Cosa fare se c'è un malato o un anziano in casa?
Risposte a domande semplici per chi vive nella comunità cristiana
La condizione della malattia e/o dell’anzianità, come tutte le condizioni di fragilità, fa incontrare in modo più profondo con le domande importanti della vita, sia chi è ammalato/anziano, sia le persone che sono vicine. Chi è ammalato/anziano ha molte esigenze e molti bisogni, alcuni dei quali non è in grado di soddisfare da solo. Fra le varie esigenze/bisogni ci sono anche quelli di natura spirituale.
Chi era abituato a mangiare o a lavarsi da solo, può provare un po’ di imbarazzo o una certa resistenza a chiedere alle persone vicine di essere aiutato, ma una cura attenta chiede che ci si organizzi per soddisfare queste esigenze primarie. Allo stesso modo chi era abituato a gestirsi da solo la propria vita spirituale, magari andando a messa o pregando per conto proprio o leggendo qualche libro, può sentirsi in imbarazzo o può sperimentare una certa resistenza a chiedere alle persone che gli sono vicine di essere aiutato. C’è sempre la paura di essere di peso, tanto più per delle cose che sembrano "superflue" come andare a messa, dedicare del tempo alla preghiera. Una cura attenta delle persone che non sono pienamente autonome richiede la sensibilità di non escludere la dimensione spirituale.
Molto spesso il rispondere alle esigenze primarie di chi è ammalato/anziano si "impone" e sembra occupare tutte le energie… Tuttavia chi ha un malato/anziano in casa, anche se personalmente non condivide la fede della persona assistita, è invitato a rendere esplicite le domande che magari non si vogliono fare per non essere di peso: vuoi che ci organizziamo per andare a messa la domenica? vuoi che qualche volta preghiamo insieme, visto che adesso non riesci più ad essere concentrato come una volta? vuoi che chiamiamo il sacerdote che venga per vivere la riconciliazione? vuoi che chiediamo che venga portata l’eucarestia a casa?
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