Il Requiem “for living” a Sacre Meditazioni

Sarà il Requiem ’for living’ di Dan Forrest (compositore americano nato nel 1978) – per soli, coro e piccola orchestra – il piatto forte del secondo appuntamento dell’edizione 2019 di Sacre Meditazioni, un progetto che il coro Polifonico di Ruda organizza con il sostegno della Fondazione Friuli, della Regione Friuli Venezia Giulia e di diversi sponsor privati. Protagonista del concerto – in programma nella parrocchiale di santo Stefano a Ruda domenica 14 aprile, alle ore 18 – sarà il coro ’Renato Portelli’ di Mariano del Friuli diretto da Fabio Pettarin. Il Requiem è concepito come una preghiera tradizionalmente rivolta ai defunti.I cinque movimenti del “Requiem for Living” composto nel 2013, viceversa formano una narrazione tanto per i vivi, con la loro lotta con il dolore e la tristezza, come per i morti. Il movimento di apertura è basato su un Introito e sulla tradizionale supplica del Kyrie rivolto all’estremo riposo; il compositore utilizza una struttura musicale molto semplice e basata su un tema a tre note decrescenti. Il secondo movimento, al posto del Dies Irae tradizionale, prevede l’utilizzo di testi della sacra Scrittura che parlano delle turbolenze e del dolore che affligge l’umanità, mentre si invocano allusioni musicali e testi del Giorno dell’ira. Questo movimento giustappone gesti ritmici aggressivi con lunghe linee melodiche fluttuanti, tra cui le citazioni del Kyrie dal primo movimento. L’Agnus Dei viene eseguito abbinando una prima fase dalla tradizione liturgica, un tema che si rivolge alla liberazione e la pace; il Sanctus, continuando lo spunto del movimento precedente, diventa una risposta a questa redenzione: offre tre diversi scorci dei cieli e della terra, pieni della tua gloria, ognuno dei quali si sviluppano attraverso lo stesso motivo musicale.Il movimento finale Lux Aeterna, chiude l’opera e ritrae la luce, la pace rivolta sia ai defunti che ai vivi. In tutto il quinto movimento, come ultimo gesto, le ultime tre note della composizione sono ora ascendente (invece di scendere), come per voler raggiungere il cielo.