltreconfine: una Karitas giovane, sorta nel 1990, che oggi conta ben 950 volontari attivi e altrettanti saltuari, con un’ottima partecipazione anche giovanile. La parola quindi è passata a Giovanni Marassi, delegato interregionale Veneto e Friuli Venezia Giulia dell’Associazione Nazionale Forestali, il quale ha proposto delle “pillole di ambientalismo”, tematica oggi quanto mai attuale e necessaria.La Festa del Volontario è stata anche l’occasione per le associazioni del territorio di dire “grazie” ai propri componenti: è stato ritagliato un momento, all’interno del pomeriggio, per una simbolica “consegna dei diplomi” ai membri delle realtà di volontariato che, non solo in tempo di Covid ma da molto tempo si sono spesi e si spendono per le comunità, e così continueranno.A concludere gli interventi, i ragazzi dell’Istituto Agrario “Brignoli” di Gradisca d’Isonzo, che con la loro simpatia e spigliatezza hanno portato la platea a conoscere meglio le api, creature sì piccole ma preziose per l’intero ecosistema.I festeggiamenti sono proseguiti alla chiesa di San Giuseppe artigiano, con la Santa Messa del Volontario presieduta dall’arcivescovo Carlo e accompagnata dal coro “Le Voci della Foresta”. “Ringraziamo il Signore perché Lui per primo ha donato sé stesso a noi – ha espresso l’arcivescovo -. Grazie perché nonostante i nostri limiti ci sono persone che si donano agli altri. Grazie perché ci insegni il vero amore. Grazie per la vicinanza e la solidarietà di tanti fratelli. Fa che il nostro mondo sia più fraterno e solidale, viva nella pace e nell’amore”.La giornata si è conclusa con un bellissimo momento conviviale, molto partecipato e lieto, negli spazi dell’oratorio della parrocchia di Straccis, allietato dalla musica e dai canti del cantautore sloveno Urban Vidmar.L’appuntamento ora è al prossimo anno, per celebrare ancora una volta, tutti insieme, la grande forza del volontariato.