Dieci anni di attività per i Campanari del Goriziano

12 luglio 2016. Una telefonata mi fa presagire che quest’anno lo scampanio per i Santi Ermagora e Fortunato non ci sarebbe stato. L’età che avanza, gli acciacchi, la grande calura, gli enormi e infiniti gradoni del campanile di Popone erano diventati un ostacolo non da poco per i nostri bravi scampanotadôrs. Come fare? Un gruppo “WhatsApp” d’occasione o d’emergenza ed ecco pronto uno squadrone di giovani scampanotadôrs, molti dei quali già il giorno prima, nel raduno dei giovani campanari della vigilia, avevano dimostrato la loro abilità.Se mi dovessero chiedere quale sia il risultato più grande di questi dieci anni di attività dei “Campanari del Goriziano” la risposta sarebbe proprio questa: aver creato un ampio gruppo di ragazzi, giovani e adulti capaci di imparare dai più anziani tutti i “segreti” dello scampanio manuale e di portarlo avanti con grinta e passione; quel “ricambio generazionale” da molto tempo auspicato e che ha iniziato a portare i suoi frutti.Con queste premesse è stata una scelta corale quella di ritornare sul Monte Santo. Per il decennale della “Festa dei Campanari” non si poteva non tornare ai piedi della Beata Vergine del Monte Santo, da dove tutto è iniziato nel 2007, o meglio è continuato. Perché da sempre l’associazione ha voluto inserirsi in una storia che la precede, e della quale si è sempre sentita con trepidazione ma anche con orgoglio depositaria.Scrivevamo così nella locandina di allora: “Dalla ricca esperienza tramandataci, desideriamo rafforzare l’arte dello scampanio, per garantire una continuità e per non disperdere il patrimonio espresso dai gruppi della nostra terra. Partiamo da Monte Santo e ci rivolgiamo al Goriziano ossia al territorio che, con Gorizia centro geografico, religioso e culturale, comprende la valle dell’Isonzo, il Collio, il Carso Goriziano, la Bisiacaria, Grado, la Bassa Friulana, il Gradiscano ed il Cormonese”.Magari non tutto è stato realizzato pienamente, ma molto è stato fatto: partendo dall’evento annuale della “Festa dei Campanari”, alle “Scuole campanarie” (giunte alla nona edizione), ai “Campanili aperti” (quinta edizione), ai “Raduni dei giovani campanari”, alle manifestazioni per i 150 anni delle campane della cattedrale e per i 250 anni del campanile di Staranzano, per citare solamente alcune iniziative.Il tutto condito dall’entusiasmo e dalla voglia di fare insieme, nell’amicizia, senza eccessi, senza protagonismi e soprattutto lontani da steccati e coltivazione di orticelli personali, tentazione sempre presente, ma rafforzando con intelligenza le nostre squadre.Il programma della festa del decennale, che si terrà sabato 3 settembre a Monte Santo, prenderà il via con il concerto di campane, a partire dalle ore 14.30. A seguire, alle ore 17.00 la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo emerito De Antoni e a seguire l’evento del decennale, ossia la presentazione del volume “Slovenski pritrkovavec” di Ivan Mercina, del 1926, ristampa anastatica a 90 anni dalla prima edizione, con le traduzioni dallo sloveno all’italiano e dallo sloveno al friulano. Presenteranno il volume il professor Sergio Tavano e l’architetto Giacomo Pantanali. Si tratta di un libro unico e prezioso che dovrà fare bella presenza in ogni campanile. Un tassello in più per dare un futuro solido alla ricca tradizione campanaria del nostro Goriziano.

Il programma

Ore 14.30 – Concerto di campanePartecipano di tutte le squadre del Goriziano

Ore 17.00 Celebrazione eucaristicaPresieduta da S.E.R. Mons. Dino De Antoni, Arcivescovo emerito di Gorizia, accompagnata dai Sacri Cantores Theresiani

Ore 18.00 Presentazione della ristampadel volume “Slovenski pritrkovavec”Autore Ivan Mercina, intervengono presso la sala maggiore del convento il professor Sergio Tavano e l’arch. Giacomo Pantanali

Ore 18.30 Premiazionedei nuovi campanari e presentazione delle Scuole campanarie 2016/2017

Un manuale per campanariÈ ai numeri che Ivan Mercina – profondo conoscitore dell’arte campanaria nostrana – affida il patrimonio musicale delle suonate per campane sino ad allora trasmesso oralmente. L’allora è esattamente 90 anni fa quando a Gorizia la Libreria Cattolica edita un libro che raccoglie ben 243 schemi numerici per concerti di tre o quattro campane composti dal Mercina. Un libro che in retrospettiva si rivela essere una pietra miliare per chi suona le campane e che andrebbe letto, o meglio studiato, da ogni campanaro che desideri migliorare le proprie capacità e la resa del proprio scampanare a servizio del popolo di Dio.Anni difficili per il Goriziano quelli in cui il Mercina scrive il testo, tanto che lo inducono ad intitolarlo Slovenski pritrkovavec, ossia Il campanaro sloveno e mancò all’epoca un’adeguata traduzione che offrisse la preziosità degli scritti del Mercina anche alle altre componenti linguistiche del territorio, parte della medesima tradizione campanaria. A questa lacuna i Campanari del Goriziano hanno voluto mettere mano, curando con laborioso interesse la ristampa anastatica in lingua slovena affiancata da una traduzione in lingua friulana ed una in lingua italiana rispettivamente curate da David Bizjak di Tolmino e Giulia Ghiretti di Trieste. Il tutto offerto in un volume semplice e curato nelle fattezze. I tipi sono come allora della Libreria Cattolica ed hanno sostenuto il progetto la Provincia di Gorizia, la Fondazione CaRiGo ed il Centro Tradizioni di Borgo San Rocco.

G.P.

*presidente Campanari del Goriziano