Trovare una dialettica tra innovazione e tradizione

Tematiche di grande attualità quelle affrontate nel corso del primo appuntamento con la Festa di Avvenire, ospitata nella Basilica di Sant’Eufemia a Grado.Carlo Petrini, presidente e fondatore del movimento Slow Food, è stato intervistato da Marco Girardo, capo della redazione Economia di Avvenire, su “Come costruire un sistema economico di pace per creare benessere diffuso e vivere in un tempo più sostenibile”.Con la nostra povera terra, il nostro amato Carso, vittima in questi giorni di drammatici incendi e una dilagante siccità che sta interessando anche le nostre campagne e i nostri fiumi, le parole di Petrini assumono ancora più rilevanza.”Viviamo in un mondo in cui l’economia primaria è via via diventata meno importante – ha asserito il presidente di Slow Food – A livello planetario ci sono masse di contadini, allevatori, trasformatori diventati poco rilevanti e poco riconosciuti.Pasolini diceva che l’Italia avrebbe perso l’identità quando si sarebbe trovata senza i contadini e gli artigiani. Un tempo, con la saggezza di quel tempo, c’era la salvaguardia dei territori, il rispetto della biodiversità e, mai tanto importante quanto ora, la parsimonia delle acque. Va compreso quanto tutto questo sia importante per la salvaguardia dell’umanità, riacquistando una dialettica tra l’innovazione e la tradizione”.Petrini, sollecitato dalle domande di Girardo, ha poi continuato riflettendo proprio su noi “consumatori”, che siamo stati “incoscenti e senza raziocinio. Ad ogni modo possiamo fare qualcosa: se la politica non fa nulla per cambiare il sistema alimentare, lo possiamo fare noi, non serve aspettare per iniziare a modificare le cose”.Un pensiero infine è stato rivolto anche ai ragazzi che, di fronte a questo momento drammatico trovano la forza di reagire: “i giovani sono la parte più sensibile nei confronti dell’emergenza alimentare e applicano per primi, nei loro comportamenti, il cambiamento”.L’incontro si è concluso con un invito, che è anche un monito, ad essere consapevoli e, come cattolici, a leggere attentamente la Laudato si’, documento importantissimo su queste tematiche.