Occupazione: nuove necessità

Il voto recentemente espresso nella nostra regione ha manifestato continuità con quanto registrato in occasione delle votazioni avvenute in Lazio e Lombardia. Prima fra tutte le analogie, il crescente astensionismo, fenomeno grave e preoccupante per la democrazia. Sembra che più si allunghi il tempo di apertura dei seggi (ben al di sopra di quanto avviene negli altri Paesi democratici) meno partecipazione vi sia .Il voto ha sostanzialmente confermato la continuità politica dei cinque anni precedenti, quindi, possiamo dire che nulla cambierà rispetto al recente passato. Gli industriali, gli artigiani e i commercianti sono sicuramente soddisfatti di tale continuità ed evidentemente lo sono anche molti cittadini.Poiché però vi sono molti problemi che attanagliano il territorio e non tutto è così idilliaco, il nuovo governo dovrà tenerne conto e dare quelle risposte che finora non sono state date. Con il passare del tempo vengono evidenziate, peraltro, nuove necessità e nuovi bisogni.C’è bisogno di procedere all’ammodernamento industriale, alla transizione energetica, è indispensabile assicurare investimenti nella sanità, nella scuola e nella formazione.In particolare, va sostenuto con immediatezza quest’ultimo punto in modo da poter disporre, quanto prima, di giovani preparati professionalmente, figure indispensabili all’industria esistente e futura. L’industria è stata ed è una componente importante nell’economia della nostra regione. Esempio eclatante, a questo proposito, la Fincantieri a Monfalcone, città che paga tale sito in termini molto pesanti a livello sociale senza nulla in cambio. Ricordiamo infatti, che la direzione è a Trieste e che l’A.D. dell’azienda ultimamente, probabilmente in omaggio alle forze politiche in auge, ha illustrato il piano operativo futuro a Pordenone, cosa mai avvenuta in precedenza.Non servono annunci di meeting per l’occupazione ma effettivo coivolgimento dei giovani nelle scelte del loro futuro all’interno del mondo produttivo. Sicuramente la mano d’opera specializzata è molto meno facile da reperire di quella non qualificata per la quale si può ricorrere (come ormai in uso) a personale straniero regolarizzato e, purtroppo talvolta, anche non regolarizzato.Le imprese devono essere messe in condizioni di esprimere tutta la loro potenzialità in modo da crescere anche al fine di assicurare un futuro di stabilità ai giovani.Il nuovo governo regionale dovrà pertanto rafforzare e valorizzare la poltica industriale assicurando alle imprese di poter essere competitive e attrattive oltre che fornire loro le infrastrutture adeguate.Sarà quindi indispensabile, al fine di assicurare i tempi certi necessari ad un’industria efficiente, sburocratizzare e semplificare tutti gli iter autorizzatori.Va sottolineata la necessità di un indirizzo governativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sicurezza non a parole o sulla carta, ma nella pratica effettiva.Per ultimo, ma non certo per importanza, vi è da rivedere il tema delle retribuzioni del lavoro, in particolare quello manuale la cui fatica e pericolosità non viene adeguatamente remunerata creando così una società sempre più povera.