Oltre le promesse elettorali: ripartire dal welfare sociale

Ci sarà tempo per un’analisi più approfondita e specifica dei risultati elettorali di domenica 12 giugno che hanno interessato anche otto comuni nel territorio dell’Arcidiocesi.Al momento registriamo la nomina di tre nuovi sindaci, la conferma di altri quattro mentre Gorizia andrà al ballottaggio il 26 giugno.Intanto, però, a poche ore dalla chiusura delle urne, alcune riflessioni a caldo si impongono.Il primo dato che balza evidente è quello dell’astensionismo.Un elettore su due ha dimostrato di non essere proprio interessato alla scelta di chi sarà chiamato a governare la sua città o il suo paese per i prossimi cinque anni.Le cause di questa disaffezione sono probabilmente molteplici.L’avere scelto di ritornare ad un unico giorno di votazione non ha rappresentato certamente un’opzione felice tenuto per di più conto che questo coincideva con il primo fine settimana dopo la chiusura delle scuole (e l’inizio delle ferie per molte famiglie) ed era accompagnato da temperature che a tutto invitavano fuorché a restarsene in città.L’abbinamento con i referendum alla fine è stato un altro elemento negativo. Sarebbe il caso ora di aprire un serio dibattito politico sul futuro di questo istituto previsto dalla Costituzione come fondamentale possibilità di espressione della volontà popolare ma ridotto sempre più spesso ad un qualcosa cui fare ricorso “sostitutivo” dinanzi all’incapacità o non volontà del Parlamento di deliberare su taluni materie.A tutto questo si è, però, sommato l’ormai atavico malcontento verso chi amministra la cosa pubblica e alla conseguente sfiducia verso l’effettiva capacità del proprio voto di cambiare le cose. Ed è questo un dato che dovrebbe preoccupare chi è stato eletto come sindaco ma anche chi sarà chiamato a tutelare i cittadini dai banchi dell’opposizione.Il rischio è che questa sfiducia continui a venire sfruttata da quel certo populismo che anche nel nostro Paese ha costruito la propria fortuna elettorale sulla capacità di addossare ad un altro indefinito e “categorizzato” ogni responsabilità per i problemi del cittadino. Cinque anni fa a fare la differenza in molti casi era stato il diverso approccio al tema dell’immigrazione: valanghe di voti si erano spostate da un candidato all’altro a seconda della soluzione offerta a quella che era stata dipinta e paventata come l’imminente invasione del nostro Paese da parte di milioni di immigrati. Oggi le cose sono leggermente cambiate tenuto conto per di più che nel Governo siedono anche alcuni esponenti di movimenti populisti ma il fuoco continua a covare sotto la cenere con conseguenze facilmente immaginabili.In fondo – ma non troppo – basterebbe che quanti si sono candidati dimostrassero di avere veramente a cuore il futuro dei propri concittadini e che, quindi, anche se non eletti, continuassero a dare il proprio attivo contributo a servizio del prossimo. Già questo (e lo diciamo senza retorica!) potrebbe fare la differenza.Ma i troppi 0 voti raccolti accanto a tanti nomi testimoniano come l’attuale sistema elettorale faccia acqua da tutte le parti e come troppo spesso ci sia l’urgenza di occupare delle caselle (specie con la mannaia incombente delle quote rosa!) senza pensare all’effettiva rappresentatività di chi viene candidato (e che alla fine rischia di non rappresentare nemmeno se stesso!).Un secondo dato di riflessione è dato dalla constatazione che questa campagna elettorale si è trascinata quasi ovunque stancamente, tranne qualche raro sussulto locale. A ben vedere quello che è emersa è stata la reale difficoltà di offrire programmi e risposte alle reali necessità che i cittadini stanno vivendo in un tempo come l’attuale in cui le conseguenze della guerra in corso in Ucraina si sono sommate alle emergenze economiche e sociali provocate dalla pandemia.Certamente l’asfaltatura delle strade, la sistemazione dei parchi, la moltiplicazione delle piste ciclabili, gli eventi gastronomici,… possono essere temi importanti per il “buon vivere quotidiano” ma divengono di secondaria importanza per quanti hanno sempre più difficoltà a fare la spesa o a pagare le bollette.Basta fare un giro nei Centri di ascolto gestiti dalla Caritas o vedere le fila dinanzi alle porte dei parroci per rendersi conto che stiamo vivendo un momento tragico come mai negli ultimi decenni: tragico anche perché investe persone e famiglie che sino a qualche anno fa potevano vantare una situazione economica ben diversa. È il fenomeno di quelli che vengono definiti “i nuovi poveri” con numeri in continuo, drammatico aumento che l’opinione pubblica (e gran parte della classe politica) continua colpevolmente ad ignorare.Certamente le amministrazioni comunali già fanno molto ma tutto questo ora non basta: è necessario un patto sociale fra tutte le forze politiche per un impegno maggiore di attenzione a chi oggi si trova in difficoltà ponendo il welfare sociale come elemento prioritario della propria azione amministrativa. Le opportunità di intervento ci sono: l’importante è essere consapevoli che tutto il resto deve venire dopo!

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Si è votato domenica scorsa anche in alcuni comuni nel territorio dell’Arcidiocesi per l’elezione dei sindaci ed il rinnovo dei consigli comunali. Qquesti i risultati.

CervignanoAndrea Balducci, appoggiato dalla lista Lacittà possibile, è stato eletto sindaco del Comune di Cervignano del Friuli con 2.113 voti, pari al 34,89 per cento delle schede valide.Hanno inoltre ottenuto voti:– Andrea Zampar (Il Ponte), con il 34,53 per cento dei voti (2.091);- Federica Maule (Cervignano Vale, Le fontane), con il 23,32 per cento dei voti (1.412);- Giuseppe Soranzo (CAMBIAmenti per Cervignano), con il 7,27 per cento dei voti (440).

CormonsRoberto Felcaro, appoggiato dalle liste Direzione Cormons e Start Cormons, è stato confermato sindaco del Comune di Cormons con 2.220 voti, pari al 60,26 per cento delle schede valide.Ha inoltre ottenuto voti Elena Gasparin (Uniti per Cormons, Nuova Cormons, Elena Gasparin sindaco e Progetto per Cormons) con il39,74 per cento dei voti (1.464).

Duino AurisinaIgor Gabrovec, appoggiato dalle liste Per il Golfo za zaliv-Verdi Zeleni, Partito Democratico, Partito della Rifondazione Comunista e Squadra in Comune/Zdruzena Ekipa, è stato eletto sindaco del Comune di Duino Aurisina/Devin Nabrežina con 2.045 voti, pari al 51,45 per cento delle schede valide.Ha inoltre ottenuto voti:Daniela Pallotta (Noi con Duino Aurisina per Pallotta sindaco, Lista Pallotta, Lega, Alleanza per Duino Aurisina, Forza Duino Aurisina), con il 48,55 per cento dei voti (1.930).

GoriziaRodolfo Ziberna, appoggiato dalle liste Lega, Noi con l’Italia, Lista Ziberna, Fratelli d’Italia e Forza Italia, e Laura Fasiolo, sostenuta dalle liste Laura Fasiolo per Gorizia, Slovenska Skupnost, Gorizia è tua, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico/ Demokratska stranka e Noi mi noaltris Go!, accedono al ballottaggio per l’elezione a sindaco di Gorizia.Ziberna ha ottenuto 6.229 voti, pari al 41,88 per cento dei voti validi; Fasiolo ha ottenuto 4.562 voti, pari al 30,67 per cento dei voti validi.

Hanno inoltre ottenuto voti:– Pierpaolo Martina (Martina sindaco), con il 10,40 per cento dei voti (1.547)- Franco Zotti (Zotti contro tutti), con il 6,34 per cento dei voti (943)- Antonio Devetag (Gorizia 3.0 per Devetag sindaco e Azione con Calenda), con il 4,73 per cento dei voti (704)- Serenella Ferrari (La gente per Gorizia e la Voce libera), con il 3,56 per cento dei voti (529)- Mario De Marco (De Marco per Gorizia), con il 2,43 per cento dei voti (361)

MonfalconeAnna Maria Cisint, appoggiata dalle liste Lega Fvg Salvini Premier, Progetto Fvg per Monfalcone – Forza Italia Berlusconi con Cisint, Fratelli d’Italia, Cisint per Monfalcone, Noi con l’Italia Cisint Sindaco, Monfalcone Vola Lista civica, è stata confermata al primo turno sindaco del Comune di Monfalcone con 7.500 voti, pari al 72,4 per cento delle schede valide.Hanno inoltre ottenuto voti:– Cristiana Morsolin (Officina di ideeali – Progressisti per Monfalcone, Partecipare per Monfalcone, Partito Democratico, Movimento 5 stelle, La Sinistra per Monfalcone), con il 24,09 per cento dei voti (2.496)- Francesco Orlando (Verità e libertà assieme VeLA, Territorio e libertà), con il 3,5 per cento dei voti (363).

Ronchi dei LegionariMauro Benvenuto, appoggiato dalle liste Partito Democratico, Ronchi Domani Benvenuto Sindaco, Ronchi al centro Benvenuto Sindaco, è stato eletto sindaco del Comune di Ronchi dei Legionari con 1.533 voti, pari al 30,67 per cento delle schede valide.Hanno inoltre ottenuto voti:– Vincenzo Borgia (Lista Civica Borgia, Noi con l’Italia Borgia Sindaco, Lega Fvg per Salvini Premier e Fratelli d’Italia per Borgia Sindaco, Progetto Fvg Borgia Sindaco), con il 27,39 per cento dei voti (1.369)- Livio Vecchiet (Lista Civica Insieme per Ronchi, Idee in comune), con il 15,27 per cento dei voti (763)- Sara Bragato (Obiettivo Giovani Ronchi dei Legionari, Lista Ronchi 2030, La Sinistra Ronchi Bene Comune), con il 13,73 per cento dei voti (686)- Massimo Di Bert (Vermegliano Domani Di Bert Sindaco, Nuova Era Di Bert Sindaco Ronchi dei Legionari), con il 12,95 per cento dei voti (647).

SagradoMarco Vittori, appoggiato dalla lista Lista Civica Agire comune con Marco Vittori è stato confermato sindaco del Comune di Sagrado con 983 voti validi.

San Canzian d’IsonzoClaudio Fratta, appoggiato dalle liste Sinistra Ambiente Solidarietà, Partito Democratico, Insieme con Claudio Fratta, è stato confermato sindaco del Comune di San Canzian d’Isonzo con 1.212 voti, pari al 49,23 per cento delle schede valide.Hanno inoltre ottenuto voti:– Silvia Caruso (Con Silvia Fare Centro, Lista Civica Svolta Ecologica, Lista Civica La Nuova San Canzian), con il 38,34 per cento dei voti (944)- Ciro De Simone Sorrentino(Per San Canzian Fratelli d’Italia Lega Salvini Premier Noi con l’Italia Popolo della Famiglia Progetto Fvg), con il 12,43% per cento dei voti (306)