II^ domenica di Pasqua

Il Vangelo di domenica 12 aprile

10 Aprile 2015

Continua, anche in questa seconda domenica di Pasqua, Domenica in Albis, la lettura del capitolo 20 di Giovanni. Siamo all’origine della testimonianza cristiana che è innanzitutto esperienza.Possiamo dividere il brano in due parti: nella prima parte c’è il passaggio dalla paura alla gioia; questo avviene, è causato dalla venuta di Gesù, dall’incontro con il risorto che dona la pace. Gesù mostra, inoltre, i segni della sua passione: non è un fantasma. Emergono le parole chiave dell’esperienza della Comunità: gioia, pace e perdono che devono diventare uno stile di vita.La seconda parte del Vangelo è incentrata su Tommaso e sul suo cammino verso la Fede.In Tommaso sono raccolti dubbi ed incertezze di fronte alla risurrezione di Gesù: il desiderio di vedere e toccare, la paura che si tratti di un’illusione, il timore che il Risorto non sia lo stesso crocifisso.Gesù da una parte “accetta” l’incertezza dell’Apostolo, dall’altra annuncia che la testimonianza degli Apostoli diventerà, essa stessa, segno ed esperienza.Siamo invitati a ritrovare le ragioni della nostra Fede nella testimonianza che dagli apostoli, attraverso innumerevoli generazioni di cristiani, è giunta a noi.Usando uno slogan potremo dire “credere al di là del vedere”. Quali segni della presenza viva di Gesù ritroviamo nella nostra vita di discepoli del III millennio? Di fronte alla scena del cenacolo c’è un’altra domanda che potrebbe emergere: a che cosa serve, oggi, la Comunità cristiana? Ad annunciare, rinnovare la Fede in Gesù crocifisso, morto e risorto. Un annuncio che diventa azione, missione, carità; un annuncio che diventa attualizzazione del Vangelo.Si tratta, in fondo, di vivere il comandamento dell’amore: amare Dio e amare il prossimo, dove il primo motiva il secondo che, a sua volta, diventa verifica del primo. Comunione fraterna, corresponsabilità di tutti, autorità come servizio, correzione ed aiuto fraterno, rinuncia a reagire con violenza al male subito, attenzione preferenziale agli ultimi, superamento delle discriminazioni ed accoglienza reciproca, diventano i luoghi dove si concretizza la nostra Fede in Cristo risorto.Il pane che spezziamo, nel giorno del Signore, ci dia la forza e l’entusiasmo di ripartire per comunicare a tutti la gioia della Fede in Gesù.