Primo album solista per Garry Tallent
20 Giugno 2016
Cari amici della Voce, in questi ultimi giorni sono tornati alla Casa del Padre, tra gli artisti noti, il crooner delle Hawaii Jimmy Borges e la giovane cantante statunitense Christina Grimmie, uccisa mentre stava firmando autografi.Ma veniamo alle novità discografiche.
Wrong cloud – Tom OdellDopo l’ottimo esordio di qualche anno fa, Long Way Down, il giovane cantautore britannico continua a fare parlare di sè con questo secondo lavoro. Il disco, prodotto da Jim Abbiss (Arctic Monkeys, Kasabian, Adele), conferma tutto quanto di buono è stato scritto attorno a lui. Odell ha dei musicisti a cui si ispira, il primo Elton John ed anche Billy Joel. L’uso del piano, e non solo, lo avvicina ai due grandi, ma poi è anche il suo essere british, il suo modo di cantare, di fare musica in un certo modo, che lo affianca a questi grandi. Comunque Odell sa scrivere, canta bene e, a conti fatti, non è una meteora.
Hollow bones – Rival sonsI Rival sons, un quarteto di hard rock blues, originario di Los Angeles, sono una delle band destinate a diventare grandi. Lo ha annucniato a piene pagine la stampa di settore, lo ha confermato certa parte di pubblico, legata ad un suono più duro. E la band, formata da Jay Buchanan, Scott Holiday, Robin Everhart e Mike Miley, si è messa assieme per amore della musica. Un po’ come i Record Company. E qualche analogia con i RC ce l’hanno. stessa città di origine, stesso approccio amatoriale. Il suono è più duro, è vero, ma la componente blues li avvicina. Non è certo un caso che la produzione di questo album sia di Dave Cobb, uno che conosce a fondo il suo mrstuere.
Little bothers – Chip TaylorChip Taylor è noto come autore (Wild Thing ed altre) e come performer (ha inciso una valanga di dischi a suo nome), ma ben pochi sanno della sua famiglia. Infatti Chip, il cui vero nome è James Wesley Voight, è fratello dell’attore Jon Voight. Questo disco parla della sua giovinezza, della vita coi due fratelli (il terzo è Barry, di professione vulcanologo) ed è composto da una serie di ballate in stile folk rock, anche Americana, piacevoli e ben costruite. Un disco più immediato che ci riporta il Chip Taylor anni settanta, quello che aveva regalato dischi del calibro di Last Chance e Some of Us.
Break time – Garry TallentPrimo album come solista per il bassista della E Street band. Un talento formidabile che, finalmente, fa un disco suo. Canta anche Tallent, e scrive una serie di canzoni legate al passato, agli anni cinquanta e sessanta. Nella band ci sono musicisti come Fats Kaplin, Eddie Angel (chitarrista ne Los Straitjackets), Dave Roe, Kevin McKendree (pianista eccellente). Tra gli ospiti: Nils Lofgren, Doug Kershaw, Duane Eddy (una leggenda), Bill Lloyd, Kristi Rose, Jack Irwin ed altri.
I NOSTRI PREFERITI
1(1) Fallen angels2(2) I still do – Eric Clapton3(3) Un viaggio incredibile – Enrico Ruggeri4(4) Nostalgia – Stadio5(5) Alt – Renato Zero6(6) Black Cat – Zucchero “Sugar” Fornaciari7(7) Canzoni della cupa – Vinicio Capossela8(8) Questo tempo – Irene Fornaciari9(-) Stranger to stranger – Paul Simon10(10) Elisa – On
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