Ucraina: la situazione degli aiuti – Gocce di Carità

L’operazione militare avviata dalla Russia in Ucraina il 24 febbraio scorso ha prodotto (dati ONU all’8 maggio 2022): più di 15,7 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria; 7,7 milioni di sfollati interni; oltre 5,8 milioni di rifugiati nei Paesi confinanti.

L’azione in Ucrainae nei Paesi di confineIn Ucraina, dall’inizio della guerra e sino al 6 maggio sono state ben 1.223.000 le persone assistite in varie modalità da Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino, 30 sedi territoriali) e Caritas Spes (organismo della Chiesa latina, 34 sedi territoriali). Le due Caritas nazionali assicurano ogni giorno assistenza e riparo a circa 900 persone sfollate all’interno del paese, erogano cibo, acqua, kit igienici e altri beni materiali in risposta a bisogni primari, forniscono assistenza medica e psicologica, proteggono minori vulnerabili (spesso orfani, soli, abbandonati), effettuano servizi di trasporto (anche di persone, oltre che di materiali umanitari) e logistica.Un’azione intensa continua a essere svolta, a favore dei profughi fuoriusciti dall’Ucraina, anche dalle Caritas nazionali e territoriali dei paesi confinanti (Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Repubblica Moldova), supportate da risorse e personale di Caritas Internationalis, Caritas Europa e altri partner del network.

L’azione di Caritas diocesana GoriziaCaritas Gorizia sostiene le azioni di emergenza sviluppate dal network internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi confinanti, grazie anche alle donazioni ricevute dalle parrocchie, associazioni e cittadini.Alla data del 16 maggio 2022 abbiamo infatti raccolto 93.732,30 euro, di cui 50.000 sono stati versati a Caritas Italiana per destinarli ai progetti di sostegno alle Caritas Ucraine e dei paesi limitrofi e per la futura ricostruzione delle città colpite.La somma residua verrà destinata in parte per sostenere l’accoglienza degli ucraini nella nostra diocesi. L’esperienza di precedenti emergenze ci insegna che i tempi purtroppo saranno prevedibilmente lunghi e sarà importante avere risorse per continuare ad accompagnare le persone colpite dalla tragica follia della guerra per il tempo necessario.La nostra Arcidiocesi, tramite la Caritas diocesana di Gorizia, ha messo a disposizione degli alloggi per l’accoglienza di profughi ucraini offerti dalla stessa Chiesa diocesana, dalle Parrocchie (canoniche) e da privati.Si tratta in particolare di 18 parrocchie: a Gorizia Maria Santissima Regina, San Giusto e Sant’Ilario e Taziano; a Moraro Sant’Andrea apostolo; a Gabria San Nicolò vescovo; a Cervignano ricreatorio San Michele; a Jamiano Sant’Antonio di Padova; a Monfalcone San Nicolò e Paolo sono le 8 parrocchie che hanno già accolto famiglie ucraine.Le restanti canoniche messe a disposizione si trovano nelle parrocchie di Sistiana, Ruda-Perteole, Muscoli, Strassoldo, Doberdò, Gradisca d’Isonzo e Gorizia Sant’Ignazio (con due appartamenti), Sant’Andrea e Duomo.Sono invece 28 gli appartamenti dei privati cittadini, di cui attualmente 4 sono stati utilizzati per l’inserimento dei nuclei famigliari.Le restanti accoglienze sono state fatte presso il dormitorio “mons. L. Faidutti” di Gorizia e la Comunità Sacerdotale di Gorizia.L’accoglienza è gestita dalla Murice Coop. Soc Coop. in convenzione con la prefettura di Gorizia e Mu.Ve. Soc. Coop. Soc. per il territorio cervignanese in provincia di Udine.Attualmente nelle case canoniche e negli appartamenti offerti alla Caritas dai privati cittadini sono state accolte in totale 69 persone di cui 29 minori.La Caritas diocesana non dimentica però quelle accoglienze fatte in convivenza famigliare e che a lungo andare possono diventare onerose.Per questo motivo Caritas ha messo a disposizione la rete degli Empori della Solidarietà di Cervignano, Gorizia, Gradisca e Monfalcone per venire incontro alle esigenze alimentari e con l’Emporio dell’Infanzia che offre vestiario e materiale per bambini fino a 12 anni.Gli Empori hanno potuto così sostenere ben 102 famiglie al di fuori dell’accoglienza istituita dalle Prefetture o dalla Protezione Civile.Il CIR ha attivato da tempo uno sportello di assistenza legale ed orientamento sociale riguardo alla richiesta di protezione, ricongiungimento familiare ed accoglienza e servizi sul territorio. Ricordiamo che si può accedere su appuntamento chiamando il numero +39 3291576822 o scrivendo a gorizia@cir-onlus.org. Lo sportello è aperto ogni martedì dalle ore 9.30 alle 12.30 presso la sede del Contavalle in via Garzarolli, 131 Gorizia.

Come aiutareAl momento non stiamo promuovendo o aderendo a raccolte di vestiario e medicinali.Secondo le indicazioni di Caritas Italiana, in questo momento riteniamo più efficace la sola raccolta economica, dal momento che raggiungere i luoghi in cui è in corso la guerra è estremamente difficile e pericoloso; non ci sono richieste in questo senso dai partner locali e l’invio di denaro è più agevole ed il suo utilizzo in loco è un ulteriore aiuto all’economia del posto.C’è sempre bisogno però di generi alimentari a sostegno delle attività dei quattro Empori della Solidarietà visto l’aumento degli accessi da parte delle famiglie ucraine. In particolare c’è bisogno di: olio, farina, legumi, zucchero e latte a lunga conservazione.È inoltre possibile continuare a sostenere l’azione della Caritas con le donazioni a: Arcidiocesi di Gorizia – Carità diocesana di Gorizia Onlus,  tramite- c/c postale n.10289494- c/c bancario Cassa Rurale FVG filiale di san Rocco EU IBAN IT15O0862212401004000323364  Causale: “pro emergenza Ucraina”(Tali donazioni,godono delle detrazioni  e deduzioni previsti dalla legislazione, art. 15, comma 1, lettera i-bis del D.P.R.917/1986 e art. 100, comma 2, lettera h del D.P.R. 917/1986. Si ricorda che, per beneficiare delle detrazioni fiscali e deduzioni previste dalla normativa si può richiedere una dichiarazione, nell’anno successivo alla donazione/elargizione, (per le donazioni effettuate nel 2022 nell’anno 2023) scrivendo a: amministrativo@caritasgorizia.it e comunicando il proprio codice fiscale e indirizzo).

(foto: Caritas Italiana)