Un segno concreto di vicinanza
Iniziativa concreta di un gruppo di persone di Ronchi e Staranzano

Si è attivato lo scorso 3 marzo un ulteriore percorso di solidarietà con la popolazione civile ucraina che fugge dalla guerra.
Di misura contenuta, ma non per questo meno significativo.
Nasce attorno al tavolo di un bar, dove si sono ritrovate con il passaparola, tra colleghi di lavoro e amici e conoscenti di lunga data, una decina di persone che vivono e lavorano a Ronchi e a Staranzano.
Ad unirle, l’intenzione di "dare un aiuto fattivo"sia ai profughi di oltre confine sia a quelli che stavano giungendo nei comuni del nostro territorio.
Così, mentre alcuni hanno dato accoglienza di persona distribuendo generi di conforto al valico di Fernetti, dove di giorno in giorno aumentava l’arrivo di veicoli, dai van ai pullman, carichi sopratutto di mamme e bambini, altri hanno raccolto ed inscatolato indumenti pesanti,cibo, medicinali e giocattoli che in parte, tramite trasporti già in transito, sono subito stati inviati alla frontiera polacca, ai punti di soccorso organizzati dalle locali Caritas.
Il materiale rimasto in deposito viene messo a disposizione per le necessità più pressanti segnalate da Caritas, Protezione Civile e/o altri Enti che intervengono per alleviare disagi e sofferenze di mamme e bambini in fuga.
Questa la concretezza del messaggio: "Non stiamo in primo piano, ma siamo accanto e...ci siamo!"