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L’appello così necessario alla coscienza dell’uomo

Il forte richiamato dinanzi all’Assemblea delle Nazioni Unite

Parole chiave: Assemblea generale ONU (1), diritti umani (2)
L’appello così necessario alla coscienza dell’uomo

Mai come oggi si è reso necessario l’appello alla coscienza dell’uomo”. Parole pronunciate 50 anni fa attendono ancora una risposta. Nel suo discorso all’Onu, Papa Francesco prende a prestito le parole di Paolo VI come chiave di volta per “risolvere le gravi sfide del degrado e dell’esclusione”.

Maggiore equità
La storia dell’Onu è fatta di “importanti successi comuni”, ma ci vuole “una maggiore equità”, specialmente “per gli organi con effettiva capacità esecutiva” ciò aiuterà “a limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo”.

No a “falsi diritti”
La “limitazione del potere è un’idea implicita nel concetto di diritto”, perché “nessun individuo o gruppo umano si può considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la dignità e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali”. “Oggi il panorama mondiale ci presenta molti falsi diritti”, la denuncia del Papa, e nello stesso tempo “ampi settori senza protezione, vittime piuttosto di un cattivo esercizio del potere: l’ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi”.

Le persone, prima dei programmi
“Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate, per preservare e migliorare l’ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato”. “Al di là di piani e programmi ci sono uomini e donne concrete”.

“Casa, lavoro, terra” e libertà religiosa
Il “minimo assoluto”, a livello materiale, ha tre nomi - casa, lavoro, terra – e “un nome a livello spirituale: libertà dello spirito, che comprende la libertà religiosa, il diritto all’educazione e gli altri diritti civili”. Nello stesso tempo, “questi pilastri dello sviluppo umano integrale hanno un fondamento comune, che è il diritto alla vita, e, in senso ancora più ampio, quello che potremmo chiamare il diritto all’esistenza della stessa natura umana”.

Un mondo senza armi nucleari
“Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari”, il sogno del Papa, che ha rivolto un forte appello ad un “esame di coscienza per porre fine ai conflitti in Medio Oriente e alle persecuzioni religiose nel mondo”.

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