Al via il progetto “Dignità e operosità”

Purtroppo la crisi lavorativa non sembra essere ancora arrivata ad una fine. Tante sono tutt’ora le persone che non riescono a trovare un’occupazione, la cui ricerca diventa ancora più problematica se insorgono problemi legati all’età avanzata, alla scarsa professionalità o semplicemente se esiste una demotivazione a causa di un lungo periodo di inattività. Per venire incontro a tutti questi lavoratori, l’Arcidiocesi di Gorizia, l’Associazione “La Ginestra” Onlus e i Comuni di Gorizia e Gradisca d’Isonzo si sono uniti nel progetto “Dignità e Operosità”, “costola” del già esistente Fondo Famiglie in Salita. “Quando è partito “Famiglie in Salita” nel dicembre 2013 – ha raccontato don Paolo Zuttion, direttore della Caritas Diocesana – sono stati raccolti quasi 500.000 euro, anche grazie al sostegno dei parroci. La crisi poi però non è terminata e il bisogno di sostegno è proseguito; abbiamo così deciso di cambiare formula: dare non più un sostegno in denaro ma dare lavoro per mezzo dei voucher. Un progetto non di semplice attuazione ma che, grazie all’aiuto di tanti volontari, è riuscito ad ottenere dei buoni risultati. Oggi, per i casi di più difficile inserimento, diamo vita a “Dignità e Operosità”, creando rete anche con gli enti locali di Gorizia e Gradisca d’Isonzo. Alcuni Comuni, come Romans d’Isonzo, Cormòns e San Canzian d’Isonzo, si sono già messi in lista per aderire al progetto”.”Dignità e Operosità” punta con i suoi obiettivi a offrire un sostegno mediante un lavoro socialmente utile; proporre alle persone disoccupate un contesto lavorativo in cui rispettare orario e mansioni; rimotivare le persone che dopo un periodo lungo di inattività hanno perso un ruolo sociale; riqualificare il territorio urbano creando un servizio che sia pedagogico per tutta la popolazione, per un coinvolgimento a un comportamento più civile nei confronti del verde pubblico e degli arredi urbani; dare alle persone rimaste senza lavoro nell’anno precedente – e quindi non in grado di presentare un ISEE idoneo – una possibilità di inserimento.”L’augurio è che si possa crescere e ampliare la rete su questo progetto – ha espresso don Franco Gismano – per rispondere alle esigenze e alle problematiche, che si spera diventino comunque sempre meno, consapevoli però che, in ogni caso, famiglie in difficoltà ci saranno sempre”.

Le mansioni dei lavoratoriLo scopo del progetto è offrire alle persone disoccupate e difficilmente collocabili sul mercato del lavoro delle piccole esperienze lavorative finalizzate a curare l’arredo urbano e gli spazi verdi dei comuni aderenti all’iniziativa. “Abbiamo cercato un’impostazione che fosse utile per il caso cittadino – ha commentato Linda Tomasinsig, sindaco di Gradisca d’Isonzo -; personalmente metteremo a disposizione anche tutte le risorse umane del Comune per valorizzare non solo l’aspetto utile e lavorativo del progetto, ma anche quello umano, legato alle relazioni interpersonali”.Le persone saranno selezionate utilizzando la stessa procedura e gli stessi criteri del Fondo Famiglie in Salita. “Quello degli inattivi, vuoi per problematiche, per età o per inesperienza, è un grande problema – ha espresso Renato Nucera, referente del progetto -. Oggi invece hanno la possibilità di rendersi utili per tutto il territorio, riacquistando quella dignità che era stata loro negata in assenza di un’occupazione”. Dello stesso avviso anche il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, che ha ricordato come “il lavoro è dignità nel momento in cui può essere svolto in maniera regolare e continuativa, che sia consona e che porti a dei risultati per la persona. Inoltre con “Dignità e Operosità” il sostegno non va solo alla parte straniera della cittadinanza, ma anche ai cittadini italiani, che non devono avere la sensazione di sentirsi abbandonati dalle istituzioni”. Con “Famiglie in Salita” infatti il sostegno è indirizzato a tutti coloro che ne abbiano bisogno e, nel 2014, su 120 richieste 45 sono state di stranieri, 75 di italiani.Per questo progetto la Carità diocesana di Gorizia Onlus utilizzerà quota parte dei fondi messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e dal fondo 8×1000 della Chiesa Cattolica, mentre “La Ginestra” Onlus, associazione di solidarietà familiare nata in seno alla Caritas Diocesana, diventerà il datore di lavoro dei beneficiari del Fondo.

Il Fondo: alcuni dati

L’anno 2014 ha visto l’impegno economico e operativo della “Diocesi di Gorizia” – per mezzo della “Carità Diocesana Onlus” e in collaborazione con la “Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia” – a favore di famiglie bisognose di aiuto tramite il “Fondo Straordinario Diocesano Famiglie in Salita”. Nel periodo gennaio/luglio 2014 sono state prese in considerazione ed esaminate dalla preposta commissione un numero di 120 domande di persone in difficoltà e con esse il loro nucleo familiare. Di queste 120 richieste, 45 sono state di persone di nazionalità straniera, il 37,50%, mentre quelle di nazionalità italiana sono state 75, ossia il 62,50%.L’intervento di sostegno con compenso mediante attivazione di voucher è stato prevalente, per 67 dei richiedenti, cioè il 56,30%; gli interventi con borse lavoro sono stati 5, pari al 4,10%; gli interventi con borse di studio sono stati 4, il 3,36%, mentre gli interventi mediante tirocinio formativo sono stati 7, pari al 5,88%.La commissione chiamata alla valutazione delle domande, per 12 casi – il 10,08% – ha ritenuto di non intervenire con il sostegno, per i motivi più diversi come ad esempio la mancanza di documenti o per punteggio basso del richiedente. Per 25 casi, il 21%, successivamente al benestare della commissione, gli interventi sono stati sospesi, in parte per il rifiuto degli interessati all’offerta lavorativa ma anche perché alcuni dei richiedenti beneficiari avevano nel frattempo trovato lavoro. Per 30 persone l’inserimento lavorativo è avvenuto in aziende no – profit, il 44,77% del totale. L’intervento delle Parrocchie per accogliere persone che altrimenti avrebbero avuto difficoltà ad operare in altri ambiti è stato per 20 richiedenti, ossia il 29,85%, mentre 17 soggetti hanno trovato modo di lavorare in aziende di privati, il 25,37% del totale, con buoni riscontri.Il costo economico dell’intervento per l’anno 2014 è stato di 140.194 euro. Completare l’opera iniziata nel 2014 con l’inserimento di tutti i richiedenti in ambito lavorativo, comporterà un ulteriore impegno economico nell’anno in corso di ulteriori 29.779 euro, per un totale complessivo di 169.883 euro a fine operazione.