Tensioni al confine

La situazione in atto in Transnistria preoccupa molto i cittadini moldavi. A raccontarcelo è suor Rosetta Benedetti, che anche questa settimana abbiamo raggiunto telefonicamente per un aggiornamento sulla situazione alla Casa della Provvidenza e al Centro Congressi gestiti dalle Suore della Provvidenza a Chisinau.Rientrata in Moldavia dopo una breve pausa in occasione della Pasqua cattolica, trascorsa con le consorelle a Iasi in Romania, suor Rosetta e le consorelle sono ripartite subito con le consuete attività alla scuola materna, di assistenza e di accoglienza ai rifugiati dall’Ucraina. “La scorsa domenica, giornata in cui abbiamo festeggiato tutti insieme la Pasqua ortodossa, contavamo ben 130 persone ospitate presso i nostri due centri. Dall’inizio dell’emergenza umanitaria, dopo lo scoppio del conflitto, abbiamo accolto in tutto quasi 800 persone – ha raccontato la religiosa -. Da un mese circa il trend è cambiato: oltre ad essere un po’ rallentati gli arrivi, coloro che giungono qui scelgono di rimanere, in parte perché più vicini al proprio Paese, per poter quindi eventualmente rientrare subito, in parte perché qui trovano una dimensione umana che li fa sentire a proprio agio. Tuttavia abbiamo notato come, nell’ultimo periodo, le persone siano più scoraggiate, tristi, non riescano a vedere una fine di tutta questa orribile situazione. Il loro desiderio è sempre tornare a casa, ma ora lo vedono lontano. Probabilmente alcuni di voi ricorderanno di quelle tre donne anziane, arrivate a piedi da Odessa e nostre ospiti qui; il sabato prima della Pasqua un condominio di Odessa è stato bombardato e lì abitavano alcuni loro parenti. Queste povere donne erano disperate, tanti sono stati i pianti. Abbiamo cercato in tutti i modi ti tirarle su di morale ma per loro, purtroppo, non è stata una Pasqua serena”.Accanto alla situazione Ucraina, si aggiunge ora anche quella sempre più tesa in Transnistria – area situata proprio lungo il confine tra il Paese e l’Ucraina – negli scorsi giorni scossa da bombardamenti.”Siamo tutti molto preoccupati, perché se l’Ucraina e Odessa sono molto vicine, la Transnistria “l’abbiamo in casa” – ha raccontato suor Rosetta -; oltretutto è estremamente vicina a noi, basti pensare che ricade sotto la diocesi di Chisinau.Negli scorsi giorni hanno bombardato una radio russa e un deposito di armi; si vocifera che siano stati i russi stessi, per creare un pretesto. Ora la Transnistria ha chiuso i suoi confini, non consente a nessuno l’ingresso.Si vive con la paura: non ci sono preavvisi in caso di bombardamenti e soprattutto, se ci sarà un attacco, la Moldavia non sarà in grado di rispondere, non dispone nemmeno di un esercito strutturato, non ha armi… Chi può, vista la situazione di insicurezza, si sta già informando su come, eventualmente, poter lasciare il Paese; alcuni sono anche già partiti per andare da parenti che vivono all’estero. Dall’altro lato, ci sono anche cittadini della Transnistria che stanno lasciando il loro territorio. In questi giorni ha trovato rifugio da noi una donna sola, abbandonata dai suoi sei figli che non sa nemmeno dove si trovino; era estremamente scoraggiata, si è sentita abbandonata da tutti. Arrivata qui una delle nostre ospiti le ha detto “Guarda: c’è il Signore che ti vuole: Lui ti vuole bene, ti ama così come sei, non ti abbandona. Cosa ti serve di più?”. Stiamo cercando tutti di farla sentire accolta, di farle sentire che le vogliamo tutti bene e che qui può trovare tutto ciò di cui ha bisogno; stiamo cercando di incoraggiarla un po’”. Il dolore e la sfiducia dentro tutte queste persone sono estremamente grandi.Sel. Trev.