Novità dal panorama internazionale

Traveller (Chris Stapleton) Questo artista viene da Nashville. È noto come autore, in quanto ha scritto canzoni per gente come Chesney, Strait, Stuart, Bryan etc. Esordisce come solista con un disco di grande spessore che non è assolutamente country, non nel senso che si usa Nashville. Country, ma influenzato dalla musica sudista (Chris ha una voce che richiama quella di Gregg Allman) e ben prodotto da Dave Cobb (Sturgill Simpson, Jason Isbell). Traveller contiene canzoni di Chris e due cover poco note. E’ un signor disco, dove il country incontra rock e blues, dove una voce notevole si fa notare al primo colpo. Da memorizzare, a nostro avviso farà strada anche come solista.

Suffer in peace (Tyler Farr) Undici nuove canzoni, un duetto con Jason Aldean, per un musicista in decisa crescita, dopo il debutto dello scorso anno con Redneck Crazy. Country elettrico, sul genere di Jason Aldean, senza dubbi di sorta. Canzoni come C.O.U.N.T.R.Y., Damn Good Friends e Why We Live Here rappresentano alla perfezione il sound di questo interessante artista.

Low down (Delta moon) Band southern blues, molto seguita anche in Italia, i Delta Moon ci presentano il nuovo album. Un disco di rock con forti venature blues e due chitarre a dettare legge. Infatti il marchio di fabbrica della band è quello delle twin guitars ( Tom Gray e Marc Johnson, che poi sono anche i leader della band ). Il quartetto esegue materiale proprio ma anche canzoni di altri. Ci sono brani di Tom Waits, Skip James e Bob Dylan e la bravura della band sta nel dare una unitarietà di stile, sia al proprio materiale che a quello degli altri.

Goin’ down howlin’(Ron Hacker) Questo artista  con il suo trio (Artis Joyce al basso e Ronnie Smith alla batteria), pur restando sempre fedele al suo stile, paga un dovuto tributo alle sue radici, ai musicisti che la hanno influenzato. Hacker non tradisce il suo suono, sempre molto elettrico, ma questa volta fa un disco solido e ben definito, forse il migliore della sua rimarchevole discografia. E mantiene il suo stile, unico e personale.

Texas like that (Zane Williams) Texano, Zane non è al suo primo disco. Già si era fatto notare coi precedenti Hurry Home ed Overnight Success. Williams è un figura abbastanza anomala: è un barroom country rocker, ma anche un poeta. Infatti i suoi dischi mischiano classico country elettrico alla texana, ma hanno dei testi spesso quasi letterari che danno al personaggio uno status decisamente diverso, rispetto a quello di altri suoi coetanei. Ma le canzoni, nel più classico texan style, sono quello che piace a chi cerca questo tipo di musica.

I nostri preferiti1(1) Shadows in the night – Bob Dylan2(2) Wallflower – Diana  Krall3(3) Prima di parlare – Nek-Filippo Neviani 4(-) Rhytmotlight – Lorenzo Ghetti Alessandri5(-) Porti di mare – Marco Castelli6(4) Tracker – Mark Knopfler7(5) Afrodezia – Marcus Miller8(6) Marie – Rachele Bastrenghi9(7) Terraplane – The Steve Earle and the Dukes 10(8) Qui per te – Giovanni Caccamo.