Il grande “grazie” a tutti i volontari

Gli anni della pandemia hanno rappresentato una vera “prova di forza”, ma anche di coraggio, per innumerevoli gruppi e associazioni dediti al volontariato. Migliaia di persone che, in tutto il Paese, non si sono fermate, si sono rimboccate le maniche sfidando la propria comprensibile e condivisa paura per questo nuovo “nemico” invisibile e silenzioso, continuando con il loro servizio a sostenere la cittadinanza in molteplici forme.“‘Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia – cioè per amore, per amore a Gesù, per amore al prossimo, per il servizio degli altri -, la troverà’ (v. 39). È il paradosso del Vangelo. Ma anche di questo abbiamo, grazie a Dio, tantissimi esempi! Lo vediamo in questi giorni. Quanta gente, quanta gente, sta portando croci per aiutare gli altri! Si sacrifica per aiutare gli altri che hanno bisogno in questa pandemia. Ma, sempre con Gesù, si può fare”. Queste le parole di papa Francesco, pronunciate – in piena pandemia – nel corso dell’Angelus del 28 giugno 2020, volte a porre l’attenzione e l’accento sul grande operato del mondo del volontariato senza il quale – senza alcun dubbio – il tempo del contingentamento sarebbe stato sicuramente più difficile. Il Santo Padre continua poi sottolineando come “la pienezza della vita e della gioia si trova donando sé stessi per il Vangelo e per i fratelli, con apertura, accoglienza e benevolenza Così facendo, possiamo sperimentare la generosità e la gratitudine di Dio. Ce lo ricorda Gesù: “Chi accoglie voi accoglie me […]. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli […] non perderà la ricompensa” (vv. 40; 42). La gratitudine generosa di Dio Padre tiene conto anche del più piccolo gesto di amore e di servizio reso ai fratelli. È una riconoscenza contagiosa, che aiuta ciascuno di noi ad avere gratitudine verso quanti si prendono cura delle nostre necessità. Quando qualcuno ci offre un servizio, non dobbiamo pensare che tutto ci sia dovuto. No, tanti servizi si fanno per gratuità. Pensate al volontariato, che è una delle cose più grandi che ha la società italiana. I volontari… E quanti di loro hanno lasciato la vita in questa pandemia! Si fa per amore, semplicemente per servizio. La gratitudine, la riconoscenza, è prima di tutto segno di buona educazione, ma è anche un distintivo del cristiano. È un segno semplice ma genuino del regno di Dio, che è regno di amore gratuito e riconoscente”.È proprio sulla scia di questa gratitudine e riconoscenza che prende vita la “Festa del Volontario”, promossa da Caritas diocesana, insieme ad Acli provinciale, Associazione Nazionale Forestali, Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Gorizia, Centro missionario diocesano, Croce Rossa Italiana – Comitato di Gorizia, Unitalsi sottosezione di Gorizia e con il patrocinio del Comune di Gorizia.Un momento di ritrovo, che si svilupperà lungo tutto il pomeriggio di sabato 17 settembre, in cui non solo incontrarsi e porgere un sentito grazie a tutti i volontari per il loro instancabile lavoro svolto in questi anni, ma anche per riflettere su quali nuove strade, proprio alla luce dei cambiamenti portati dal periodo pandemico, dovrà ora affrontare il mondo del volontariato.

Il programmaL’incontro, che avrà come tema portante la riflessione “Quale volontariato dopo il Covid 19?”, si aprirà alle ore 15 presso la sala principale del Kulturni Center Lojze Bratuž in viale XX Settembre 85 a Gorizia.”Dopo l’emergenza imposta dalla pandemia, tale appuntamento vuole rappresentare l’occasione per riprendere il cammino di attenzione al prossimo – spiegano gli organizzatori -, ma anche per riflettere insieme su come quanto vissuto in questi due anni abbia influito sul mondo del volontariato; non da ultimo su quali siano le prospettive che si aprono nel presente e nel futuro in tali ambiti, tenendo conto anche di quanto sia possibile la collaborazione fra i vari enti e associazioni locali in vista dell’importante appuntamento con la Capitale Europea della Cultura 2025 tra Nova Gorica e Gorizia”. All’evento infatti prenderanno parte anche alcuni rappresentanti delle associazioni di volontariato operanti nella vicina città confinaria con le quali, già da tempo, sono attive belle e proficue collaborazioni transfrontaliere.Il pomeriggio, dopo una prima fase istituzionale con i saluti dei due sindaci di Gorizia e Nova Gorica e dell’arcivescovo Redaelli, vedrà l’intervento di approfondimento sulla tematica “Quale volontariato dopo il Covid 19?” da parte del professor Maurizio Ambrosini, sociologo e professore all’Università degli Studi di Milano, dove insegna Sociologia dei processi migratori e Sociologia urbana. Ambrosini è inoltre responsabile scientifico del Centro studi sulle migrazioni nel Mediterraneo di Genova, dove dirige la rivista “Mondi Migranti”.Tra le sue numerose opere e ricerche si ricordano “La fatica di integrarsi: immigrati e lavoro in Italia” e “Scelte solidali: l’impegno per gli altri in tempi di soggettivismo”, entrambi editi da “Il Mulino”.Il momento di approfondimento proseguirà con un intervento di Giovanni Marassi, delegato interregionale Veneto e Friuli Venezia Giulia dell’Associazione Nazionale Forestali In Congedo, su “Spunti di tutela ambientale con riferimento al ruolo del volontario”.Successivamente sarà ospite dell’evento la corale “Le Voci della Foresta” del Corpo Forestale regionale del Friuli Venezia Giulia, che proporrà alcuni dei suoi canti a più voci.Prima della conclusione del pomeriggio con una presentazione da parte di alcuni studenti dell’Istituto Agrario “Brignoli” di Gradisca d’Isonzo del loro progetto “Bee Box”, gli stessi ragazzi consegneranno alcuni attestati di riconoscimento ai volontari segnalati dalle diverse associazioni partecipanti per il loro prezioso lavoro e servizio.Dopo la parte convegnistica, la “Festa del Volontario” continuerà presso la chiesa di San Giuseppe Artigiano a Straccis con la Santa Messa alle ore 18.30 presieduta dall’arcivescovo Carlo.A concludere la giornata, un momento conviviale e di festa con tutti i partecipanti, ospitato presso gli spazi della parrocchia, allietato dalla musica del cantautore sloveno Urdan Vidmar.Tutte le associazioni di volontariato legate al mondo del sociale sono invitate a prendere parte al convegno e al momento conviviale; possono segnalare la loro presenza scrivendo alla mail direzione@caritasgorizia.it.