Mi sposo in chiesa: l’offerta è obbligatoria?
Risposte a domande semplici per chi vive nella comunità cristiana
Chi si sposa in chiesa spesso si chiede se l’offerta alla parrocchia è obbligatoria e se ci sia un tariffario specifico?
Ad ogni fedele deve essere assicurata la possibilità di celebrare il proprio matrimonio gratis nella propria parrocchia.
I sacramenti non possono essere mai venduti o avere una tariffa.
Premessa la gratuità del matrimonio nella propria parrocchia si possono però fare alcune considerazioni.
Come è già stato segnalato altre volte in questa pagina, la partecipazione alle spese della vita della comunità cristiana è segno di maturità della fede che diventa anche molto concreta.
Se una comunità sopravvive è perché ciascuno ci mette qualcosa di proprio in termini di tempo, energie, e anche risorse economiche.
Dare un’offerta in occasione del matrimonio significa comprendere il lavoro che c’è dietro e sentirsene parte.
Per il sacerdote celebrare un matrimonio implica il tempo per preparare i documenti, quello per incontrare gli sposi e conoscerli, un tempo congruo per preparare omelia (si spera), il tempo della celebrazione e per le incombenze burocratiche che seguono la celebrazione.
Per i collaboratori bisogna pensare al tempo per l’allestimento della chiesa che momentaneamente cambia il suo assetto e al tempo per risistemare le cose alla fine (con l’impegno non trascurabile di raccogliere l’eventuale riso o i coriandoli o le altre cose che vengono lanciate agli sposi come segno di augurio).
Un gesto di generosità per la parrocchia che equivalga al costo di pranzo di nozze per una persona al ristorante, o al 10 % di quanto si spende per il servizio fotografico, o a quanto si darebbe magari ad un idraulico che sia impegnato per lo stesso tempo del sacerdote e dei collaboratori… in genere è già molto gradito.