Una vergogna senza limite

Il calcio è da sempre lo specchio della società in cui viviamo. I tifosi poi sono l’esempio più lampante. Curve che alla domenica diventano un “punto franco”, spesso con la compiacenza dei dirigenti e dei presidenti. Frange di tifosi, quelli più esasperati, che sempre più spesso si identificano anche politicamente, con l’estrema destra, oppure in casi più rari con l’estrema sinistra. Tifoseria che all’inizio del campionato va a chiedere biglietti o abbonamenti gratuiti, aiuti economici per le coreografie oppure per le trasferte. Il caso più ecclatante si è consumato la scorsa settimana, con l’immagine di Anna Frank con la maglietta giallorossa denigrando uno dei simboli di cosa è stata la Shoah o le leggi razziali.Non ci sono giustificazioni per quanto successo più di settant’anni fa e tanto meno non si può non gridare vergogna per lo sfregio della memoria della ragazzina tredicenne.Parole dure sono state dette e scritte, ma non sono mai abbastanza; ci vorrebbe una forte e anche clamorosa presa di posizione nei confronti della tifoseria laziale; finiamola di dire che sono i soliti 100-200 perchè sono molti di più; Una tifoseria che attualmente è sotto osservazione dalla Uefa per i propri comportamenti e che ultimamente aveva visto chiusa la curva nord per comportamenti razzisti. Salvo poi esser accolti dalla società nell’altra curva al prezzo simbolico di 1 euro: decisione quanto mai infelice. Come sono apparse davvero fuori luogo le parole pronunciate sulla visita al Tempio ebraico di Roma da parte del presidente laziale Lotito. Ci dovrebbe essere ora una punizione esemplare, ma temiamo che ancora una volta alla Federazione mancherà il coraggio per prendere decisioni che possano rappresentare un monito per il futuro.