Durante la celebrazione – Atteggiamenti del corpo

L’uomo, fatto di anima e corpo, si esprime attraverso parole, gesti e segni. La liturgia si esprime con le parole, gesti e segni, che indicano e comunicano una realtà interiore. Gli atteggiamenti e i gesti manifestano il pensiero, accompagnano e completano la parola.In piedi – È segno di rispetto: ci si alza davanti ad una persona che si vuole onorare. Nella Bibbia era l’atteggiamento normale per ascoltare la parola di Dio (Es 20,21); per servire all’altare (Sir 50, 13) per la preghiera (Mt 6,5; Lc 18,11). È inoltre l’espressione della libertà dei figli di Dio. In ginocchio – Espressione di umiltà davanti a Dio. È anche l’atteggiamento della preghiera individuale e segno di adorazione. Seduti – È atteggiamento normale di chi insegna e di colui che presiede: perciò il Vescovo ha la cattedra mentre il presbitero ha un seggio.  È segno di  chi ascolta (Lc 2, 46; 10, 39). È anche atteggiamento della preghiera silenziosa e meditativa. Inchinati – Piegare il capo e le spalle è segno di venerazione e di rispetto. L’inchino è il gesto normale dell’assemblea mentre il presidente della comunità implora su di essa la benedizione di Dio. Prostrazione – Atteggiamento di adorazione, supplica. Nella liturgia, attualmente, è un gesto raro. Il silenzio – Il silenzio nella Liturgia non è un semplice tempo di mutismo, né d’attesa vuota, ma  apertura a Dio e un reincontro anche con se stessi.