Dopo il matrimonio gli sposi devono fare ancora qualcosa?
Risposte a domande semplici per chi vive nella comunità cristiana
Dal punto di vista burocratico ecclesiastico gli sposi non devono fare niente. Il parroco del luogo dove si sono celebrate le nozze provvede a trasmettere la comunicazione di avvenuto matrimonio al Comune competente per la registrazione, in caso di matrimonio concordatario, e alle parrocchie dove sono stati battezzati gli sposi perché ci sia l’annotazione sul registro del battesimo. Talvolta gli sposi hanno necessità, per il viaggio di nozze, di avere un certificato di matrimonio: in tal caso è opportuno chiederlo prima della celebrazione. Nel caso in cui ci sia anche un cambio di residenza anagrafica si può procedere con calma.
Se da un punto di vista burocratico gli sposi non devono preoccuparsi, ci sono tante altre cose da fare, oltre che godersi il viaggio di nozze e la gioia di stare insieme. Il matrimonio come sacramento segna un nuovo inizio, anche per chi è già convivente o è sposato civilmente. È bene cominciare con delle nuove abitudini, in particolare per quanto riguarda la relazione con Dio. Può essere molto "conveniente" impostare in modo nuovo ad esempio i momenti di preghiera, la partecipazione alla vita ecclesiale, i gesti di carità…
Nelle parrocchie dov’è presente un gruppo famiglie può essere molto utile prendere contatto fin da subito, senza aspettare che nascano dei figli per ritenersi famiglia. Il matrimonio, come tutte le realtà complesse, richiede costante manutenzione, anche se il giocattolo è nuovo: un gruppo di famiglie che condividono la stessa idea di vocazione sponsale può essere come un’officina per tenere il proprio matrimonio in buone condizione.