“Ascoltate!”

“Ascoltate!” è il tema che Papa Francesco ha scelto per la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Un tema che si collega in modo significativo anche a quanto siamo chiamati a vivere, come singoli e come comunità diocesana, nella fase narrativa che caratterizza questo tempo del percorso sinodale, avviato dalla nostra Chiesa di Gorizia nello scorso mese di ottobre nella basilica di Aquileia. Il “mettersi in ascolto” delle storie delle persone o delle comunità sembra particolarmente semplice in un tempo come l’attuale in cui attraverso i social le parole riempiono ogni momento della nostra vita e sembra non vi sia ormai nulla di nuovo da raccontare.Ma l’ascolto a cui come credenti siamo chiamati è un qualcosa di decisamente diverso: esso ha come presupposto una relazione personale caratterizzata da un silenzio rispettoso verso quanto l’altro ha da dire e come conseguenza l’accettare di lasciarci penetrare e cambiare dalle sue parole.Non sono atteggiamenti mai scontati soprattutto se pensiamo all’indifferenza verso tutti coloro che ogni giorno trattiamo da “invisibili” ed a cui non riconosciamo nemmeno la dignità di parola.Questa chiamata, poi, assume una valenza ulteriore per gli operatori della comunicazione: dopo averli sollecitati lo scorso anno a consumare nuovamente le suole delle scarpe per uscire dalle redazioni ed andare ad incontrare le persone nel loro ambiente di vita e di lavoro, oggi il Papa ricorda loro la necessità di “re-imparare ad ascoltare”. In questa domenica 23 gennaio in cui le nostre Comunità sono chiamate a rivolgere un’attenzione ed un sostegno particolari al settimanale diocesano, è questa la missione che come Chiesa isontina affidiamo ancora una volta in questo tempo sinodale ai giornalisti e collaboratori di Voce Isontina: essere capaci sempre di più di ascoltare e far emergere nel racconto sul mezzo cartaceo come in quello digitale le tante storie di quotidiana speranza che hanno come protagonisti gli uomini e le donne che vivono nel nostro territorio perché la loro testimonianza divenga davvero un’esperienza condivisa.