“Corro più di te”

Anche in questo tempo tanto difficile per incontrarsi, ritrovarsi, esprimersi in pubblico… in questa situazione surreale di volti nascosti da mascherine, l’associazione Fierascena ha ricercato e trovato gli spazi e le occasioni per mettersi al servizio di persone e di gruppi con la sua importante attività di teatro sociale. Diversi appuntamenti in questi giorni stanno portando in scena il frutto di un lavoro tessuto con pazienza, costanza e competenza, in questi mesi di grandi difficoltà.Il 17 febbraio a Trieste, nella Casa Circondariale Ernesto Mari in Via del Coroneo 26 è andato in scena lo spettacolo “Questo, immenso – Dialoghi con il tempo e con il cuore umano”, performance finale del corso di formazione alla pratica teatrale “Rinascere dalle ceneri”, iniziato lo scorso settembre, realizzato in collaborazione con ENAIP FVG. La performance racconta le risonanze tra il tempo “dentro” e il tempo “fuori”, il tempo che passa, il tempo sospeso, il tempo desiderato e anche temuto a volte; e forse, per un attimo, ferma il tempo e lo fa danzare.”Il Teatro in carcere – spiega la regista e animatrice di questa esperienza – è un intervento ad alta complessità che richiede delle competenze specifiche unite alla capacità di metterle in campo in modo creativo, innovativo, realistico e concreto. Attraverso la relazione con il gruppo, esercitando la propria autostima, la propria capacità di presentarsi di fronte agli altri in modo coerente ed efficace, di sostenere e farsi sostenere, ogni partecipante ha l’occasione di essere protagonista di un gesto di bellezza che viene poi restituito alla Comunità attraverso un evento pubblico. Tale possibilità diviene esercizio di relazione virtuosa con il prossimo: il Teatro può dunque innescare dei processi di crescita e recupero e diventare uno strumento utile per aiutare la persona ad occupare il proprio posto nella società in modo armonico e gratificante”.Il 23 e 25 febbraio ed il 5 marzo rispettivamente nella sala parrocchiale di Fogliano-Redipuglia, in quella di S. Giuseppe di Monfalcone ed in quella di Romans d’Isonzo, andrà in scena la performance teatrale “Corro più di te” realizzata dai partecipanti al progetto “Essenziale”, un laboratorio teatrale dedicato a persone affette dalla malattia di Parkinson, ai loro familiari e ai loro caregiver, sempre con la regia di Elisa Menon per Associazione Farfalla odv. La paura, la vergogna, lo stigma legato a questa malattia sono ancora molto, troppo diffusi. L’incontro vuole aiutare a comprendere meglio, per diminuire la distanza con le persone che ne sono affette, per capire di più e più profondamente chi vive questa condizione.E per stare bene insieme naturalmente.La performance è il frutto di una serie di incontri di teatro sociale realizzati allo scopo di favorire il benessere fisico ed emotivo, la socialità e l’espressione creativa dei partecipanti.Con semplici azioni e brevi testi scritti dagli stessi attori vengono portate in scena immagini e suggestioni per riflettere insieme, osservarsi più da vicino ed avvicinarsi gli uni agli altri. “Uno spettacolo delicato come un foglio di carta ed allegro come un giorno di festa per raccontare la malattia e la salute, la fatica e la forza, la paura e il coraggio. Senza vergogna, senza paura”.Un altro evento significativo per Fierascena è rappresentato dall’uscita del documentario The jungle del regista Cristian Natoli, che racconta del percorso di Teatro sociale che Elisa Menon ha realizzato con un gruppo di migranti nella città di Gorizia. Il film è stato selezionato per il Trieste Film Festival – Alpe Adria Cinema, il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale. Lungo le sponde del fiume Isonzo, a Gorizia, c’è un accampamento spontaneo di migranti, la Jungle, un luogo unico e speciale, sospeso tra due culture. Attraverso lo sguardo di Elisa Menon il film racconta questa comunità che a sua volta si racconta attraverso una performance teatrale che presenta il tema della migrazione in modo empatico e fuori dagli schemi. Dopo la prima italiana il 17 gennaio al Teatro Miela di Trieste, la pellicola uscirà da marzo nei cinema della Regione.”Questo film – commenta Elisa Menon – è importante per noi perché restituisce tutto il lavoro, la complessità, la ricchezza di un percorso di teatro sociale in cui lo spettacolo è un punto di equilibrio che si realizza solo se tutte le forze, i pesi e le energie, i pieni e i vuoti, le distanze e le vicinanze sono perfettamente bilanciati nell’incontro degli esseri umani con il teatro e attraverso di esso con se stessi e con gli altri.”Da gennaio intanto Fierascena ha avviato anche un progetto dedicato ai giovani che frequentano il centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine. Il laboratorio teatrale, scelto dagli stessi ragazzi che lo hanno votato tra una rosa di proposte, ha lo scopo di aiutarli ad orientarsi in questo tempo di grandi sfide e grandi cambiamenti per promuovere il loro benessere, la loro vitalità e celebrare il loro desiderio di ritrovarsi insieme. Nel corso degli incontri vengono esplorati i bisogni, le paure, le risorse dei ragazzi, mobilitando il corpo, abitando lo spazio, ascoltando le emozioni per accompagnarli alla composizione di un racconto teatrale nel quale sentirsi realmente rappresentati.