“8xmille senza frontiere”

Si sono dati appuntamento a Roma la scorsa settimana i vincitori del concorso “8xmille senza frontiere”, promosso dalla Fisc – Federazione italiana settimanali cattolici e dal Spse – Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei, per vivere due giorni di confronto e visita della capitale e del Palazzo apostolico a Castel Gandolfo.Sono 16 le diocesi di tutta Italia, da Nord a Sud, dalle quali arriva il racconto dell’impegno di sacerdoti e Chiese locali attraverso i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, rappresentate in questo incontro speciale arrivato dopo l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19. Proprio a causa delle restrizioni ancora presenti, non è stato infatti possibile regalare ai vincitori un’esperienza di confronto con le opere sovvenzionate con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica nei Paesi più poveri, come ad esempio in passato era stato in Libano, Giordania ed Armenia.”Quello che per noi era importante e che emerge dai testi premiati è il fatto che in un tempo in cui ci si aspettava la chiusura, la difficoltà e il rimanere fermi, la Chiesa ha risposto con tantissime iniziative, tantissima dinamica, tantissima apertura verso il prossimo”. Sono queste le parole di Mauro Ungaro, presidente della Fisc, orgoglioso dell’operato delle 187 testate diocesane rappresentate, che raccontano la solidarietà nel modo più opportuno, cioè direttamente dal territorio.”Credo che quando Papa Francesco ha detto che peggio di questa crisi ci sarebbe solo il fatto di sprecarla, questi premiati, queste esperienze ci raccontano come in verità le Chiese locali non abbiano sprecato questa occasione”, prosegue Ungaro che sottolinea la vicinanza e l’attenzione che trapelano dalle iniziative presentate negli articoli premiati in questa edizione “speciale Covid”, che vanno dall’impegno a favore di ragazzi, per aiutarli nella Dad, alle iniziative per assicurare la trasmissione delle funzioni liturgiche, dei momenti di spiritualità ed altro ancora, ma anche l’aiuto economico a favore di tante famiglie bisognose.”In questa due giorni abbiamo cercato di far vedere come si concretizza una firma o un versamento, di come basti un piccolo gesto di ciascuno di noi per aiutare la Chiesa”, la conclusione del presidente della Fisc che in questi giorni ha messo a confronto le testate diocesane con i rappresentanti di alcuni uffici della Cei.”L’auspicio per i prossimi anni è quello di tornare all’estero, soprattutto perché vediamo sempre di più che sulle nostre testate locali viene riportata questo tipo di esperienza. Cioè le Chiese vogliono raccontarsi non per dire quanto siano brave, ma per dire che quello che ciascuna fa può essere condiviso e può essere fatto anche dagli altri”.Marco Calvarese

Incontro e condivisioneAnche Voce Isontina tra le testate vincitrici del premio “8xmille senza frontiere – edizione speciale Covid”, che negli scorsi giorni ha visto finalmente riuniti a Roma gli autori degli articoli selezionati – in attesa e con la speranza di poter, a breve, recarsi nuovamente all’estero per visitare uno dei tanti progetti che l’8xmille sostiene nel mondo -.Per nostro settimanale diocesano è risultato vincitore l’articolo “Istituto Contavalle: una casa per la solidarietà”, pubblicato sul numero 42 del 7 novembre 2020, pezzo che illustrava, attraverso un’intervista al presidente della Fondzione Contavalle, don Stefano Goina, la realtà composita e sfaccettata che gravita all’interno dell’Istituto: con le sue realtà associative dedite al sociale, l’accoglienza alle donne in situazione di difficoltà e ai loro bambini, il Centro di Ascolto e la Sede operativa della Caritas diocesana, l’istituto rappresenta davvero una “casa dell’accoglienza”; realtà che non smette di crescere e di offrire servizi sempre più compositi e sempre più rilevanti all’intero territorio: dall’epoca dell’articolo ad oggi si sono aggiunti infatti anche uno sportello di orientamento dedicato al Terzo Settore e sono stati inaugurati 4 nuovi appartamenti, che verranno destinati ai nuclei famigliari mamma/figli.La due giorni romana è stata un bel momento di incontro e confronto sulle varie esperienze vissute all’interno delle diverse diocesi. Non da ultimo, vivendo oggi in un mondo “che corre” e dove la comunicazione cambia nell’arco di brevissimo tempo, l’appuntamento ha anche rappresentato una bella occasione per l’aggiornamento professionale, in modo da poter proporre ai nostri lettori una comunicazione sempre più puntuale, in linea con i nuovi linguaggi e i nuovi strumenti a disposizione di noi tutti.Nella prima parte dell’incontro, i giornalisti delle varie testate sono stati invitati a presentare i propri articoli, selezionati da Fisc – Federazione italiana settimanali cattolici e Spse – Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei, accompagnando alla presentazione un breve filmato illustrativo (una “sfida” per molti di noi, non abituati al videomaking, ma che ha permesso di metterci alla prova con qualcosa di nuovo, imparando e testando un po’ per volta anche l’utilizzo di nuovi mezzi e programmi).Tra le tante realtà diocesane presentate lungo tutto lo Stivale, molto interessante l’esperienza portata dal quindicinale della diocesi di Ascoli Piceno, che ha raccontato di “Casa Pas”, una realtà per certi versi affine al “nostrano” Istituto Contavalle: all’interno di “Casa Pas” trovano infatti spazio numerose associazioni, tra le quali anche Zarepta Odv, che cura la Mensa per i Poveri ma anche la gestione casa della casa di ospitalità per familiari di ricoverati provenienti da fuori città o malati in cura day hospital. In “Casa Pas” trovano spazio anche Croce Verde, Croce Rossa, Azione Cattolica, Unitalsi e molte altre realtà operanti nel sociale.Molto interessante poi l’esperienza portata dai colleghi di Firenze, i quali hanno presentato la realtà di una locale cooperativa agricola che, oltre a produrre in maniera sostenibile, si occupa anche di offrire una possibilità occupazionale a giovani ragazzi autistici, eliminando così, almeno in parte, il gravoso problema dell’esclusione sociale.Dopo lo scambio di esperienze tra le varie testate, la mattinata si è conclusa con l’intervento di Maria Chiara Giuli del settore Promozione 8xmille. La dottoressa Giuli ha offerto molti spunti, presentando alcuni dati sul rilevamento delle campagne 8xmille, dati che hanno fatto scoprire come la comunicazione sul locale sia determinante: “attraverso le testate diocesane, i lettori riescono a sentirsi parte di una comunità. Proprio alle testate diocesane spetta il compito di fare “cultura e formazione”, per far conoscere una “cultura del bene creato sul territorio”. Viviamo in un momento storico in cui il bene va condiviso; raccontiamo le cose buone che possiamo creare insieme!”.

Chiamati ad animare le comunitàL’intensa due giorni del Premio “8xmille senza frontiere” è continuata nel pomeriggio con l’incontro tra i giornalisti e gli organismi che si occupano della gestione e distribuzione dell’8xmille sul territorio nazionale e nel mondo.Ai partecipanti è stata offerta una panoramica su come, dalla firma, si passi poi attraverso vari passaggi all’erogazione vera e propria del fondo.Ad aiutarli a comprendere questo percorso, Massimo Monzio Compagnoni, Responsabile del Servizio per la Promozione del Sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei, il quale ha offerto alcune indicazioni fattive per una buona comunicazione dell’8xmille, che passi anche attraverso l’utilizzo dei Social, i quali vedono oggi la presenza online di ben il 71% della popolazione.Gli ha fatto seguito don Claudio Francesconi, Economo della CEI. Don Claudio ha presentato un intervento molto dettagliato e accurato sulla distribuzione dei fondi 8xmille, per illustrare a tutti i presenti il procedimento erogativo, ripartito sui tre filoni principali: interventi sul Culto e la Pastorale, interventi Caritativi, Sostentamento del Clero. Molto interessante e stimolante in particolare un punto espresso da don Francesconi ai giornalisti: “è necessario ritrovare lo spirito e le parole per tornare ad animare le comunità”; una sfida questa anche per noi e la nostra comunicazione.Presente tra i relatori anche don Leonardo Di Mauro, responsabile per il Servizio per gli Interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo mondo, il quale ha illustrato i numerosi progetti che, accompagnati dalle Chiese locali, promuovono in tutto il mondo lo sviluppo integrale e della persona nei Paesi impoveriti. “Dal 1990 ad oggi sono stati attivati nel mondo ben 17.451 progetti di sviluppo e formazione sociale – ha illustrato don Leonardo – e moltissime opere sono state attivate in luoghi dove i governi locali probabilmente non le avrebbero mai organizzate”.La parola è quindi passata infine all’architetto Laura Gavazzi dell’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, e a Ferruccio Ferrante, responsabile dell’Ufficio Comunicazione e segreteria di Direzione della Caritas italiana.Tante le informazioni acquisite nel pomeriggio, che ora necessitano di sedimentare per diventare parte integrante della nostra comunicazione, che desidera essere sempre più completa e precisa.La due giorni di incontro ha visto poi la visita dei vincitori al bellissimo palazzo pontificio di Castel Gandolfo e dei suoi meravigliosi giardini. Una giornata questa non solo interessante dal punto di vista storico e culturale, ma soprattutto serena e che ha permesso ai partecipanti di conoscersi meglio, stringendo legami di collaborazione e amicizia che certamente continueranno anche dopo essersi salutati e aver fatto ritorno alle proprie case.