Lavoro: sul locale tante realtà in fermento

Durante la Settimana Santa l’arcivescovo Carlo, accompagnato da fra Roberto Benvenuto, direttore della Pastorale diocesana Sociale e del Lavoro, ha incontrato numerose realtà produttive collocate sul territorio diocesano. Esempi di un tessuto imprenditoriale e lavorativo variegato, impegnato in una produttività diversificata e che comprende aziende molto grandi, così come piccole realtà a conduzione familiare.In occasione del 1° maggio abbiamo raggiunto fra Roberto e assieme a lui abbiamo un po’ “tirato le somme” su questa recente esperienza di incontro, guardando anche alle prossime idee che la Pastorale desidera mettere in atto.

Fra Roberto, nel corso della Settimana Santa, assieme all’arcivescovo Carlo, come Pastorale diocesana Sociale e del Lavoro avete potuto incontrare numerose aziende del territorio locale. Quali emozioni, quali sensazioni rimangono ora al termine di quest’esperienza?La sensazione devo dire, per me è stata molto piacevole: è stata assolutamente un’esperienza bella di accoglienza e di incontro. Abbiamo trovato delle realtà sicuramente in fermento, in movimento; più di qualche azienda è attualmente in espansione e più di qualcuna sta ampliando – se non addirittura raddoppiando – i propri spazi e, di conseguenza, il personale impiegato. A tal proposito abbiamo potuto osservare proprio come più di qualche realtà produttiva sia alla ricerca di personale, pertanto la sensazione ricevuta è quella di una realtà occupazionale, sul territorio, che vive uno stato di salute che mi sembra buono.Molte aziende poi sono a conduzione familiare ed è stato possibile osservare come “dietro” all’impresa ci sia un’intera famiglia coinvolta e in più di qualcuna abbiamo trovato anche una bella esperienza di fede, significativa, con persone e famiglie che hanno un background di vita ecclesiale, imprenditori che, a mio parere, tentano di calare, in qualche misura, anche nel mondo del lavoro quelli che sono i valori del Vangelo.Mi piace qui riportare un aneddoto: una realtà che abbiamo visitato era un po’ in difficoltà per la mancanza di commesse, per le quali stavano attendendo delle risposte. Dopo la benedizione dell’arcivescovo mi hanno richiamato, nel pomeriggio, per raccontarmi che la conferma della commessa era arrivata ed erano molto felici. Sarà anche un caso, ma è stata una cosa molto lieta e gradita, per loro in primis ma anche per noi!A tal proposito, come sono stati vissuti i momenti di preghiera?I momenti di preghiera – sia le piccole liturgie, sia la lettura del Vangelo del giorno con il commento del Vescovo, così come le Sante Messe – sono stati momenti che ho avuto l’impressione siano stati davvero graditi e molto partecipati da tutti i presenti.È stato bello poter condividere insieme un momento spirituale e la percezione che è rimasta è che ci siano state partecipazione e interesse.

Parlando di lavoratori, molto spesso i giovani cercano “fortuna” all’estero; come ha percepito la realtà occupazionale locale? Ci sono giovani che rimangono?Abbiamo percepito, da parte delle aziende, interesse verso il mondo giovanile: c’è più di qualche azienda che ha intessuto ottime collaborazioni con le scuole superiori del territorio, offrendo la possibilità di stage al proprio interno, anche orientati a una futura assunzione una volta terminati gli studi.Da quanto vedo inoltre, è già presente sul locale un “turnover generazionale”: ho visto molti giovani che lavorano nelle aziende del territorio e molte di queste sono realtà all’avanguardia in termini di nuovi materiali, tecnologie e produzione.Il problema forse sta nelle aspettative: oggi forse i giovani hanno attese diverse da quelle di un tempo rispetto all’occupazione. L’impressione che personalmente ho, è che stia venendo forse un po’ meno la “cultura del lavoro” e ciò porta i giovani a scelte diverse rispetto ai loro pari età di qualche anno fa, dovuto appunto anche ad aspettative nuove, diverse.Quindi da un lato troviamo industrie che si aprono, propongono; dall’altra parte dei giovani che forse hanno delle attese diverse che non si incontrano con quelle richieste e preferiscono magari andare all’estero, a volte, dove forse trovano possibilità che qui magari ancora non ci sono.

Come Pastorale Sociale e del Lavoro, quali sono ora i prossimi impegni e le prossime idee?Mi piacerebbe proporre un tavolo di discussione, di confronto, già prima dell’estate, che coinvolga gli imprenditori e i Sindaci delle Amministrazioni locali, proprio sul tema del Lavoro giovanile a partire dal messaggio che i Vescovi hanno indirizzato quest’anno per il 1° maggio (Giovani e Lavoro), anche un po’ sulla scia e per proseguire gli incontri che, negli scorsi mesi, abbiamo avviato, insieme all’arcivescovo, con i Sindaci del territorio.Potrebbe essere un’occasione anche e soprattutto per scambiarsi idee ed esperienze positive, nate localmente ma anche, perché no, ispirate da altre buone pratiche messe in atto nelle altre Regioni.