Un Centro studi nello spirito di San Luigi Scrosoppi

Il 5 ottobre si celebra la festa di S. Luigi Scrosoppi fondatore delle Suore della Provvidenza. San Luigi Scrosoppi, sacerdote udinese, attraversa tutto l’arco dell’800 a servizio del poverissimo Friuli, allora stremato da carestie, guerre, pestilenze, epidemie e pandemie. Legge la sua storia sovrapposta al Vangelo che diventa per lui un forte appello a prendersi cura dei deboli. Si dedica con altri sacerdoti ed un gruppo di giovani maestre all’accoglienza e all’educazione delle “derelitte”, ragazze rimaste orfane, sole ed abbandonate di Udine e dintorni. Per loro mette a disposizione anche i suoi beni, crea attività di promozione a favore della donna e, quando le necessità sono pressanti, va a chiedere l’elemosina.

La sua carità non ha limitiDurante i moti del 1848 servivano infermiere per curare i feriti. Su richiesta di un suo amico medico, dr. Zambelli, fa preparare un gruppetto di giovani suore per assistere i feriti. Diventano così chiari i due filoni della missione di carità delle suore della Provvidenza nella quale opereranno lungo il corso del tempo; a seconda delle provocazioni sociali, intensifica più l’aspetto educativo o più quello sanitario o entrambi. Certamente difronte alla misteriosa pandemia del coronavirus19 che sta destabilizzando tutto il mondo, San Luigi avrebbe trovato il modo di essere attivo. A noi sembra che avrebbe intensificato sia l’aspetto sanitario che quello educativo formando ed educando le suore ed il personale dipendente ad affrontare con responsabilità professionale questa situazione complessa che richiede una particolare sensibilità umana ed anche il rispetto assoluto delle normative che introducono misure urgenti in materia di salute. Nello stesso tempo è importante esorcizzare la paura e lo smarrimento. P. Luigi avrebbe cercato e trovato strade nuove e vecchie per non lasciare sole le persone e per umanizzare questa situazione di emarginati ed emarginanti con la vicinanza nella ferialità della vita.  E’ un po’ quello che abbiamo cercato di fare con le nostre anziane nella Casa di Riposo per toglierle dall’angoscia della solitudine e dell’isolamento: telefonate, videochiamate, uso di Skype, filmati, gioco della tombola, informazione continua sull’andamento della pandemia e anche attraverso la preghiera. Infatti, il nostro stile di servizio si caratterizza per lo spirito di famiglia e per l’impegno di umanizzazione delle relazioni. Le ospiti hanno capito il messaggio tanto da raccomandare ai loro figli di stare in casa, di riguardarsi, di non entrare nelle aggregazioni di massa, ecc… Ed ecco che nell’esperienza del lockdown è maturata la necessità di offrire una vicinanza più mirata convinte che non bastano le cure della persona e le cure mediche ma occorre riempire il loro tempo libero e dare spazio al dialogo. Un obiettivo-sfida, oggi, di fronte all’emarginazione di coloro che non producono più; una concretizzazione dell’insegnamento evangelico incarnato da San Luigi Scrosoppi sul quale si fonda la nostra missione, e sul cammino indicato dal magistero di Papa Francesco.

Centro studi “Rosa Mistica”In questo contesto si fa strada l’idea dell’istituzione del Centro Studi “Rosa Mistica” perché, dal punto di vista innovativo, vogliamo stare al passo con le esigenze di flessibilità,  migliorare la performance, rispettare la persona con i suoi bisogni e dare vita agli anni. Così il Centro Studi “Rosa Mistica” in primis si occuperà di progetti con terapie non farmacologiche ed occupazionali (doll therapy, pet therapy, musicoterapia e altri).  Ora ci stiamo organizzando con la doll-therapy partendo dalla formazione e dall’acquisizione di competenze per noi nuove. Questo progetto è già stato sponsorizzato dalla Fondazione Carigo che ringraziamo con riconoscenza per la fiducia espressa nei nostri confronti e la sensibilità profusa verso il mondo degli anziani. Per introdurci correttamente al progetto, è stata invitata un’esperta da Milano che terrà un corso di formazione di otto ore indirizzato ad un gruppo di n. 25 partecipanti. Potremmo eventualmente allargare anche ad altre Residenze interessate, se rimangono dei posti disponibili. In seguito le persone formate potranno portare a compimento in loco l’esperienza in modo scientifico. Si tratta di un’apertura dovuta per attrarre energie nuove e per intraprendere una strada rinnovata da percorrere per il futuro.

A servizio del territorio e della ChiesaIl Centro Studi, oltre all’aspetto tecnico, dovrebbe diventare gradualmente anche uno strumento di formazione e di Pastorale aperto al territorio (pastorale giovanile e di animazione al volontariato) per approfondire e promuovere tutte quelle tematiche che sempre pongono forti interrogativi: il significato della sofferenza, il tema del fine vita, le sfide delle terapie e del confine con l’accanimento terapeutico, ecc…Su questo argomento, come Suore della Provvidenza che operano nella Residenza “Rosa Mistica”, desideriamo poter collaborare con il nostro Arcivescovo, i sacerdoti e la comunità della Diocesi per trovare modi reali di sviluppo delle tematiche, diventare una testimonianza visibile dei valori che la vita consacrata può ancora portare.