Primo album solista per Garry Tallent

Cari amici della Voce, in questi ultimi giorni sono tornati alla Casa del Padre, tra gli artisti noti, il crooner delle Hawaii Jimmy Borges e la giovane cantante statunitense Christina Grimmie, uccisa mentre stava firmando autografi.Ma veniamo alle novità discografiche.

Wrong cloud – Tom OdellDopo l’ottimo esordio di qualche anno fa, Long Way Down, il giovane cantautore britannico continua a fare parlare di sè con questo secondo lavoro. Il disco, prodotto da Jim Abbiss (Arctic Monkeys, Kasabian, Adele), conferma tutto quanto di buono è stato scritto attorno a lui. Odell ha dei musicisti a cui si ispira, il primo Elton John ed anche Billy Joel. L’uso del piano, e non solo, lo avvicina ai due grandi, ma poi è anche il suo essere british, il suo modo di cantare, di fare musica in un certo modo, che lo affianca a questi grandi. Comunque Odell sa scrivere, canta bene e, a conti fatti, non è una meteora.

Hollow bones – Rival sonsI Rival sons, un quarteto di hard rock blues, originario di Los Angeles, sono una delle band destinate a diventare grandi. Lo ha annucniato a piene pagine la stampa di settore, lo ha confermato certa parte di pubblico, legata ad un suono più duro. E la band, formata da Jay Buchanan, Scott Holiday, Robin Everhart e Mike Miley, si è messa assieme per amore della musica. Un po’ come i Record Company. E qualche analogia con i RC ce l’hanno. stessa città di origine, stesso approccio amatoriale. Il suono è più duro, è vero, ma la componente blues li avvicina. Non è certo un caso che la produzione di questo album sia di Dave Cobb, uno che conosce a fondo il suo mrstuere.

Little bothers – Chip TaylorChip Taylor è noto come autore (Wild Thing ed altre) e come performer (ha inciso una valanga di dischi a suo nome), ma ben pochi sanno della sua famiglia. Infatti Chip, il cui vero nome è James Wesley Voight, è fratello dell’attore Jon Voight. Questo disco parla della sua giovinezza, della vita coi due fratelli (il terzo è Barry, di professione vulcanologo) ed è composto da una serie di ballate in stile folk rock, anche Americana, piacevoli e ben costruite. Un disco più immediato che ci riporta il Chip Taylor anni settanta, quello che aveva regalato dischi del calibro di Last Chance e Some of Us.

Break time – Garry TallentPrimo album come solista per il bassista della E Street band. Un talento formidabile che, finalmente, fa un disco suo. Canta anche Tallent, e scrive una serie di canzoni legate al passato, agli anni cinquanta e sessanta. Nella band ci sono musicisti come Fats Kaplin, Eddie Angel (chitarrista ne Los Straitjackets), Dave Roe, Kevin McKendree (pianista eccellente). Tra gli ospiti: Nils Lofgren, Doug Kershaw, Duane Eddy (una leggenda), Bill Lloyd, Kristi Rose, Jack Irwin ed altri.

I NOSTRI PREFERITI

1(1) Fallen angels2(2) I still do – Eric Clapton3(3) Un viaggio incredibile – Enrico Ruggeri4(4) Nostalgia – Stadio5(5) Alt – Renato Zero6(6) Black Cat – Zucchero “Sugar” Fornaciari7(7) Canzoni della cupa – Vinicio Capossela8(8) Questo tempo – Irene Fornaciari9(-) Stranger to stranger – Paul Simon10(10) Elisa – On